Capitolo 25

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Ci accomodiamo tutti quanti nel divano, io in braccio a Laito con i gemelli accanto.
"Hei ragazzi!"saluta allegramente Ayato.
"Oreo-sama dove eri finito?"Chiedo.
"Fatti gli affari tuoi impicciona."
"Mad?"la richiama.
"Sono qui"dice con voce flebile.
Stampo un bacio a Laito, divertita.
"Tesoro tutto bene?"Chiede preoccupato.
Lei scuote la testa.
"Devo parlarti"dice Mad.
"Beh?"domanda Ayato.
"Sarebbe meglio che tu ti mettessi a sedere"consiglia la ragazza.
Ayato fa come detto e la osserva.
"Beh- beh... io- io... sono incinta".
Osserviamo l'espressione di Ayato: sbianca e guarda un punto fisso.
"Ayato?"chiede la ragazza.
"Perché voi maschi fissate sempre un punto quando noi ragazze vi diciamo che avremo un pargolo?"domando silenziosamente al ragazzo che mi tiene in braccio.
"Che ne so, l'emozione del momento"risponde Laito.
Ayato si apre in un grande sorrisone che mai gli avevo visto e prende in braccio la ragazza, baciandola.
Partono fischi, applausi e lacrime.
"Congratulazioni!"gli strillo nell'orecchio.
"Hana!"berciano in coro.
"Scusate!"
Gli salto addosso, ma all'ultimo si scansano e se non fosse per il riflessi soprannaturali di Laito sarei col culo per terra.
"Stronzi!".
"Ti vogliamo bene pervertita numero 2".
Spalanco la bocca: ho un soprannome?
"Hai sentito Laito? Mi hanno chiamata pervertita numero due!"strillo piangendo felice.
"Le notizie delle gravidanze non ti fanno bene Little bitch lasciatelo dire".
Simpatico.
Gli alzo il dito medio,la cui unghia è laccata di nero, ma lui non si da per vinto e succhia il mio dito.
"Laito!".
"Mh?"domanda.
"Piantala"
"Dove?
Non capisco.
"Dove cosa?"chiedo
"Dove la devo piantare".
Mi sbatto una mano in fronte.
"In culo"rispondo divertita.
"Ayato, Mad tenete i gemelli; io e lei dobbiamo fare un bel discorsetto, sarà un modo per farvi esercitare."
Mi prende come un sacco di patate e tento di coprirmi il culo.
"Laito le si vede anche la gola da qui".
Che carino Reiji.
"Laito! Lasciami!"strillo.
"Smettila di muoverti!"mi riprende divertito, dandomi una pacca sul sedere scoperto.
"È così che tratti la tua regina?"domando, abbandonandomi contro la sua schiena.
"Anche peggio." Risponde.
Prendo a dargli leggeri colpi sulla schiena, ma lui mi morde il didietro, o almeno tenta di farlo.
"Laito!"
"Ci sento benissimo".
Vaffanculo.
"Bel culo mio Re"commento osservandoglielo.
"Grazie anche il tuo".
Gli ci pianto una pacca e ridacchio.
Quando vedo dove i suoi piedi lo stanno portando inizio ad agitarmi.
"No! La tua stanza no!"lo prego.
"Era da un bel po' che non si faceva eh Little bitch?".
"Ti prego, ti scongiuro farò la brava!".
Mi appoggia sul letto e chiude la porta a chiave.
Maledizione.
Tento di sfuggirgli, ma mi acchiappa per una caviglia, tirandomi verso di lui.
La mia schiena struscia contro il materasso dolcemente.
La mia maglia nel frattempo si è alzata fino alla mia pancia e tenendo conto che quando dormo il reggiseno non lo metto mai, gli sto offrendo un'occasione perfetta.
Le sue labbra si poggiano con maestria sulla mia pancia scoperta, arrivando al limite del mio intimo.
Come al solito ho mani e piedi legati: strattono la presa, facendomi più male che bene.
Le corde stringono la mia pelle con forza, procurandomi dolore.
"Bitch chan se ti agiti è peggio".
Mi alza la maglia scoprendomi il seno e le sue labbra gelide lo circondano con lussuria.
Mi inarco leggermente: la sua lingua sta lavorando sulla mia pelle accaldata con sicurezza.
Milioni di brividi percorrono la mia epidermide e lui lo nota perché sorride contro di me.
Strattono nuovamente la presa, sta volta sulle caviglie, dandogli un colpo che lo fa tossire.
Ridacchio.
"Ben ti sta!."
Merda, mi sa che non dovevo proprio dirlo.
I suoi canini si infilzano con forza nella vena che percorre il mio seno e sospiro, mordendomi le labbra.
Tento di liberarmi dalle corde che mi procurano lividi e tagli: ho bisogno di infilare le mani nella sua chioma morbida.
In questo modo non mi è permesso toccarlo e mi irrita profondamente: voglio sentire la sua pelle contro la mia.
"Laito"lo richiamo, mentre beve con ingordigia e lussuria il mio sangue.
"Slegami ti prego."
Lui scuote la testa e morde sotto il mio seno, facendomi sfuggire un gemito.
Si infila in mezzo alle mie gambe stuzzicandomi da sopra l'intimo.
"Ti scongiuro slegami! Ho bisogno di toccarti e lo sai!"lo imploro.
Lui sorride sulla mia pelle che bacia con dolcezza inaudita.
"È questa la tua punizione Little bitch: non puoi toccarmi e se ti dimeni sotto di me, le corde stringeranno i tuoi polsi e le tue caviglie con maggiore forza."
Vaffanculo.
Mi toglie l'intimo e lo vedo abbassarsi: oh no!
"Sei ingiusto!"
"Re delle tentazioni." Risponde.
Cazzo.
La sua lingua mi accarezza dolcemente, tento di non muovermi, ma è troppo bravo in questo e io non resisto.
Strattona la corda lacerandomi la pelle e lui si stacca, stringendo di più la presa.
Se mi muovo ora, rischio di spezzarmi il polso.
Sono immobile, sembro un ghiacciolino, ma la mia voce si fa sentire comunque sotto i picchetti della sua lingua.
"Laito per favore, ti imploro, slegami almeno le mani".
