Capitolo 17

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Il giorno dopo la Villa Sakamaki è in fermento, i 6 fratelli sono più che agitati e vanno da una parte della casa all'altra.
Io dal mio canto guardo i gemelli e fumo tranquillamente, bevendomi il mio calice di vino rosso.
"Ma come fai a stare così tranquilla?" Mi chiede Mad, nervosa fino al midollo.
"Semplicemente? Non mi interessa" dico aspirando e buttando fuori il fumo.
"Passa va'" mi dice Mad, rubandomi una sigaretta.
Sorrido birichina e le passo l'accendino.
"Hana! Sono le 6! Mio padre arriva alle 8!" Strilla Laito.
"E allora?" Domando.
"Preparati!" Mi dice.
"Mi ci vuole nemmeno mezz'ora Laito, stai tranquillo".
Il mio comportamento normale e rilassato fa invidia a tutti i fratelli, aggiunta Mad.
Alle 7 precise infilo in vasca e in un'ora sono pronta: vestito corto, scarpe col tacco, con l'intreccio fino al polpaccio, trucco leggero, quasi inesistente.
"Mi sembri diversa" mi dice Laito sorpreso.
"Non ha ne le tette, me il culo di fuori e il trucco è leggerissimo" nota compiaciuto Reiji.
Ho mentito a tutti: il mio nervosismo lo so mascherare benissimo.
Prendo in braccio Ren, mentre Laito Nives e ci accomodiamo in salotto, dove alle 8 precise fa la sua entrata un uomo elegante.
Ci rivedo tutti e 6 i fratelli.
Karl osserva compiaciuto i fratelli, per poi posare i suoi occhi verdi su mia madre, squadrandola da capo a piedi.
"Karl che piacere rivederti!" Dice sorridente mia madre, stringendolo nel suo abbraccio delicato.
"Amelia che piacere vederti così in forma, alla fine sei riuscita a ritrovare la figlia perduta!" Asserisce.
Io dal mio canto lo osservo, non fidandomi per niente: annuso potere, troppo potere e soldi.
Le sue mani puzzano di inchiostro e la sua anima sa di menzogna e potere.
"Buona sera signore: i vostri nomi?" Domanda a me e a Mad
"Hana" Sibilo gelida.
"Ahh la compagna di Laito.. complimenti figlio mio, gran classe" dice osservandomi.
"Grazie padre" dice Occhi di volpe.
"Tu?" Domanda a Mad.
"Maddy, piacere di conoscerla signore" dice cordiale la ragazza, stringendogli la mano.
Ayato è un tipo intelligente e decide di mettere una mano sul fianco della ragazza, allontanandola.
"È la tua ragazza?" Chiede Karl a Ayato che annuisce solamente.
Stringo Ren a me quasi con violenza, mentre a mia volta vengo stretta tra le braccia di Laito.
"Non mi piace questo uomo Laito" lo informo nervosa fino al midollo.
"Stai tranquilla non ti farà del male piccola" mi dice, baciandomi le labbra.
"Ohh i vostri figli! Gemelli?" Domande osservando Nives.
"Si" rispondo.
"Posso?" Domanda, levandomi dalle braccia Ren.
Un ringhio involontario parte dalla mia gola.
"Perdonami se ti ho offesa in qualche modo signorina Hana, non volevo essere una minaccia per tuo figlio, te lo assicuro" mi dice con voce strascicata.
Osserva attentamente Ren.
"Eterocromia" afferma, sorpreso.
"Tua nonna Laito aveva l'eterocromia"dice, scoccando un'occhiata al figlio.
"Lei?" Chiede.
"Si chiama Nives, il maschio Ren" dico, mordendomi l'interno guancia nervosa.
"Nives eh? Laito è identica a te" afferma, sorpreso.
Nives si dimena nelle braccia dell'uomo che la passa subito a Laito.
Contemporaneamente i due gemelli iniziano a singhiozzare, spaventati.
