Capitolo 13

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Quando la mattina mi sveglio Laito non è più accanto a me: sbadiglio e mi infilo le pantofole e scendo a fare colazione.
Sono quasi tutti riuniti intorno al tavolo, manca solo Laito.
Noto con dispiacere che la ragazza ha di nuovo osato posare il suo odioso sedere sul mio trono.
La prendo di peso e la scaravento in piscina.
Ayato scoppia a ridere e io mi siedo su uno sdraio a bere il mio caffè.
"Piaciuto il mio buongiorno Patty?" Domando divertita.
"Non so nuotare!" Strilla.
"Cazzi tuoi" Sibilo.
"Muovi semplicemente le gambe e le braccia, non è difficile.
Devi semplicemente nuotare a cagna, quale sei, pensi di farcela?" Domando.
Lei mi guarda con odio, ma decide di seguire il mio consiglio.
Arriva sana e salva a bordo piscina e le faccio l'applauso.
"Buongiorno piccola" mi saluta Laito con un bacio sulle labbra.
"Giorno a te" rispondo serena.
"Che fate?" Domanda.
"Sto insegnando a nuotare a Patty." Rispondo.
"Mi chiamo Maddy!" Urla.
"Oh fa lo stesso!" Ribatto.
"Ti senti più forte ora?" Domando.
"Anzi, hai imparato la lezione? Non si tocca ciò che è della regina e l'ultima volta che ti richiamo.
Se la tua stupida mente umana non concepisce il mio avvertimento beh, cazzi tuoi".
"Ma perché sei così odiosa?" Domanda sputando acqua.
I miei occhi gelidi la squadrano.
"Senti tu all'inizio non mi stavi antipatica, ma hai osato mettere gli occhi su quello che è mio e questa cosa non la tollero.
Credimi che io non sono così, ma tu stai minacciando e minando la mia autorità, se tu te ne stessi buona, senza fissare con insistenza il mio ragazzo tutto andrebbe a meraviglia.
Posso essere anche gentile e dolce con chi voglio, ma tu stai continuando a sfidarmi da ieri e già sono precaria di mente per conto mio, non ti ci mettere pure tu.
Sai che non fa bene ad una donna incinta essere stressata?" Domando, facendo leva sul vittimismo.
"M-mi dispiace, non lo farò più" balbetta.
"Maddy non voglio essere davvero cattiva, anche io all'inizio ero come te e voglio aiutarti, ma solo se mi prometti di stargli il più possibile lontano.
Sono molto possessiva e gelosa nei suoi confronti e non tollero alcuna intromissione nel nostro rapporto.
Ti aiuterò tutte le volte possibili, ma mi devi giurare che non oserai interferire mai più." Dico più dolce e pacata.
Lei annuisce e mi tende la mano che stringo.
"E a proposito mi dispiace per la tua mano" Confesso.
"Fa niente" mi risponde.
Sospiro e mi ritiro nella mia stanza, presa da un incredibile stanchezza.
I miei occhi si chiudono istantaneamente: sangue, orrori, torture.
Padre Ambrogio coperto di sangue, suore, frati che mi si buttano addosso, ferendomi.
Urlo con tutta me stessa, rimanendo addirittura quasi senza voce.
"No! Basta!" Grido fuori di me, terrorizzata per quelle visioni.
"Hana! Hana apri gli occhi!" Sento una voce chiamarmi da fuori.
I miei occhi si spalancano, terrorizzata.
Sono tutti attorno a me osservo la stanza.
Gli occhi di Laito mi guardano preoccupati e mi aggrappo a lui, singhiozzando.
"Piccola va tutto bene..." mi sussurra all'orecchio Laito.
Stringo con forza la sua giacca, mentre le immagini di padre Ambrogio, delle suore che ho ucciso mi si si ripresentano davanti, facendomi tremare.
"Figlia mia... qualcosa non va in te e ho bisogno di sapere cosa" dice mia madre.
"Si la mia mente" ribatto sfinita.
  Kanato ridacchia e sbuffo.
"Hai bisogno di qualcosa?" Domanda Maddy.
Scuoto la testa e ringrazio.
"Tesoro vuoi dirmi cosa c'è che ti ha spaventata così?" Domanda Laito.
"Io ehm.. potete uscire?" Chiedo.
Loro annuiscono e io mi ritrovo da sola con Laito e mia madre.
"Beh credo che la mia coscienza mi stia parlando... ho sognato di nuovo la Chiesa" dico.
