Capitolo 11

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AVVERTENZE: questo capitolo contiene linguaggio forte, scene particolari che potrebbero creare disagio e scene anche esplicite di omicidi.
Se siete particolarmente sensibili non vi conviene leggere.
Premessa: non ho niente contro chi crede in Dio, ma in questo capitolo l'ateismo è parecchio forte e presente.
Se siete suscettibili su tale questione, vi prego di non leggere, non voglio avere problemi.
Per le persone che invece non hanno alcun problema a quanto succitato precedentemente, auguro una buona lettura.

Il sole si sta abbassando notevolmente, ma a contatto con l'acqua la mia scottatura si placa.
Faccio un enorme respiro, tremante.
Mi prendo qualche minuto per parlare e per rendermi conto che finalmente, dopo anni di silenzio, la verità sta per venire a galla.
"Come ben avrete capito io sono stata mandata qui dalla Chiesa, un'associazione religiosa che accoglieva persone problematiche come me.
I miei genitori adottivi non riuscivano a tenermi, ero sempre fuori di me: rispondevo male, ero insostenibile, ribelle; tratto peculiare che immagino abbia ereditato da te madre.
Quindi un giorno i miei genitori adottivi si stufarono di me e mi portarono in questa Chiesa ed è un posto che non scorderò MAI.
Mi ricordo che lì niente andava per il verso che volevo io  e quello io ritenevo giusto, per loro era tremendamente sbagliato.
A capo di questa associazione c'era padre Ambrogio: il superiore per ordine di importanza e il più crudele.
La Chiesa, quella che probabilmente tutti voi considerare casta e pura non era così: frati che si sposavano, orgie, suore che andavano con frati, suore che andavano con altre suore; l'inferno sceso in terra, l'incubo horror più vivido che mai.
Tutto quanto, tutta la sporcizia, lo schifo, nascosto sotto una celata doppia faccia.
Eravamo TUTTI terrorizzati in quell' istituto, non parlavamo mai, per paura di essere puniti.
Ero piccola all'epoca, avrò avuto 12 anni credo, non ricordo bene: la prima volta che entrai lì mi sembravano tutti simpatici e cordiali, qualche mese dopo l'incubo.
Ero più che ribelle a 12 anni e continuavo a fare d testa mia, ad andare contro i loro stupidi voleri "divini".
La prima punizione l'ho avuta a 13 anni: un prete, padre Ambrogio mi chiese di spogliarmi davanti a lui nel nome del Signore.
Gli scoppiai  a ridere in faccia e lo presi bellamente per il culo: nessuno, esclusa me, poteva vedermi nuda, specialmente un essere rozzo come lui.
Ricordo ancora che lui assunse un sorriso che mi fece accapponare la pelle: mi strappò i vestiti di dosso, mi legò mani e piedi, frustandomi a sangue.
Più l'arnese colpiva la mia schiena e più mi rendevo conto di essere vicina alla morte perché la sua tortura non finiva mai.
Sono stata ferma due mesi per colpa di quelle frustate."
Mi giro di schiena e gli mostro le cicatrici, mentre loro mi osservano sconvolti.
"La seconda punizione l'ho avuto qualche mese più tardi e ricordo che era anche peggio della frusta, perché se non fosse intervenuto Kou, sarei morta seriamente.
Come al mio solito avevo rinnegato Dio e i loro credo e allora padre Ambrogio, stanco di darmi contro decise di farmi avere una lezione.
Non sapevo nuotare e mi aveva quasi fatto affogare e non solo, ricordo che mi costringeva a tenere la testa in acqua finché non imploravo e mi dimenavo, solo allora mi lasciava andare.
La cosa più brutta che mi hanno fatto? Abuso.
Ero terrorizzata da me stessa, da loro, da quel posto.
Una notte dormivo "tranquillamente" nel mio letto ed entrò padre Ambrogio, nudo.
Mi ordinò  di spogliarmi, ero davvero schifata e sconvolta.
Abusò di me mentre io urlavo e piangevo di smetterla, di finirla.