Stringo il cuscino tra le dita mentre il suo sguardo non mi abbandona mai.
"Little bitch la voce usala in altri modi".
Ma...
Sento il sangue colarmi lungo il braccio e il materasso si tinge di rosso.
A tratti mi metto a piangere quando lo sento infilarsi dentro di me, ma la mia punizione è che non posso toccarlo.
Le sue labbra si uniscono alle mie e gemo dentro la sua bocca.
Gli succhio la lingua, mentre lo sento muoversi in maniera forsennata.
Mi stacco col fiatone, sentendo dolore alle mani.
"Perché non posso toccarti?"domando.
"Perché voglio testare quanto resisti".
"Sono già al limite Laito e se faccio un'altra mossa mi spezzo il polso."
Lui sorride, ma non mi lascia andare, anzi continua a torturarmi.
Esce e mi prende una caviglia tra le mani, dandomi un po' di sollievo.
Lecca il sangue che la circonda e mi morde.
Impreco in tre lingue diverse e lo sento ridere.
"Non è divertente!"ringhio.
Il mio dolore non fa altro che farlo eccitare: il verde della sua pupilla è stato sostituito dal nero.
Mi libera le gambe e sospiro: allora decido di punirlo io.
Quando si sta per infilare di nuovo in mezzo alle mie gambe gli nego l'entrata e lo guardo subdolamente.
"Dicevi?"domando.
Lui coglie la sfida: tenta di allegarmi le gambe e dopo vari tentativi ci riesce.
Si infila dentro di me ma decido di torturare il suo coso, stringendo il mio passaggio.
"Little bitch so che lo stai facendo apposta"dice col fiatone.
È rosso come un peperone.
"Molla la presa!".
Nego con la testa, allora entra con prepotenza facendomi urlare.
Mi bacia le labbra, impedendo ogni mio rumore.
Stringo la presa sulla corda che mi tiene stretta e gemo pesantemente contro le sue labbra.
Fuoco e sangue, amore e odio, dolore e piacere tutto con lui ha un sapore così forte, così dolce, da farmi desiderare di non smettere mai.
"L-Laito"sussurro.
I suoi occhi scintillanti mi osservano con piacere.
"Non ti lascerò mai andare!"Ringhia, colpendo il mio punto più sensibile facendomi inarcare la schiena e mordere le labbra.
Messa così ne approfitta: lecca il mio collo e morde proprio tra l'attaccatura fra il mio collo e la mia spalla, faccendoni andare in tilt.
La mia mente non reagisce più ai comandi.
"Ti scongiuro liberami non ce la faccio più!"sospiro sulle sue labbra, leccandogli il collo.
Mi libera le mani e io le infilo immediatamente fra i suoi capelli, mentre lui si abbassa sul mio seno.
Esplodo in un orgasmo che mi lascia senza fiato e sento le contrazioni di piacere farsi spazio dentro di me.
Gemo il suo nome, ma Laito non è intenzionato a lasciarmi andare:20 minuti dopo il mio primo orgasmo, occhi di volpe si accascia su di me e rimaniamo in quella posizione per quelle che sembrano ore.
"Dimmi che avevi il preservativo".
Lui annuisce e mi tranquillizzo, prendendo ad accarezzargli i capelli.
Sbadiglio pesantemente, ma il mio stomaco si fa sentire.
"Dopo una gran scopata ci vuole sempre una gran mangiata."
Rido alla sua affermazione e infilo una sua maglia, scendendo al piano di sotto.
Mi sciacquo i polsi con dell'acqua fresca ma tardano a rimarginarsi.
E quasi ora di cena ma decido di mangiarmi latte e cereali, perché ho voglia così.
Mi accomodo nella poltrona e osservo i gemelli profondamente addormentati.
Prendo il telefono e chiamo Pierre.
"Altezza!".
Sorrido.
"Pierre come sta andando?"domando.
"Tutto a meraviglia mia regina, sono tutti contenti qui e nessuno ha rischiato di ammazzarmi.
La vostra corona è ancora qui maestà, quando volete."
"Ti ringrazio Pierre per quello che stai facendo, continua così."
Chiudo la chiamata e osservo Ren.
I capelli rossicci gli ricadono sul volto e sentendosi forse osservato apre gli occhi: quello azzurro mi guarda stranito, quello verde con dolcezza e mi domando come sia possibile.
"Mamma"sussurra.
Lo prendo in braccia e lo circondo, stampandogli un bacio sulle labbra.
Cerca Il mio seno e prende a pappare con forza e stranamente il latte c'è ancora.
Lo guardo con amore, godendomi il suo calore infantile.
La sua mano si posa sul mio seno mentre i suoi occhi non lasciano mai i miei.
Quando sono con Ren mi pare di essere in un mondo diverso, lontano, solo nostro, infatti non mi accorgo dello sguardo degli altri su di noi.
Stampo un bacio in fronte al piccolo e continuo a tenere i miei occhi su di lui, quando ad un certo punto mi sembra di essere osservata.
Sobbalzo.
"Siete così belli"dice Mad.
Sorrido e la guardo, mentre Ren si stacca dal mio seno, abbracciandomi il collo.
Cerca le mie labbra: gli stampo un altro bacio.
"Ew non è incesto?"domanda Nymeria.
Il mio sguardo gelido la fulmina e mi giro verso Laito che scuote la testa, come a dire di lasciar perdere.
Si sveglia anche Nives e corre da suo padre che la prende in braccio.
La piccola prende a giocare con i suoi capelli.
"Papà ti ho sognato!"Esordisce col sorriso.
"E in particolare?"domanda mentre le sue labbra si posano sulla guancia della figlia.
"Ho sognato che ci baciavamo!"dice allegra.
Mi va di traverso la saliva.
Laito è perplesso.
"Ma ti bacio tutti i giorni principessa"Ribatte col sorriso.
"Ma tu vuoi più bene a lei!"mi indica con cattiveria e spalanco la bocca.
"Nives è tua madre!."
"Baci sempre lei! Tocchi sempre lei!"strilla presa dalla gelosia.
"Sta zitta!"la riprende il fratello.
"Mamma non si tocca!"ringhia Ren, abbracciandomi con fare possessivo.
La cosa sta degerando.