"Shh piccolo" gli bacio il capo, mentre Ren mi stringe il collo con le braccia.
"Saranno stanchi, Laito mettiamoli a nanna" mi rivolgo a occhi di volpe.
"Vogliate scusarci un secondo" asserisco, per poi salire le scale seguita dal vampiro.
Allatto prima i piccoli e poi li metto nella culla che condividono insieme e si abbracciano, chiudendo gli occhi.
Li lasciamo soli,chiudendo la porta e scendendo mano nella mano gli scalini, per poi accomodarci in sala da pranzo.
Mi metto accanto a Laito, vicino a Ayato.
"Scusate per l'attesa" dico falsamente mortificata.
Nonostante sia di una certa età, Karlheinz non dimostra meno di 35 anni ed è davvero un uomo affascinante e elegante.
I capelli marroncini, contrastano con gli occhi verdi smeraldo e guardandolo attentamente noto che ha lo stesso neo sotto il labbro che ha anche Laito, che gli dona quel tocco di classe.
"Allora Hana: so che eri la ex sposa sacrificale dei miei figli, come sei riuscita a far breccia nel cuore di Laito?" Domanda.
Bevo un sorso di vino e mi pulisco i lati della bocca.
"Non lo so, io mi sono mostrata per quello che sono davvero: senza maschere, interessata solamente al suo modo di essere
Come può ben capire non avevo secondi fini e non mi interessava assolutamente il suo lato vampiro, mi piaceva semplicemente per quello che era.
Non mi interessano i soldi, non mi interessa il potere, ma ad essere sincera sono una vera specialista in psicologia; amo manipolare la mente delle persone" affermo, intendendo un secondo fine che arriva dritto al diretto interessato.
"E come utilizzi la tua psicologia? Come la applichi? Come fai a convincere le persone a darti ciò che vuoi?" Chiede interessato.
Butto giù un altro sorso e lo guardo dritto negli occhi.
"Col mio corpo: esso non ha lati nascosti, a letto do tutta me stessa e vengo ripagata con informazioni, con assensi" affermo sincera, accavallando le gambe.
"Buonissima tattica, complimenti.
Te lo riconosco: sei una donna determinata e a mio parere molto intelligente" mi complimenta.
Sorrido e ringrazio.
"Tu invece? Come sei riuscita a conquistare il cuore di Ayato?" Domanda a Mad.
Noto la sua agitazione da qui.
"B-Beh, io non ho fatto gran che è stata Hana a metterci insieme.
All'inizio volevo soffiarle da sotto il naso Laito perché ero interessata a lui, ma lei ha tenuto duro, mi ha dato una lezione che non scorderò mai.
Se provi a toccare, parlare, abbracciare Laito stai sicuro che il giorno dopo non sei più vivo" dice divertita Mad.
"Cosa provi per mio figlio?" Domanda l'uomo a me.
"Possessione, ossessione, gelosia, amore, schiavitù.
Fra me e Laito non esistono segreti: lui è mio e io sono sua, questo è quello che conta" affermo, mentre lo vedo sorridere, baciandomi una tempia.
Karl beve un sorso di vino e mi osserva.
"Schiavitù?" Domanda.
"Io sono la sua schiava e lui il mio padrone, io la sua allieva e lui il mio Sensei" affermo.
"Come sei riuscita a rendere docile una donna come lei Laito?" Domanda il padre al figlio e tutti si rendono conto che il tono di Karl è cambiato radicalmente.
"Fermo: sono stata io a dargli il consenso" affermo per poi ridere di gusto.
"Non penserà davvero che mi lasci comandare come una sempliciotta? Tutto quello che faccio per Laito lo faccio perché lo voglio e perché lo amo, non si sbagli Karl a pensare che sia una gattina addomesticata: posso tirare fuori gli artigli e i canini da un momento all'altro." Affermo, nervosa.
Ma per chi mi ha preso?!
"Complimenti signorina Hana; il tuo comportamento mi intriga da morire" mi dice.