Fece i suoi comodi , senza però mai sverginarmi davvero, non era stato capace FORTUNATAMENTE aggiungo ed ecco Laito perché ero terrorizzata la prima volta che mi sono concessa spontaneamente a te.
Tu in qualche modo mi hai risollevato, certo anche tu sei un po' psicopatico come me, ma a differenza loro, il sadomasochismo, il masochismo, il bondage me lo fai amare.
La loro era una vera e propria tortura e tutt'ora continuano su altre mille bambini e io ho intenzione di fargliela pagare con il SANGUE.
Ucciderò ogni uomo, donna che si metterà nel mezzo a me e la mia vendetta.
Gli farò così tanto male da sembrare Satana scesa in Terra e adesso che VOI mi avete dato questo enorme potere ho intenzione di divertirmi come mai mi divertirò in tutta la mia intera esistenza: sento già l'odore di sangue e le urla dentro le mie orecchie e davvero non vedo l'ora" sibilo già estasiata da tale visione.
Sento gli occhi farsi rossi e le zanne uscire.
"Perdonatemi mi sono fatta prendere dal l'emozione" dico imbarazzata.
"H-Hana davvero non pensavo che tu fossi stata sottoposta ad una cosa del genere" dice CHIARAMENTE sconvolto Laito.
"C-come hai fatto a superare tutto?" Mi domanda Kanato.
"Ho pazientato fratellino, ho pazientato e sperato molto spesso di morire, ma piano piano, grazie anche a voi, sono riuscita a sollevarmi di nuovo.
Quando la Chiesa mi ha scelta per venire qui, all'inizio non ero molto entusiasta, ma VOI mi avete cambiato la vita in meglio  e non potrò mai ringraziarvi" dico sentendo l'emozione farsi spazio.
Tutti mi osservano senza dire una parola e mi sembrano persi in loro stessi.
Sento un singhiozzo e vedo mia madre crollare a terra.
In un secondo sono da lei.
"Non avevo idea che ti trattassero così! Io... mi dispiace!  Nessuna madre dovrebbe sentire un racconto del genere!" Urla, dispiaciuta.
"Madre tranquilla non e colpa tua!" Provo a rassicurarla.
"Mi dispiace" singhiozza pesantemente, abbracciandomi.
"Shh va tutto bene, sto bene" Dico, baciandole la fronte.
Smette di piangere e si dilegua, senza darmi il tempo di consolarla a dovere.
Sospiro e osservo i 6 fratelli e mi pare che abbiano decisamente cambiato idea su di me.
"Beh?! Basta avere quei musi lunghi!" Dico divertita.
"Sono passati quattro anni e sto bene! Non sono ancora morta!" Aggiungo, sdraiandomi a bordo piscina.
Incrocio le braccia dietro la testa, con una gamba nell'acqua.
Il chiacchiericcio riprende e io mi godo l'ombra fresca del crepuscolo.
Una mano gelida si posa sulla mia coscia nuda e non ho bisogno di aprire gli occhi per riconoscere Laito.
"Volpe non ti smentisci mai" dico sorridendo.
"Serviti pure" aggiungo.
Apro gli occhi e lo sento leccarmi la gamba bagnata, facendomi venire i brividi.
Gemo quando i suoi canini si infilano nella mia pelle e lascio che l'odore del mio sangue si sparga nell'aria.
Subito i 5 fratelli si girano nella nostra direzione.
"Possiamo?" Domandano in coro.
"No!" Ringhia Laito al mio posto.
"È mia!" Si mette difronte a me, con fare protettivo.
Wow.
Mi prende in braccio e mi porta via dalla piscina, preferendo bere in un altro posto.
Quando apro gli occhi sono in una Chiesa abbandonata.
"Che vuoi fare?" Domando.
"Dimostrare a Dio la nostra arroganza e la nostra lussuria: siamo demoni a vita ormai e il sangue, il sesso, rimarranno per noi fonte di piacere inesauribile."
Mi prende di peso e mi adagia sull' altare.
Mi spoglia con grazia e si infila dentro di me.
I miei gemiti risuonano nella chiesa e mi pare di fare la cosa più proibita che sia mai esistita.