"Piuttosto sorellina, racconta a mamma cosa hai sognato l'altra notte!"dice perfido Ren.
"O dovrei raccontale di cosa tu sogni!"Ribatte lei, facendo un sorriso alla "Laito."
"Ragazzi non sto capendo"dice Mad.
"Nemmeno noi." ribattiamo io e occhi di volpe.
"Se non glielo dici tu lo dico io!"Continua Ren.
"Fallo!"ringhia la sorella.
"Ha sognato di fare cose con papà".
Tossisco.
"In che senso cose...?"domando.
"Che ne so le cose che guarda lei!"dice Ren.
Osservo Laito con la disperazione stampata in faccia.
"Mamma sai cosa ha sognato invece Ren?"domanda birichina la sorella.
"Di sbaciucchiarti!".
"Fatto sta che mamma non si tocca! Dovresti volerle bene!"Ribatte Ren.
"Tu uguale! Sei solo geloso di papà!".
"Perché tu di mamma?".
"Ragazzi!"strillo.
Loro si zittiscono e li osservo.
"Come è nata questa cosa Ren? Quello che dice tua sorella è vero?"Chiedo, inginocchiandomi e specchiandomi nei suoi occhi.
Lui annuisce.
"Nives stessa domanda"dice Laito.
La piccola conferma.
"Ragazzi non è normale quello che sognate: voi siete i nostri figli e tali rimarrete.
Ren il fatto che tu voglia sempre baciarmi sulle labbra non è una cosa moralmente giusta; finché sei piccolo va bene, ma quando cresci non potremmo più farlo o si andrebbe incontro all'incesto.
Nives tu mi preoccupi.. seriamente... si vede benissimo che sei sessualmente attratta da tuo padre, ma capisci che è sbagliato?"le domando osservandola.
"Perché?!"
"Perché vale lo stesso discorso che ho fatto a Ren: crescendo capirete che ruolo avrete in questa famiglia e sicurante piccola principessa il tuo non è quello di ehm.. farti tuo padre." ribatto imbarazzata.
"E se lo volessi anche dopo che sono cresciuta?"domanda preoccupata.
"Non succederà stai tranquilla piccola principessa."
Le sorrido.
"Nives piccola mia perdonami, ma amo tua madre più di chiunque altro"dice Laito sempre con la piccola in braccio.
"Anche più di me?"domanda con le lacrime agli occhi.
Lui nega, accarezzandole i capelli, mentre lei lo stringe.
"Sembra che abbiamo sviluppato il complesso di Edipo e di Elettra"dice pensieroso Reiji.
"Già... "ribatto io, ancora sconvolta.
"Little bitch non sei gelosa di tua figlia vero?" domanda birichino Laito.
Sorrido maliziosa.
"Certo che no! Potrei farti la stessa domanda mio Re" dico, mentre Ren gioca con la mia pelle.
"Ren mi fai male!"lo ammonisco, mentre lo vedo guardare con soddisfazione il succhiotto che mi ha lasciato sull'avambraccio.
"Piantala di succhiarmi la pelle!"
"Ma papà lo fa sempre!"
Gesù cristo.
"Andate a giocare ragazzi! Vi chiamiamo quando la cena è pronta!"dice Laito.
Sospiro e mi butto sconsolata sul divano.
"Perché tutto a me?"domando.
Laito mi bacia la spalla.
"Perché se i genitori non sono normali non lo saranno nemmeno i figli tu che dici?"domanda furbo.
"Dico che potevo darmi all'ippica invece che essere la tua ex schiava sessuale"ribatto, con la faccia premuta sul cuscino.
"Ex? Ne ho una nuova per caso?"domanda sorpreso e gli alzo il dito medio.
"Mi stai dando il via libera a schiavizzare altre ragazze?!"
"No idiota!"ringhio.
"Abbiamo visto le condizioni delle tue ex schiave"Ribatto piccata.
"Amo la tua gelosia!"dice sbarazzino, baciandomi una guancia.
"No vaffanculo, vai via"
"Andiamo come sei pesante!"Ribatte Shu.
"Fatti i cazzi tuoi ameba"
"Hana!"
Mi alzo dalla mia postazione profondamente irritata, mi dirigo verso la piscina, scivolo e mi ritrovo sott'acqua.
Vaffanculo cazzo.
Riemergo e la maglia bianca mi si è appiccicata al corpo, facendo vedere ogni ben di Dio.
"Ecco miss maglietta bagnata 2019!"dice divertito Laito.
I 6 fratelli hanno lo sguardo fisso su di me in particolare sui miei capezzoli esposti, sotto la maglia.
"Avete delle fidanzate rincoglioniti!"Sbraito facendomi prendere in braccio da Laito, che tenta di coprirmi in ogni modo.
"Uhh che bel perizoma"commenta Ayato.
Gli tiro una ciabatta in fronte.
Presa dal nervoso scendo dalle braccia di Laito e osservo Ayato, appeso al muro.
"Che intenzioni hai con Mad?!"ringhio.
"Sono serio!"
"Vedi di non ferirla e non azzardarti mai più a fare commenti del genere! Stai per diventare padre, cresci Ayato!"strillo.
"Lo stesso voi! Avete delle bellissime donne al vostro fianco! Non voglio sentire o vedere nessuna di loro in singhiozzi sono stata chiara? È un loro diritto sentirsi amate e come noi vi diamo amore, voi dovete fare altrettanto!"ribatto.
Le ragazze mi osservano con le lacrime agli occhi, grate.
Lascio andare Ayato e per vendetta lo faccio cadere in piscina.
"Azzardati di nuovo a fare un commento del genere"lo stuzzico.
"Perdonami."
Lascio la piscina con il nervosismo sotto pelle.
"Little bitch" mi richiama Laito.
Mi spoglio velocemente, cambiandomi, quasi con le lacrime agli occhi.
Ci siamo: di nuovo questo maledetto cambiamento di umore.
"Cosa c'è?"domando.
"Perché te la sei presa in quel modo?"domanda pettinandomi i capelli.
"Non lo so"dico.
Osservo il crepuscolo, profondamente delusa, ma da cosa davvero non lo so.
Laito mi appicca al muro con fare rude, prendendo una mia gamba tra le mani, infilando il suo corpo in mezzo a esse.