Volpe sussulta, mentre mia madre si gratta il mento pensierosa.
"Mhh.. se solo potessi entrare in un tuo sogno" mi dice mia madre.
"Lo puoi fare?" Chiedo.
"Ma per chi mi hai presa?" Domanda leggermente offesa.
Alzo le mani in segna di resa.
"Stanotte entrerò nella tua parte inconscia, nelle tue paure più nascoste, credi di poterlo affrontare?" Domanda.
Annuisco e sospiro.
Laito mi lascia un bacio sulla guancia e scendiamo al piano di sotto, dove vedo Ayato mordere con forza il collo di Maddy.
"Ayato fai piano, non è un giocattolo: se la prossima volta non usi la delicatezza ti spezzo un braccio io" dico annoiata.
"Guastafeste".
"Realista" rispondo.
Mi siedo sul divano, con Laito accanto che inizia a darmi baci dolci sul collo e addosso abbiamo subito gli occhi di Maddy.
"Vuoi unirti?" Domando maliziosa, ma ironica.
"N-no" risponde.
"Peccato" ribatte Laito.
"Little bitch non abbiamo mai pensato ad una treesome con un'altra ragazza".
"E continueremo così" dico, irritata.
"Uhh sento puzza di gelosia" si intromette Ayato, mettendo un braccio sulla spalla di Maddy.
"Sta zitto" Ringhio.
"Potresti fare una brutta fine" dico.
"Ma perché ti piace tanto minacciare?" Domanda Maddy.
"Perché è una cosa che mi riesce bene: il terrorismo psicologico è il mio pane quotidiano" rispondo divertita.
"Ma non ti pare che la tua relazione sia un po' malsana?" Domanda ancora  curiosa ragazza.
Sorrido e inarco un sopracciglio.
"Ti sembriamo persone normali noi due?" Chiedo.
"Siamo parecchio psicopatici e con una sanità mentale precaria, ma ci va bene così no?" Domando a Laito, che sorride.
"C'è da dire che siete unici" aggiunge la ragazza.
"Lo so facciamo invidia" rispondo divertita.
Laito sbadiglia sonoramente.
"Freccette?" Domando.
Lui sorride complice.
"Qualcuno ha detto freccette?" Chiede Kanato.
"Andiamo".
Ci alziamo dal divano e ci dirigiamo verso il salone di Laito.
Sorrido maliziosa: quante scopate abbiamo fatto in quel tavolo da biliardo.
"Ti ricorda qualcosa?" Mi sussurra Occhi di volpe.
"Come potrei dimenticarlo?" Chiedo di rimando.
"Oh Gesù ma state sempre a pensare al sesso?" Domanda esasperato Kanato.
"Quello che te non farai mai" ribatto.
Lui mi manda in culo e sorrido.
"Parto io" annuncio.
"Centro!" Strillo.
"Ma tu sei avvantaggiata! Ti eserciti con la mira!" Si lamenta Subaru.
"Si con i coltelli, mica con le freccette" rispondo.
"Maddy va pure".
Le passo le freccette e quasi mi viene da ridere per la sua inesperienza.
Mi domando se sia vergine, ma credo proprio di sì.
"No no, ferma." Laito la interrompe e si mette dietro di lei.
Gli prende la mano tra le sue e le aggiusta la mira.
La vedo diventare viola e mando giù la mia gelosia: infondo la sta solo insegnando a tirare, no?
Fa centro e abbraccia di slancio Laito.
Mi esce dalla gola un ringhio poco umano.
"S-Scusa, d-davvero non lo ricordavo, perdonami"tenta di difendersi la ragazza quando vede il mio sguardo di fuoco bruciarle addosso.
Ingoio la mia momentanea rabbia e mi mordo le labbra.
Mi sento prendere dai fianchi e mi giro vedendo Ayato.
"Cosa cazzo stai facendo?" Chiedo.
"Ti sto abbracciando" risponde.
"Questo l'ho notato anche io " ribatto.
"Reggimi il gioco" sibila.
"Ayato non ho due anni, sono gelosa, ma non farò ripicchine apposta" dico io stranita.
"Guastafeste".
Da lontano della mia postazione,  osservo parlottare Laito con Maddy.
Maledizione questa ragazza vuole morire giovane.
"Che si dice?" Domando, cercando di assumere un tono amichevole, ma la mia voce esce più gelida del normale.