Scopare in una chiesa è sempre stato il mio sogno ribelle: Dio non è niente, Dio non esiste.
"Ti piace l'idea che ho avuto?" Domanda Laito, baciandomi le labbra.
Annuisco estasiata, perdendomi in lui.
La dolce tortura sembra andare avanti per ore e non nego a me stessa che Laito è un ottimo amante; ha delle doti amatorie fuori dalla norma.
Ogni volta che sente che è vicino, diminuisce il ritmo, trascinandomi in un vortice lussurioso e senza fine.
Sopraffatti dal piacere decidiamo di finire quella dolce tortura e riesce a regalarmi uno degli orgasmi più intensi che io abbia mai avuto, tanto che sento lacrime di puro piacere scorrermi sul volto.
Una volta finito le lacrime non si fermano e mi ritrovo a singhiozzare senza un motivo preciso.
"Ahh Little bitch il sex blues non ti dona affatto" mi dice Laito divertito, riempiendomi di baci.
Aspetto che il mio sfogo finisca e gli chiedo scusa.
"Stai tranquilla bitch chan, non sei la prima che vedo piangere dopo aver avuto un orgasmo intenso" mi rassicura Volpe.
Mi rivesto e mano nella mano torniamo alla villa a toglierci il cloro dal corpo.
Anche nella vasca le sue attenzioni mi lusingano e davvero io non so come abbia fatto a meritarmi una persona del genere.
"Ti amo davvero troppo" Esordisco sentimentalmente.
"Adoro quando sei dolce e coccolosa" mi risponde divertito, lasciandomi un succhiotto sul collo.
"Laito però! Sto cercando di essere dolce! Non puoi interrompermi con le tue maledette labbra tentatrici" Ribatto divertita.
"Perdonami, dicevi?" Domanda, squadrandomi con i suoi occhi verdi smeraldo che amo alla follia.
"Me ne sono dimenticata" rispondo.
"A dire la verità mi sono dimenticata addirittura come si respira" aggiungo, squadrandolo a mia volta.
Le gocce d'acqua scorrono dai suoi capelli bagnati al suo collo diafano, percorrendo il petto e andando ad infrangersi nell'acqua.
Si sposta i capelli dal viso accaldato, e io inconsapevolmente mi mordo le labbra.
È il sesso sceso in terra.
Mi avvicino senza nemmeno accorgermene e lecco il suo collo profumato, facendolo rabbrividire.
Le mie dita vanno ad infilarsi fra i suoi capelli tirandoli leggermente, mentre un suo gemito mi arriva alle orecchie, facendo fremere il mio basso ventre.
"Smettila di tentarmi così, la tua maldetta voce mi destabilizza" confesso, torturandomi il labbro inferiore.
"Ti piacciono i miei gemiti Little bitch?" Domanda mordendomi l'orecchio.
"Da morire" rispondo, accarezzandogli il collo e il petto con le mie labbra.
"Saresti in grado di convertire al peccato carnale la più santa delle suore" affermo, mordendogli il collo.
"Hei little bitch, piantala di tentarmi tu con la tua maldetta lingua" Ribatte, visibilmente eccitato.
Sorrido e non gli do retta, infilando i canini nella sua pelle, mentre le sue mani si intrufolano tra i miei capelli.
Inevitabilmente e senza sapere come mi ritrovo sopra di lui, il seno a stretta vicinanza con il suo petto, le mie mani poggiate sulle sue spalle.
Bevo avida, lasciandomi sfuggire di tanto in tanto gemiti di puro piacere: il suo sangue è la più dolce delle droghe e visto che ne ho provate alcune per mano di quell'idiota di Reiji, posso assolutamente affermare che questa è la più buona e la più potente di tutte.
Mi stacco col fiatone, prendendomi qualche secondo per far tornare il mio lato umano, cosa abbastanza difficile.
"Respira.. dalla bocca " mi consiglia Laito, mentre sento ancora sulla lingua il pizzicore leggero e piacevole del suo sangue.
Faccio come dice ma il mio lato animalesco sembra non avere pace.