"Che fai?"domando, evitando il suo sguardo.
"Guardami"mi impone.
Incrocio i nostri occhi e mi mordo le labbra, pronta a scoppiare in lacrime.
"Cosa hai?"domanda, accarezzandomi la coscia nuda.
"Non lo so Laito davvero, lasciami stare".
"No, tu non l'hai fatto quando sono stato male io" ribatte.
"Non cercare risposte perché non so dartele" dico.
"È per via dei gemelli?"
Il suo sguardo indagatore indugia sul mio volto.
"Forse"rispondo.
Lo stringo nel mio abbraccio, mentre delle lacrime sfuggono al mio controllo.
Il suo profumo mi giunge al naso, mescolandosi alla mia nostalgia.
"Little bitch" mi accarezza il volto, asciugandomi le lacrime.
"Sto bene"dico, discostandomi.
Prendo una sigaretta e l'accendo, calmandomi.
Milioni di pensieri ruggiscono nella mia mente, i gemelli, Laito, la mia gelosia, l'enorme e a volte insostenibile ruolo di madre: la mia vita non è mai stata facile e voglio che invece quella dei miei figli sia tranquilla, ma come posso?! Come posso spianargli la strada? Sono già problematici da adesso, voglio vedere quando saranno grandi.
Nives sicuramente sarà tutta sua padre e nonostante ami Laito con tutta me stessa, non voglio che mia figlia diventi come lui.
Ren diventerà passivo esattamente come me, schiavo di qualcuno che lo renderà docile e gli farà del male; imparerà ad amare il dolore è non è normale.
Come posso essere una buona madre? Come posso essere una buona compagna se nemmeno sono forte quanto dovrei essere? Sono più debole di quanto creda, ma  la cosa più preoccupante è che sono schiava della mia sete che da molto tempo a questa parte mi sta facendo brutti scherzi.
La storia del passato di Laito mi tormenta la mente e non c'è giorno in cui non si fermi a pensare a Cordelia.
Me la immagino, me la immagino mentre ordina a suo figlio di toccarla, di farla sua e altrettanto mi immagino Laito che obbedisce a sua madre.
Sua madre per Dio!
Non è colpa sua eppure questo lato di lui è rimasto invariato nel tempo e mi domando a che età sua madre abbia  iniziato ad abusare di lui per diventare così; probabilmente a 12 anni minimo..
Era solo un bambino... non se lo meritava!
Vogliamo parlare di Ayato? Doveva essere il primo in tutto, nella scuola, nei modi di fare; sicuramente anche la sua esistenza non deve essere stata facile, come quella di Kanato.
Vado verso lo specchio e mi ci appoggio, disperata per questi pensieri.
Quando riapro gli occhi mi pare di vedere nella mia immagine riflessa Cordelia: vestiti neri, occhi verdi, capelli neri, con una vistosa ricrescita viola, mio colore naturale.
Tutto di me rispecchia Cordelia e mi domando se Laito mi abbia scelto proprio per questo, se gliela ricordo e all'improvviso mi sorge un dubbio esistenziale.
Impallidisco.
Mi dirigo tremante verso la sala da pranzo, non prima di aver distrutto il mio specchio, con un gancio destro, che mi procura una ferita enorme alla mano.
Bendo la mano e osservo Laito che mangia tranquillamente così gli altri.
C'è un chiacchiericcio tranquillo, ma le loro voci mi arrivano ovattate, così quella dei gemelli che mi chiamano da mezz'ora.
Mi riprendo dal mio stato di trance momentaneo e osservo i gemelli, sentendo la testa girarmi.
Ho sete, sete da morire e il profumo del sangue di Laito mi stuzzica piacevolmente il naso.
"Mh?"domando a Ren, che mi porge un pezzo di carne, dalla sua forchetta.
Ringrazio, ma nego con la testa: non ho fame.
Osservo i miei capelli quasi del tutto viola e le mie unghie laccate di nero.
Ho bisogno di dimenticarmi di questo dubbio esistenziale.
Mi riempo il bicchiere di vino rigorosamente rosso e mi dirigo verso lo sdraio, appiccando una terza sigaretta.
Fumo, bevo e osservo la piscina illuminata dalle luci sentendomi un'idiota per essermi posta questi interrogativi.
Finisco il vino in pochi secondi e me lo riempio una seconda volta, sotto lo sguardo stranito dei presenti.
"Hai intenzione di ubriacarti?"domanda esasperato Laito.
"Chissà!"rispondo, spegnendo la sigaretta.
Sorseggio la mia bevanda con una mano che regge il viso.
È impossibile che mi abbia scelto per quello... insomma, le somiglio ma mica così tanto..
Si siede nella mia sedia anche Mad, che mi scrocca un sorso di vino, pensierosa anche lei.
Non parliamo, ragioniamo semplicemente.
Si aggiungono anche Nymeria e Eveline.
Tutte stasera sembriamo avere problemi, domande, dubbi che ci portano a stare tra di noi e evitare i nostri uomini.
"Ma che hanno?"domanda Reiji, stupito.
"Non ne ho idea, si stanno comportando davvero in maniera diversa"Ribatte anche Kanato.
"Io ho una domanda che mi gira in testa da quando mi sono messa con Subaru"sussurra Nymeria.
Le prestiamo attenzione.
"Se si fosse messo solo con me perché le ricordo sua madre?"domanda.
Boccheggio.
"È la stessa domanda che mi porgo anche io"la informo.
"davvero?"domanda.
"Si e ho paura di scoprire la verità..."dico, sospirando.
"Hai pensato a cosa fare se la risposta è affermativa?"Chiedo, buttando giù un sorso di vino.
Lei scuote la testa.
"Tu?" domanda.
"No"rispondo.
"Non so nemmeno se chiederglielo"la informo.
Sospiriamo tutte.
"Shu ancora non mi ha toccata con un dito: ha la testa altrove e davvero non so cosa fare"dice sconsolata la più giovane del gruppo.
Stasera non sono in vena di dare consigli e lascio che siano le altre a consolarla.
Mi sposto dalla mia posizione, mettendomi a sedere su un'altra sedia appartata, osservando la luna.
"Problemi Little bitch?"domanda Laito osservandomi.