"Hana tocca a te" mi dice Kanato.
Prendo la freccetta e la conficco nel legno, oltrepassando il centro.
"Ops".
"Troppa forza, scusate" aggiungo.
"Divertimento finito" sospira appena Shou.
"C'è sempre il biliardo" tento.
"Facciamo che gioco per ultima, oppure per niente, visto che il mio stato me lo impedisce" dico.
"Cioè?" Domanda Maddy.
"Dio quanto sei stupida: ti devo ricordare del piccolo problema che io chiamo gravidanza?" Ribatto nervosa.
"Oh" dice solo.
"Perché problema Little bitch?" Domanda Laito.
"Perché è maledettamente ingombrante! Mi paio una balena arenata" rispondo.
"Sei bellissima comunque" dice lasciandomi un bacio a fior di labbra.
"La mia partner in crime decide di abbandonarmi così?" Chiede Volpe.
Annuisco e mi siedo su una sedia.
"Vabhe allora significa che giocherò con Mad" dice Laito.
"Certo tesoro fai pure" dico, mentre sento un tic prendermi l'occhio.
Maledizione.
Accavallo le gambe e osservo a braccia incrociate il loro gioco.
Puntualmente Laito si mette di nuovo dietro di lei, sdraiandosi quasi praticamente su di lei.
Mi mordo le labbra a sangue e Ayato mi pulisce il mento, leccando il mio sangue e facendo un occhiolino.
Mi pulisco le labbra e sento un certo caldo, quando lui le mette le mani sui fianchi e lei lo abbraccia di nuovo.
Questo è troppo: decido di abbandonare la stanza e rifugiarmi nella biblioteca di mia madre e inizio a urlare dal nervoso.
Mia madre si leva gli occhiali e mi osserva.
"La odio! Lo odio! Stupido maledetto vampiro!" Ringhio.
"Stupida maledetta troia! Non si tocca ciò che è mio!" Urlo nervosa e gelosa fino al midollo.
"Cara rilassati".
"Non ci riesco!" Urlo di nuovo.
"Sono sempre stata gelosa delle mie cose e Laito è una cosa mia.
Avevo già avvertito quella stronza e ora sta tentando di rubarmelo!" Ringhio.
Mia madre sospira e si siede accanto a me.
"Credo che questo tuo lato possessivo e geloso  lo abbia ereditato da me..." si gratta il capo.
"Beh amo il mio carattere nonostante tutto, ma lei... Dio mi fa andare fuori di testa!" Sbraito.
"Calma piccolina, metti a tacere la tua parte vampira e razionalizza" mi consiglia mia madre.
Annuisco e me ne vado di nuovo.
Spalanco la bocca, quando la vedo giocare con i suoi capelli.
"Hana.. no, non farlo" tenta di fermarmi Reiji.
Lo scaravento lontano da me col fuoco negli occhi.
"Tu" Sbraito, indicando Maddy.
"Io?" Chiede stupidamente.
"Sto indicando proprio te si." Ringhio.
"Vogliamo andare a fare due chiacchiere?" Domando.
Lei annuisce e sorride, ignara del pericolo.
"Hana" mi dice richiama Laito, severo.
"Stanne fuori tu" Urlo nervosa.
"Se oso vederti di nuovo con lei non riuscirò a controllare il mio lato killer, sappilo." Ringhio.
Lui sospira.
"Problemi in paradiso?" Chiede Shou divertito.
"Fatti i cazzi tuoi" ribatto, mentre avvinghio la ragazza e la trascino via.
Chiudo la porta della mia stanza e la osservo gelida.
La spingo al muro, facendola strillare.
"Ti avevo maledettamente avvertito di non stargli addosso, ti avevo avvertito di non toccarlo e di non metterti in mezzo, perché non dai mai retta maledizione?!" Urlo.
"Perché credo che inizi a piacermi." Sussurra.
"Fuori!" Sibilo.
"Come?" Domanda.
"Fuori! Va via! Vattene!" Sbraito.
La chiudo fuori dalla mia porta e inizio a respirare pesantemente.
Qualla troia vuole il MIO ragazzo e io non lo permetterò.
Ho deciso che sta volta agirò con la furbizia e le farò fare una di quelle figure di merda plateali, distruggendo il suo cuore in milioni di pezzi.
Che il piano abbia inizio.

Spazio autrice: ciao ragazzi, buona giornata! Vado di fretta!! Grazi per le 202 visualizzazioni 😍

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