Respiro con gli occhi chiusi, impongo a me stessa il controllo, ma non ci riesco.
Improvvisamente sento un dolore atroce al collo e noto i canini di Laito nella mia pelle; subito il mio lato vampiro si riassopisce e sembra anzi tremare alla vista di occhi di volpe.
Si stacca senza nemmeno bere e lo guardo stranita.
"Cosa cazzo è successo?" Domando.
"Il tuo lato vampiro riconosce chi è il leader e a meno che tu non stia impazzando, non sfiderà mai il mio ruolo di alpha  nei tuoi confronti." Mi spiega.
Ci ragiono su qualche secondo.
"Funziona come per i lupi? Cioè tu sei il mio Alpha e io la tua Beta?" Domando stranita.
Lui annuisce.
Pazzesco.
Ci asciughiamo e scendiamo  per la cena, dove mia madre ha preparato una CARBONARA?!
"Madre ti amoooo" strillo affamata.
Lei ride e serve una porzione a tutti.
Il chiacchiericcio stasera è piacevole, nessuno dei fratelli litigano e mi pare tutto molto strano.
Ripenso alle parole di Laito, e a come in pochi secondi sia riuscito ad acquisire il controllo su di me.
Penso alla Chiesa e al piano inesistente, cioè non ancora progettato da me e Kou.
VOGLIO VENDETTA.
"Bitch chan pensierosa?" Mi domanda Laito al mio orecchio.
Scuoto la testa per liberarmi dai pensieri.
"Un po'" Confesso.
"Cosa sta elaborando la tua mente malata?" Mi schernisce.
"Mah niente di che" rispondo, preferendo evitare di confessargli i miei più violenti desideri per la mia vendetta.
"Tettona! Che hai sul collo?" Domanda divertito Ayato.
"Cazzi miei" rispondo scontrosa.
"Hana" mi riprende mia madre severa.
Sospiro e decido di lasciare cadere il discorso, coprendomi il collo con i capelli.
Dopo mangiato ci prepariamo per andare a scuola: tacchi e divisa.
Arriviamo in poco tempo al collegio e ci dirigiamo nelle rispettive classi; mentre io e Laito ci stiamo incamminando verso il corridoio, mi arrivano delle voci.
"Ma hei, guardate.. è ingrassata?" Domanda una.
"No è incinta" risponde Laito al mio posto fulminandole.
Spalancano la bocca e mi sbatto una mano in faccia.
Eh vabhe.
Vengo richiamata come al mio solito dalla signora Hill e sta volta, non ho idea del perché,  mi segue anche Laito.
"Buona sera Hana!" Mi dice la Hill.
"A lei signora" rispondo cordiale.
"E questo baldo giovane?" Domanda la Hill.
"È il mio ragazzo" rispondo imbarazzata.
"Piacere mi chiamo Laito" dice Volpe, utilizzando il suo charme.
La professoressa gli fa gli occhi dolci e sbuffo senza farmi sentire.
"Hana!" Mi viene incontro Lexy.
"Hei piccolina!" Mi abbasso alla sua altezza e la circondo in un abbraccio caloroso.
"E lui chi è?" Domanda incantata la piccola, mentre occhi di volpe viene osservato da tre ragazzette affascinate.
Sorrido.
"Il mio ragazzo" rispondo divertita.
"Bonsoir" dice in francese Laito.
"Hai gli occhi che assomigliano a quelli di una volpe" dice senza peli sulla lingua Lexy.
Rido, la ragazza ci ha visto giusto.
"Ti piacciono?" Domanda divertito Laito.
Lei annuisce e il Re delle tentazioni le fa un occhiolino, facendola diventare viola.
"Hana ma.. sei ingrassata?" Domanda di nuovo senza vergogna Lexy.
"Lexy!" La riprendono in coro le altre ragazze.
"No piccola sono incinta" rispondo divertita.
Lei mi guarda con espressione stupita.
"Cioè stai per avere un pargolo?" Domanda.
Annuisco.
"Beh congratulazioni" mi dice felice.
"Vieni Hana?" Domanda la Hill.