Butto giù il terzo bicchiere.
"Cosa stai cercando di dimenticare Hana?"domanda, bevendo un po' di vino dal suo bicchiere.
La testa mi gira e ho le guance rosse.
Provo ad immedesimarmi  nel suo sguardo, vedendo davanti a me solo la figura di Cordelia.
Non posso credere che una donna come lei abbia fatto una cosa del genere.
"Rispondi"mi riprende.
"Non darmi ordini"ringhio.
"È quello che ho sempre fatto"ribatte.
"Non farlo stanotte o potrebbe finirti male".
Mi alzo: voglio stare da sola.
"Little bitch ma..."
Il suo tono dispiaciuto mi colpisce il cuore: che colpa ha?
Maledizione basta!! Basta pensare.
Mi reco in cucina e ingurgito una generosa quantità di vino.
I miei movimenti diventano scoordinati, mi dirigo nella mia stanza, con le lacrime agli occhi.
Sono pessima davvero.
Vomito immediatamente, sentendomi subito meglio.
"Hana davvero parlami".
La voce di Laito mi fa sobbalzare sul cesso.
"Hai vomitato"mi dice, sospirando.
Mi lavo i denti e lo guardo decisamente più lucida.
"Laito va via!"lo prego, tappandomi il naso.
Sento che se do il via libera ai miei canini non si fermeranno così facilmente.
"No! È da oggi che mi tieni il muso! Dimmi cosa ho sbagliato!".
Il suo tono mi fa stare male, sul serio, perché lui non ha colpe.
"Per favore va via" lo imploro, singhiozzando.
"Sai che non lo farò".
Maledizione! Sento i canini allungarsi in maniera esagerata: sto perdendo il controllo.
"Allontanati Laito, fallo ora se ci tieni alla tua vita"lo avverto, allontanandomi.
Il suo sguardo è stupito.
"Stai avendo un crisi di sete..." dice sorpreso.
"Va via!"Gli urlo contro, ma lui non mi da retta, ponendomi il suo collo sotto la portata dei miei denti.
"Laito ti ammazzo così!"strillo, spostandomi dalla mia posizione.
"Lo sai anche tu come funzionano le crisi di sete! Per favore vattene!"
"Laito ma che..." dice Mad insieme a Ayato.
"Sta avendo una crisi di sete"li avverte Laito.
Senza preavviso mi ritrovo incatenata al termosifone con delle manette.
Le osservo con le lacrime agli occhi, tentando di liberarmi.
"È ignobile"dice Mad, osservandomi.
Mi nascondo dai loro sguardi , mentre sento la mia pelle squarciarsi e delle ali comparire.
Sono enormi e mi circondano.
Singhiozzo: affamata, triste, nervosa.
I denti non vogliono sapere di ritirarsi, anzi allungano se possibile.
Mi pungo le labbra e provo a dimenarmi sotto le catene: come un animale.
Come un animale sento l'odore del suo sangue da chilometri, come un animale sento la sua voglia, forse pensa di potersi nascondere, ma sento l'odore della sua pelle da miglia.
È come una droga, il suo sangue, il suo profumo.
Ringhio innervosita, tagliandomi la pelle, ma alla fine mi libero.
Il mio sguardo cade sulla sua vena principale e mi lecco le labbra.
"Non puoi scappare da me mio Re, non puoi scappare da questo, non puoi correre da nessuna parte per salvarti la vita." Dico malefica, mentre vedo con la coda dell'occhio Ayato portare via Mad.
Non mi interessa di loro e a quanto pare a Laito non interessa di morire stanotte.
Questa volta ad essere ammanettato è lui e l'animale dentro di me gioisce.
Le mie ali rientrano: gli strappo la maglia e le mie labbra, il mio corpo vanno per conto suo: io non controllo più me stessa.
La mia lingua percorre tutto il suo corpo e lo sento gemere, incendiando la bestia che è in me.
La mia bocca succhia, lecca ogni parte di lui, mentre lo vedo agitarsi.
Mi spoglio per non so quale ragione, che capisco solamente dopo.
Monto sopra di lui e inizio a muovermi, mentre i miei canini percorrono tutto il suo collo e il mio naso ispira profondamente il suo profumo.
"Sapevi sarebbe accaduto un giorno"dico col fiatone al suo orecchio, mentre sento il piacere aumentare, come la mia sete.
"Cosa? Di essere ucciso dalla donna che amo?"chiede anche lui con il respiro accelerato.
"E proprio questo quello che sto aspettando Little bitch: non fermarti, fammi tuo, mordimi, fa di me ciò che ti aggrada.
Sono nella tue mani e se stanotte non saprai contenerti, sarò felice di morire così, per mano tua" dice gemendo, quando una mia spinta va più in profondità.
Mi muovo così veloce che non pensavo fosse possibile: il piacere mi sommerge, ma faccio fatica a venire.
Infilo finalmente i canini nella sua vena principale, facendolo quasi strillare.
Bevo con avidità, lussuria, piacere, tanto che mentre il suo buonissimo sangue mi scende lungo la gola, le mie corde vocali emettono dei gemiti vergognosi.
Per tutto il tempo i nostri occhi si fissano con insistenza.
Continuo a muovermi su di lui, mentre il suo sangue scende lungo il mio corpo e lungo la mia gola arsa.
"Cazzo Little bitch"geme il mio nome.
Il mio corpo reagisce al suo, in un modo che sa solo lui.
Una spinta più forte gli fa stringere la presa sul cuscino.
"Questo è per aver detto delle tue ex schiave".
Gli mordo nuovamente il collo.
"Questo perché ho voglia"rispondo.
Il suo sangue non mi sta saziando per niente e non capisco come mai.
Mi stacco dal suo collo e lo mordo nella spalla.
"Little bitch..."
"Dillo, di il mio nome"sussurro.
Si morde le labbra mentre lo vedo diventare bordeaux e la sua faccia stendersi in un espressione paradisiaca.
Lo vedo venire, ma io non sono per niente soddisfatta.
Riprendo a muovermi su di lui che è più che contento.
"Little bitch ti vedo stanca.. vuoi un change?"domanda.
A mio dispiacere annuisco: lo libero dalle catene e mi metto sotto di lui.