Annuisco e do un bacio a stampo a Laito, decidendo di vederci dopo.
Svolgo il mio lavoro come al solito e appena finito torniamo alla Villa.
Sospiro affranta, ogni minuto che passa, da quando ho raccontato della mia esperienza alla Chiesa il senso di vendetta aumenta inesorabilmente.
"Laito devo andare a fare delle cose, non aspettarmi" lo avviso uscendo a gran velocità.
Come già avevo organizzato precedentemente vado dal parrucchiere e cambio colore di capelli: neri come la notte.
Successivamente mi reco in un negozio di abbigliamento e intimo: prendo una lingeria semplice ma sexy, per poi passare in rassegna al vestito.
Gonna di pelle, spaccata a metà con una giarrettiera a forma di cuore, top a metà pancia e tacchi a spillo con plateau rossi.
Infine vado in un negozio di armi, coltelli e tanto altro e compro tre coltelli più affilati di un rasoio.
La mia vendetta è pronta per essere consumata.
Chiamo Kou al telefono e organizziamo tutto, per poi darci appuntamento stanotte stessa.
Sospiro e torno alla Villa.
"Hana ahhh" Strilla spaventato Kanato.
"E tu chi diamine sei?!" Continua brandendo un coltello.
"Sono Hana coglione" lo riprendo annoiata.
"Ma che hai fatto?!" Domanda anche Ayato, mentre vedo i 6 fratelli osservarmi.
"La tinta" rispondo.
"Porca puttana... sei una bomba Little bitch" mi dice estasiato Laito.
"E quello?!" Dice Reiji osservando il mio piercing al naso.
"Che ha che non va?" Domando.
"Sei indecente" Ribatte.
"Ha parlato quello normale" asserisco irritata.
"E poi Reiji ti sogni di avere un indecente come me tra le lenzuola, continua pure con Federica" lo stuzzico divertita.
"Boom" asserisce dal niente Shou.
"Ci stava" lo assecondo, battendogli il 5.
"Little bitch conciata così mi ispiri tu non sai cosa" mi informa Laito.
"Pervertito" lo riprende Ayato.
"Il mio pervertito" dico, andandogli incontro e baciandolo.
La sua lingua mi chiede l'accesso che gli consento, succhiandola e dando vita ad un bacio che di casto ha poco.
"Fate schifo" ci riprende Shou.
Mi stacco mordendogli il labbro e girandomi maliziosa verso il maggiore.
"Vuoi unirti?" Domando subdola.
"Manchi solo tu" aggiungo, divertita.
"Per carità" dice.
"Bah non sai che divertimento ti perderesti" ribatto facendo spallucce.
"Tu, con me" prendo Laito dalla cravatta e lo porto in stanza, chiudendo la porta e spogliandolo con velocità.
Le mie labbra percorrono il suo collo con avidità e lussuria, mentre le sue mani si posano sul mio fondoschiena.
I miei movimenti sono veloci, nervosi, violenti: quando io arrivo al culmine sono sudata mezza e stanca.
"Little bitch a cosa devo questa performance incredibile?" Domanda Laito.
"Alla incredibile vendetta che mi gira nella mente da quando ho lasciato quel maledetto posto" dico ringhiando.
"Ti ci stai proprio impegnando eh?" Domanda divertito Laito.
"È questione di principio, dovranno bruciare tutti quanti" dico nervosa.
"Va bene." Asserisce Laito baciandomi le labbra.
Il tempo passa velocemente e prima dell'ora stabilità con Kou mi chiudo in camera a vestirmi e truccarmi.
Trucco nero, pesante, rossetto rosso sangue e infine la collana con il crocifisso.
Infilo i coltelli nella giarrettiera, infilando quello di Subaru nell'altra coscia.
I 6 ragazzi mi aspettano in fondo alla scalinata  e appena mi vedono spalancano tutti quanti la bocca.
"Mi manca l'aria" Confessa Ayato.
"A chi lo dici fratellino" risponde Laito.
"Credo di essere venuto" dice Subaru.
"Cazzo" Kanato.
"Piantatela di fare quelle facce" dico.
"Ma perché il crocifisso?" Domanda Ayato.
"Sei proprio una puttanella cattiva" mi dice Laito, intuendone il significato.
"Sorridete ragazzi, si va in scena" dico con un sorriso inquietante.
"Chi viene ad uccidere un po' di gente?" Domando.
"Io ci sto" dice subito Kanato.
"Io pure" Continua Ayato.
"Non lascerei mai la mia bitch chan da sola" anche Laito si unisce alla squadra.
"Subaru?" Domando.
"Ci sono" dice sorridente.
"Shou?"
"Mhh no"
"Reiji?" Chiedo.
"No".
"Siete dei noiosi" dico irritata.
Entriamo in macchina e aspettiamo l'arrivo di Kou.
"M necko chan... che stile è questo?" Domanda il biondo vampiro.
Gli stampo un bacio sulla guancia sorridendo.
"Lo stile di chi sarà libero tra qualche ora"
"Come ti senti?" Domando.
"Carico come una pistola" risponde Kou.
"Tu?" Domanda.
"Pronta a fare il culo a strisce" rispondo.
Il cuore mi batte a mille e l'ansia sale, insieme alla rabbia.
Mettiamo piede a terra e le mani mi tremano: il posto e sempre lo stesso, tetro, cupo.
Fuori ci sono dei bambini che giocano con la faccia distrutta e una suora a controllarli.
"Signori voi chi siete?" Domanda gentile.
"Il vostro peggior incubo" rispondo tirando fuori i canini.
"Maria! Va ad avvertire..." non fa in tempo a finire la frase che le conficco un coltello preso dalla coscia, in gola, trapassandogliela.
Il sangue schizza, sporcandomi il petto e le mani.
Sorrido leccando la linfa rossa.
"Padre Ambrogio è mio!" Ringhio verso Kou.
"Hana..." mi richiama Laito.
I miei occhi rossi lo squadrano divertiti.
"Si?" Domando leccando il sangue.
"Mi ecciti" dice mordendosi le labbra.
Gli faccio un occhiolino, per poi tirare il coltello in fronte ad un'altra suora, con maestria.
"Quanto mi date?" Domando ridendo.
"100" risponde Ayato.
"Andate, veloci! Non c'è più niente qui per voi, siete liberi!" Dico ai quei bimbi che sorridono sinceri e corrono verso l'agognata libertà.
Spacco il portone di legno con un calcio e subito si scatena il caos.
Sangue, tanto sangue, urla, troppe urla.
I miei canini perforano, spezzano, triturano le vittime e non mi sono mai sentita più libera.
Respiro l'odore di morte diffusasi nell'aria, riempiendomi i polmoni.
"Qualcuno mi sa dire dove è padre Ambrogio?" Domando con voce roca per il piacere del momento.
"Ma chi sei?" Domanda spaventato un povero frate.
"Le domande qui le faccio io!" Ringhio, mettendogli un tacco sopra il collo e schiacciando.
"Non respira!" Urla una suora, prendo un altro coltello e glielo lancio contro, uccidendola all'istante.
I brividi di piacere scorrono per tutta la mia schiena.
"Mi sai dire dove è padre Ambrogio?"domando di nuovo dura.
Lui nega con la testa e il mio tacco perfora la gola, mentre il sangue zampilla sulle mie décolleté rosse.
"Qualcuno sa dirmi dove cazzo è questo uomo?!" Urlo nel bel mezzo della chiesa.
"Laito tieni ferma quella maledetta donna: se qui non si inizia a ragionare, ci penserò io." Ringhio.
"Little bitch non pensi di esagerare?" Domanda Volpe.
"Fà come ti dico".
Tiene ferma per le mani la suora e mi ricordo di lei.
Sorrido subdola, facendo scintillare i canini.
"Suor Genoveffa.. che gran piacere: ti ricordi di me?" Domando divertita, leccando il sangue dal coltello e guardandola.
"Dio aiutami" sussurra.
"Il tuo Dio non ti sentirà adesso, Dio non esiste e se anche esistesse con tutto quello che mi hai fatto in questi anni, non ti lascerebbe entrare nel grazie del Signore.