I miei canini ovviamente non si staccano mai da lui e Laito non sembra nemmeno opporre resistenza.
Gemo nel suo orecchio, ma così il sangue mi riesce più difficile buttarlo giù.
In un attacco di sete ancora più acuta, sento proprio la sua giugulare.
Stringo la presa, mentre lo vedo impallidire.
<<Fermati gli stai facendo male>>.
Inizio un discorso con me stessa e lotto per lasciarlo andare.
<<Basta, lascia la presa, lo stai ammazzando>> a parlare la mia parte umana.
<<non voglio! Sento il suo sangue dolce percorrere la mia gola, sento il bisogno di uccidere>>. La mia parte vampira sta avendo la meglio.
<<Vuoi ammazzare seriamente il padre dei tuoi figli?>>
Maledizione basta! Sono combattuta, mentre lo vedo osservarmi quasi con lo sguardo spento.
"So che non mi ucciderai"sibila con poco fiato.
La sua vene pulsa nella mia bocca, procurandomi un piacere che va oltre quello carnale.
Stringo la presa e diventa sempre più pallido: lo stringo a me con ossessione.
<<Maledizione basta! Non ti permetterò di ucciderlo!>>.
<<sta zitta!>>.
"Little b-bitch mi stai facendo davvero m-male"sussurra quasi senza vita.
Sta per emettere l'ultimo sospiro, ma lo lascio andare, appiattendomi contro il termosifone.
Sono coperta di sangue da capo a piedi.
Mi rivesto e lo rivesto.
"Mad!"singhiozzo.
Lei arriva subito, insieme a Ayato e gli altri.
"Hana cosa hai fatto?"domanda Ayato.
"Io... io non volevo."
Laito ha gli occhi chiusi ed è pallido.
"Laito apri gli occhi!"strillo nel panico.
"Per favore!"singhiozzo disperata.
Ascolto il suo battito quasi del tutto assente.
"No no! Laito rimani con me!"lo prego, mordendomi il polso, succhiandomi il sangue e facendoglielo ingoiare con un bacio.
Il sangue gli riga le labbra, ma non da segni di vita.
Continuo a fargli trasfusioni di sangue per una buona mezz'ora.
Lo vedo riprendere colore e alla fine riapre gli occhi.
"Laito!"strillo, circondandolo nel mio abbraccio.
"Sapevo che ti saresti fermata".
Sorride.
"Sei vivo!"singhiozzo pesantemente.
"Amore mio sei vivo!"gli prendo il viso tra le mani e lo bacio.
Ayato sospira.
"Perdonami, perdonami, ma devo farlo"dico con le lacrime agli occhi.
"Fare cosa?"domanda preoccupato.
"Andarmene"rispondo.
"No! Non lo farai! Te lo impedirò!".
"Laito cristo! Hai visto cosa ti ho fatto?!"gli strillo contro.
"È stata solo una crisi di sete!" grida anche lui.
"No che non era solo quello! Volevo ucciderti maledizione!"urlo con milioni di lacrime che mi percorrono il viso.
"Non riuscirò a starti accanto sapendo cosa ti ho fatto.. scusami, scusami Laito... scusami amore mio.."
Lo bacio con tutta la passione che io abbia mai impiegato per rendere questo bacio il più bello.
"Non andartene"grosse lacrime percorrono anche il suo di volto.
"Per favore non farlo"sussurra dolorante.
"Se te ne vai io muoio di nuovo"dice.
"Ti prego! Troveremo un modo!"strilla nel pianto.
Sospiro, asciugandomi le lacrime.
"Ci saremo noi Hana." mi dice con tono rassicurante Ayato.
Laito mi stringe i fianchi, impedendomi di fare qualsiasi cosa.
"Se te ne vai, non saprò più chi amare, perché sei tu l'unica che mi ha fatto capire il senso di questa parola" dice mentre il suo labbro trema.
Sorrido e nascondo il viso nel suo, singhiozzando.
"Perdonami!"
Gli altri ci lasciano alla nostra intimità e gliene sono grata.
"Va tutto bene Little bitch, ci sono"dice.
"Ho rischiato di perderti"sussurro.
"Non accadrà mai più."
La sua bocca si unisce alla mia, la sua lingua cerca disperata la mia.
"Ti amo"dico.
"Anche io, troppo"risponde.
Mi trascina nel bagno e mi infila in vasca per togliermi tutto il sangue.
Mi lava con accurata meticolosità e io lo lascio fare: è il suo modo di dirmi <<non preoccuparti, non è colpa tua>>.
Mi fa indossare una sua maglia e un intimo pulito e ci mettiamo a letto.
"Ancora non ci credo" sussurro nel buio della notte.
"Cosa?"
"Che ti ho quasi ucciso".
Lacrime cristalline mi percorrono il viso e le sua labbra le asciugano di nuovo.
"Hana basta così! Non puoi continuare in questo modo! Io ti amo e ti ho permesso di farlo!"dice Laito.
Annuisco e decido di non ribattere ma le cose non vanno bene: non vanno bene Il giorno successivo e quello ancora dopo.
Va avanti così da mesi ormai: io ancora sento la colpa lacerarmi dentro.
Mi sono allontanata dai fratelli, dal mio regno, dai miei figli, dalle ragazze.
Passo la maggior parte del mio tempo a scrivere pensieri, parole, con la musica nelle orecchie.
"Hana! Maledizione basta! Non ce la faccio più così!"strilla Laito disperato.
Mi levo una cuffietta.
"Come scusa?"domando.
"Si può sapere perché mi tratti così?"domanda.
"Ti ho quasi ammazzato Laito..."sussurro.
"È successo mesi fa per Dio!"mi urla contro.
Evito il suo sguardo.
Mi alzo dalla tavola e lascio cadere il discorso, ma Laito mi prende dal braccio, facendomi male e lasciando cadere tutti i miei fogli.
Li raccolgo velocemente, ma Laito me li ruba da sotto il naso.
"Ridammeli!"urlo.
Inizia a leggere e rimane sorpreso.
"Sei brava Little bitch"Dice continuando a leggere.
Non mi accorgo della lettera che ho scritto dopo averlo quasi ucciso, e la prende tra le mani.
Legge velocemente il contenuto e mi osserva con gli occhi lucidi.