Finirai nel girone più basso dell'Inferno e ci andrai per mano mia." Ringhio.
"Hana.." sussurra terrorizzata.
"Ci si rivede, oppure no" dico squarciandole la gola e facendola cadere a terra.
Sospiro, leccando nuovamente il coltello, presa dal divertimento e da una follia omicida.
"Passiamo a te, Kou vuoi unirti?" Domando, lasciandogli il coltello e sedendomi a gambe aperte sopra l'altare.
Laito si morde il labbro e si mette in mezzo alle mie gambe.
Gli accarezzo il volto, sporco di sangue, leccando e pulendo.
"Sei fottutemente sexy così piccola" mi sussurra all'orecchio, mordicchiando.
Rido divertita e unisco le nostre labbra in un bacio selvaggio.
"Siete dei mostri!" Urla un prete.
"Hai osato interrompere il nostro bacio?!"Ringhio.
"M-mi dispiace" balbetta.
"Piccolo esperimento sociale." Asserisco sgranchendomi.
I miei tacchi risuonano nella chiesa e mi avvicino al prete.
"Little bitch che hai intenzione di fare?" Domanda Laito divertito.
"Inizia a toccarmi" gli ordino, sdraiandomi sull'altare e togliendo l'intimo.
"Vediamo quanto sarai puro e casto dopo questo prete" dico divertita.
Il dito di occhi di volpe si inserisce dentro di me e gemo, apposta, mordendomi le labbra.
Il ritmo si fa frenetico e io non ho intenzione di controllare la mia voce: gemo il più possibile, guardando dritto negli occhi il prete.
Interrompo Laito e scendo dall'altare, avvicinandomi al vecchio prete.
Gli taglio la veste e lo osservo.
"Dio... ti sei eccitato davvero?" Domando ridendo.
"Il tuo cazzo non lo nega affatto" dico divertita.
"Chi è il mostro adesso? Pensi che Dio avrà pietà di te?" Chiedo mordendomi un'unghia rossa in volto.
"Tettona stai facendo eccitare tutti quanti, credo" mi informa Ayato.
"Lieta di saperlo Ore-Sama" dico.
"Finirai all'Inferno anche tu!" Mi ringhia contro il prete.
Rido, asciugandomi le lacrime.
"La mia intera vita e eternità si basa su sesso, sangue, morte: sono destinata all'Inferno.
Il peccato più grosso? Non posso morire, sono una serva dell'oscurità, sono un demone dalle sembianze umane e dall'anima nera.
La mia intera eternità è dannata, ma visto che non muoio mai, ho deciso di godermela facendo orgie e tanto, tanto sesso, ma consenziente a differenza tua, sporco maiale!" Urlo, mordendogli il collo e prosciugandolo in pochi minuti.
"Mi sono stancata di giocare, se Padre Ambrogio non viene da me, io vado da lui" Ringhio.
"Hana ci si vede tra qualche oretta, ho un lavoretto da fare con questa sporcacciona" mi dice Kou, prendendo per un braccio la suora che lo ha torturato per tutto il tempo che è rimasto lì dentro.
"Va pure e divertiti" ribatto ridendo.
"Laito vieni con me?" Domando frivola.
Lui annuisce.
"Fate di loro ciò che più vi aggrada" dico ai 3 fratelli rimasti.
"Sei più sadica di me,  hai visto Teddy?" Domanda al suo orsacchiotto.
"È un complimento?" domando, leccandomi le dita.
"Certamente" dice Kanato.
Lo ringrazio e mi incammino lentamente verso le scale che portano alla torre.
Trovo il passaggio libero e butto già la porta a calci, dove vedo padre Ambrogio urlare disperato e singhiozzare.
"Toc toc c'è nessuno?" Chiedo subdola.
"Mostro!" Urla, brandendo una croce verso di me.
Io e Laito ci osserviamo qualche minuto e scoppiamo a ridere.
Mi stacco la mia dal collo e gliela tiro.
"Prega quando vuoi maiale, ma oggi mi diverto io." Dico.
"Ti ricordo di me?" Domando.
Lui nega con la testa e sorrido.
"Hana Ikeda." Ringhio.
"S-sei veramente tu?!" Domanda sconvolto.
Annuisco.
"Sei una di loro? Chi è lui?"chiede.
"Laito vuoi presentarti?" Domando cordiale, accavallando le gambe.
"Ah io? Sono solo il suo ragazzo, niente di che, Hana continua pure lo spettacolo.
Sai che amo vederti coperta di sangue" mi dice Volpe, mordendomi le labbra.
"Come vuoi Sensei" dico divertita.
"Sensei?" Chiede Ambrogio.
"È semplice: lui è il mio maestro io la sua allieva, lui il mio padrone e io la sua schiava." Spiego.
"Schiava di cosa?" Domanda.
"Del sesso" rispondo.
"Ti ricordi quando parecchi anni fa hai osato profanarmi?! Te lo ricordi mostro?!" Urlo, dandogli un calcio.
Annuisce.
"Eri perfetta, una perfetta puttana" dice.
Laito scatta e lo inchioda al muro.
"Puttana la chiamo solo io!" Ringhia, dandogli un cazzotto ben assestato in faccia.
"Laito" Ringhio.
"Lasciamelo, è mio!".
I miei occhi si fanno di nuovo rossi e i canini si allungano.
"Preparati alla peggio tortura della tua vita" dico divertita.
Lo lego ad una sedia e chiedo a Laito di prestarmi la frusta, la stessa che usava lui quando ero con loro.
Partono diversi colpi che lo fanno urlare.
"Mi hai distrutto la vita!" Urlo piangendo, continuando a torturarlo.
"Non ne avevo intenzione!" Mente dolorante.
"Sei un bugiardo!" Ringhio innervosita, pestandolo a sangue.
"Chiedimi scusa!" Urlo.
"Mai puttana! Ti è piaciuto farti frustare?" Domanda.
"No! Per colpa tua la mia maldetta vita sessuale è legata ai colpi di frusta, al bondage, al masochismo solo per colpa tua!" Sbraito.
"Mi stai dicendo veramente che il tuo ragazzo ti frusta?" Domanda sorpreso.
"Si ma questo perché anche lui è un po' psicopatico" rispondo noncurante.
"Ora dì la tua ultima preghiera" Ringhio.
"E non azzardarti a pregare Dio" .
Lui chiude gli occhi e prega.
Aspetto pazientemente, per poi tagliargli la gola e farlo a pezzi, letteralmente.
Una volta finito sono coperta di sangue dalla testa ai piedi.
Laito mi osserva e decide di disegnarmi un cuore nel petto.
Rido e lo prendo per mano.
Torniamo in chiesa dove vedo i Sakamaki conversare tranquillamente con il Mukami.
"Sei inquietante" mi dice Ayato.
"Ti ringrazio" ribatto.
"Non era un complimento" risponde.
"Vuoi morire pure tu?" Domando.
Lui rabbrividisce.
"L'ha letteralmente fatto a pezzi" li avverte Laito.
"Non pensavo ne fossi capace" mi dice Kanato, colpito.
"Andiamo, qui non c'è più niente da vedere" asserisco.
La vendetta è stata consumata e io finalmente mi sento libera.
Respiro la mia agognata libertà e lascio che la sofferenza scivoli via dalla mia pelle, tramite le vene.
Osservo la notte stellata con Laito: siamo entrambi ricoperti di sangue, ma ci va bene così.
Ci lasciamo andare ad un bacio casto e dolce.
"Si apre un nuovo capitolo della nostra vita amore mio: ora bisogna pensare solo al piccolo pargolo che porti dentro" mi dice gentile Volpe, mettendomi una mano sul ventre.
Gli stringo le dita e lo bacio.
Ora sono in pace con me stessa.

Spazio autrice: 179 visualizzazioni?! Ma state bene?!!! Hahahah grazieeeee!
Ho un po' sonno, quindi vi lascio, buonanotte e grazie a chi mi segue❤️

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