"Pensi davvero tutto questo? Che tu sia stata scelta da me solo perché somigli a Cordelia? Pensi sul serio che la tua esistenza porti solo guai? Che non sei degna di stare al mio fianco?"chiede.
Annuisco.
"Sei un'idiota! Una maledetta baka!"mi strilla contro, circondandomi nel suo abbraccio.
"No! Lasciami! Non posso sopportare l'idea di morderti di nuovo e l'odore del tuo sangue mi sta torturando!
Va via! Lasciami in pace!"urlo singhiozzando.
Il mio orgoglio mi rende difficile la convivenza con lui.
"Non è colpa tua"sussurra dispiaciuto.
Osservo le mie mani e mi pare di averle sporche del suo sangue.
Sbatto le palpebre: ho le mani pulite, ma la coscienza sporca; ho le mani calde ma il cuore ghiacciato.
"Non toccami!"sibilo, quando lo vedo avvicinarsi.
"Hana non puoi continuare così" dice gentilmente Mad al 4 mese di gravidanza.
"Fatti gli affari tuoi"le ringhio contro.
"Mamma!"strillano in singhiozzi Ren e Nives.
Li osservo.
"Quando torni da noi?"domanda Ren scrutandomi con il suo occhio azzurro.
"Presto piccolo mio"dico, mordendomi le labbra.
"Tranquilli: vostra madre ha solo bisogno di tempo, ma tornerà da noi"dice quasi speranzoso.
Nessuno dice niente e io sparisco di nuovo: l'enorme castello di cui io sono la Regina mi appare davanti.
Solo Pierre sa della mia presenza qui: in camera mia, nella stanza reale, cadaveri di vampiri dissanguati, lenzuola sparse di sangue, cuore in tumulto.
Non è giusto nei confronti di Laito, ma non mi interessa: da quando l'ultima volta, cioè 4 mesi fa, il suo sangue ha toccato la mia gola, dopo la profonda crisi di sete, non riesco più a togliermelo dalla mente.
La mia famiglia ha bisogno di me, ma il solo stare vicina a Laito mi destabilizza e ho paura di perdere il controllo.
Sarebbe più facile per me infilarmi uno dei coltelli di Subaru nel petto, piuttosto che stargli  accanto.
L'ennesimo vampiro è ormai morto tra le mie braccia, ma non ci faccio caso, persa nei miei pensieri.
"Altezza..."sussurra Pierre.
Mi pulisco le labbra e lo guardo.
"Ho sentito medici, dottori... tutti mi dicono la stessa cosa: l'unico modo per liberarvi dalla vostra ossessione è superare l'ossessione stessa."
"Non voglio mordere Laito di nuovo"dico nel panico.
"Dovete darvi un freno Maestà, la corte inizia a parlare".
"Tu sei il Reggente, falli tacere!"
Sospiro e lo saluto, tornando alla Villa con tutto il sangue addosso.
"Hana ma cosa hai fatto?".
"Non è sangue mio tranquillo Ayato."
"E di chi è?"domanda gelido Laito.
"Di gente a caso".
"Incredibile: hai una persona al tuo fianco pronta a offrirti il sangue e tu lo vai a cercare altrove!
Il premio di miglior madre e compagna va proprio a te Hana".
La sua voce è gelida e fredda come neve.
Butto giù l'amaro.
"Dovresti provare meno a giudicare e più a metterti nei miei panni Laito.
Tutti sono capaci ad aprir bocca, ma nessuno è in grado di chiedere "perché?".
"Ci ho provato davvero Little bitch, ma non me ne dai la possibilità."ringhia.
"Significa che non voglio"ribatto.
"Dov'è che vai tutto il giorno? Sparisci per ore e ti ripresenti coperta di sangue non tuo e di pessima qualità."
"Ti ho già detto di farti i cazzi tuoi!"Sbraito.
Laito si incupisce e mi ritrovo appiccata al muro, senza possibilità di uscita.
"Lasciami andare!"strillo.
"Per andare?"domanda divertito.
"A farmi i dannati affari miei!".
"Non così in fretta".
L'odore del suo sangue mi stimola il naso con dolcezza.
"Allontanati".
"Averti così vicino è una tortura, per favore."
Lo prego.
"Cosa? Ancora vai matta per il mio sangue? Ancora non ti basta?"domanda sorpreso.
I miei occhi lo fissano con insistenza.
"Non mi basterà mai" sibilo.
"Lasciami andare!"sbraito dopo.
Le parole di Pierre mi rimbombano nella mente: la vista delle sue vene pulsanti mi mandano  fuori di testa.
I denti si allungano e mi tappo la bocca, appiattendomi contro il muro.
Faccio dei respiri profondi, i gemelli quando mi vedono tentano di venire da me, ma Reiji li ferma.
"Non ora".
"Mamma!".
"Ren va via! Allontanati! segui Reiji e fai il bravo!"
Lui annuisce e Reiji li porta dentro.
"Hana ritrova te stessa"sussurra Laito sempre più vicino.
"Maledizione Laito."
Boccheggio, profondamente in estasi e desiderosa di affondare i canini nella sua pelle tesa.
"So che puoi farcela."
Combatto con me stessa, contro la mia voglia.
"Non puoi farmi questo Laito..." singhiozzo, mentre la mia lingua autonomamente lecca la sua vena principale.
Lo tiro a me, annusando il profumo intenso del suo sangue.
Rose rosse che si incendiano, fuoco puro che scorre lungo la mia gola.
Mi sono lasciata sopraffare dal mio istinto.
Le mie mani si infilano tra i suoi capelli e non gli lascio via d'uscita.
Il mio respiro aumenta, la mia eccitazione nel sentirlo gemere  mi pervade.
Lo vedo rabbrividire quando il mio sguardo di fuoco si posa su di lui.
"Little bitch mi stai facendo male."
Lo stringo con violenza inaudita.
"Hana basta! Lo ammazzi così"mi urla Ayato.
Lo lascio immediatamente e mi copro la bocca: maledizione ci sono caduta di nuovo.
"Little bitch cel'hai fatta!."
"No! Va via! Ti avevo detto di starmi lontano Laito!"strillo.
"Non capisci che questa storia si ripeterà ancora, ancora, ancora finché non ti vedrò effettivamente morto?"gli urlo contro.
"Il tuo maledetto sangue è un droga per me è continuerà ad esserlo!
Quando mi scende caldo lungo la gola, il mio unico pensiero non è di fermarmi, ma di ucciderti."
"È un'agonia per me starti vicino".
Confesso, sentendo già la voglia di azzannarlo di nuovo.
"Laito caro, non sottovalutare la questione, mia figlia è pericolosa."
"Madre"sussurro.
"Com'è andato il viaggio?"domando, riferendomi al viaggio che ha prenotato per fare delle ricerche in campo magico.
"Molto bene, grazie tesoro."
"Tornando a te... quale è il problema?"chiede.
"Io ehm... ho avuto una crisi di sete mesi fa e ho em quasi ucciso Laito e da quel giorno, fino a 30 minuti fa non ho più toccato il suo sangue, ma mi sono sempre nutrita di altri" la informo.
I suoi canini scintillano.
"Ahh assuefazione da sangue"dice sorridendo.
"Eh?"
"Il tuo amore per lui è così grande, così immenso, da farti desiderare continuamente il suo sangue solo per poterlo sentire vicino, sei solo innamorata tesoro, ma la cosa però che mi preoccupa è che non dovresti rischiare di ammazzarlo..." dice pensierosa.
"L'amore è una parola sconosciuta nel mondo dei vampiri, o poco usata.
Il fatto che tu provi piacere a mordere Laito è normale, ma è inusuale il fatto di volerlo uccidere... credo che il potere di Karlheinz di cui te ti sei impossessata, influenzi in qualche modo il tuo essere."
"C'è un modo per guarire?"le chiedo.
Scoppia a ridere.
"Non puoi guarire dall'amore piccola mia..."dice.
"E sarò costretta a soffrire e desiderare il suo sangue per l'eternità?"domando sconvolta.
"No no!"Sbraito, fuori controllo.
"Un modo ci sarebbe." dice pensierosa.
"Cioè?"domanda Laito.
"Diciamo che è una sorta di incantesimo ecco... che si attiva solo con l'unione del vostro sangue.
In pratica quando Hana sentirà il bisogno di morderti, tu Laito la fermerai con questo."
Gli mette in mano una collana stile choker.
"Una collana?"domandiamo insieme.
"Una collana con un ciondolo che fungerà da inibitore; ti faccio vedere."
Mia madre mi mette al collo questa collana, nemmeno tanto male a dire la verità, a parte il fatto che mi sta strozzando.
"Ora Laito: procurati un taglio."
Lui fa come dice mia madre e subito l'odore del suo sangue mi giunge al naso.
Sto per infilare i miei denti nel suo collo, quando un marchio brucia la mia pelle.
Strillo di dolore.
"Maledizione!"urlo.
"E questo chi cazzo l'ha inventato?"Chiedo dolorante.
"Io!"dice fiera mia madre.
"Cazzo!"impreco.
"Ma che razza di marchio è?" domando osservandolo.
"È un marchio inibitore, passata la voglia di mordere?"domanda subdola.
"Cristo no!"
Mia madre senza ascoltarmi, infila un po' di sangue di Laito dentro il ciondolo, facendo la "ricarica".
"Funziona solo con il tuo sangue Laito, quindi se vuoi essere sicuro di sopravvivere, ti conviene farlo giornalmente."
"Maledizione!"continuo a strillare, cercando di togliermelo.
"Brucia come l'inferno!".
"Non si placherà finché non ti sarà passata la voglia di morderlo e dettaglio più importante: non puoi toglierlo".
Mi butto in piscina, tentando di placare il bruciore, ma è inutile.
Stringo i pugni, ficcandomi le unghie nel palmo.
"È insopportabile!"strillo disperata.
"Little bitch guardarmi".
Laito mi prende il volto tra le dita e mi bacia.
Dopo qualche minuto il bruciore persiste, ma è più sopportabile.
"Ottima tattica"si complimenta mia madre.
Esco dalla piscina e mi metto a sedere, con dietro Laito.
Intercorrono attimi di silenzio prima che mi giri e dia vita ad un bacio dolce e pieno di scuse.
"Ti amo."
"Anche io."
"Dove sei stata per tutto questo tempo?"chiede.
"Al castello."
Strizzo i capelli e mi alzo, dirigendomi verso la mia stanza senza disturbare nessuno.
Laito mi segue silenziosamente, studiando ogni mia mossa.
Nuovamente il desiderio di bere il suo sangue si ripresenta e mi accascio al terreno: questo maledetto dolore non mi lascia in pace.
"Little bitch: ti avevo detto che ti avrei presa se tu fossi caduta.. stai cadendo inesorabilmente verso il baratro e ho bisogno di aiutarti.
Guardami: concentrati sul mio viso, sulle mie labbra: tu sei una regina! Comportati da regina!".
"Non ci riesco..."
Lui si avvicina a me e unisce nuovamente le nostre labbra.
Per sbaglio, accendo il Cd e parte without me di Halsey.
Mi stacco e il dolore cessa: rimango ad ascoltare la canzone con le lacrime agli occhi, mentre Laito mi abbraccia.
Poggio la testa sul suo petto.
"Grazie per non esserti arreso con me"sussurro, mentre le note malinconiche della mia cantante preferita si propagano nella stanza.
"Sai che non ti lascerò mai andare"ribatte.
I suoi occhi lucidi mi osservano con amore.
"E tu sai che ti amerò per il resto dei miei giorni."
Le sue mani finiscono sui miei fianchi e mi trascina verso il letto.




Spazio autrice: beh sicuramente mi sono fatta perdonare per quella cacatina di ieri 😂😂.
Attualmente siamo a 7032 parole... vabhe, l'ispirazione mi colpisce nei momenti meno opportuni (quando devo studiare per gli orali)...
Ragazzi siamo arrivati a 478 visualizzazioni! GRAZIE MILLE!
Non sarei ancora qui senza di voi, quindi davvero grazie!
Vi voglio bene e se ogni tanto vi sentite inutili: sappiatelo, sappiate che per me siete tutto, quindi non vi abbattete mai!
Se qualcuno ha bisogno mi scriva!
Buona lettura!

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