Dopo cena vado fuori a fumare una sigaretta con Laito.
"Hana si può sapere che hai?!" Mi domanda Laito, intrappolandomi contro il muro.
Il suo alito che sa di fragole raggiunge il mio viso.
Lo tiro a me e attacco le nostre labbra.
Entro dentro la sua bocca prepotentemente e gli succhio la lingua, mentre lo sento emettere un gemito.
"Non farlo, non costringermi a portarti in stanza" lo avviso, attaccando di nuovo le mie labbra.
Le sue dal canto suo, percorrono il mio collo, leccando e mordicchiando.
Infilo le dita tra i suoi capelli morbidi e lo stringo a me.
"Non lasciarmi mai andare, nemmeno se ti imploro di farlo.
La situazione sta diventando pericolosa con tuo padre a giro e ogni mia cellula mi dice che stasera succederà qualcosa di orribile.
Sento odore di ricatto, di minaccia... e ho paura Laito, davvero paura" affermo, guardandolo negli occhi.
"Mio padre fa questo effetto, non devi temere: sarò sempre con te" mi dice Laito, baciandomi la tempia.
Finisco la sigaretta e entro mano nella mano in salotto con Laito.
Mi accomodo nel divano, in modo elegante, mentre Laito mi stringe la gamba, mettendo un braccio intorno ai miei fianchi.
È diventato spudorato, geloso: lascia dei baci sul mio collo, che accetto di buon grado, mentre i suoi occhi simili a quelli del padre si incastrano fra loro.
Si sono dichiarati guerra così e ho paura per Laito.
Stringo la presa sulla sua mano e la sua lingua entra nella mia bocca.
Karl chiacchiera con mia madre, ma il suo sguardo è su di me e Laito.
"Ci scusate un attimo?" Chiede Laito, prendendomi per mano.
"Va pure figliolo".
Laito mi trascina in camera da letto e mi scaraventa sul letto, strappandomi il vestito.
Mi fa sua, con così tanta violenza e passione che quasi mi stupisco.
Sfrega ripetutamente le sue labbra e i suoi denti nella mia pelle, facendola arrossire al punto giusto.
Appena finito ci rivestiamo e mi aggiusto i capelli, il trucco, ma le guance rimangono rosse e gli occhi lucidi.
Scendiamo e ci rimettiamo a sedere come se niente fosse.
"Perdonateci" dice elegante Laito.
Gli occhi verdi del padre si soffermano negli stessi punti in cui si sono soffermate le labbra del figlio e uno scintillio gli illumina lo sguardo.
Gli sorrido, facendogli un occhiolino.
"Bene, si è fatto tardi, io e Laito ci ritiriamo, buonanotte" affermo.
Saluto Karl che mi prende dal polso, stringendolo.
Laito mi osserva pronto ad intervenire.
"Dirai addio a mio figlio e mi seguirai, non accetto un no come risposta.
Il tuo modo di essere mi intriga così tanto.
So che sei andata al piano di sopra a farti fottere, i tuoi gemiti seppur deboli, mi sono arrivati dritti laggiù è farò di tutto per possederti almeno una volta.
Mio figlio ti ha marchiata, ma io ti segnerò così in profondità da farti urlare.
Non dire niente a nessuno di questa cosa o Laito e i tuoi figli faranno una bruttissima fine" sussurra.
"Buonanotte Hana, è stato un piacere" afferma, lasciandomi andare.
Corro tra le braccia di Laito e lo prego di andarcene.
Mi porta al piano di sopra dove prorompo in un pianto disperato.
"Te lo avevo detto Laito! Te lo avevo detto!" Singhiozzo.
"Cosa ti ha detto?" Domanda.
Un conato di vomito mi scuote e le parole di quel verme mi rimangono nello stomaco.
"Hana" sussurra Laito, preoccupato.
Corro a vomitare dallo schifo.
Mi pulisco la bocca, singhiozzante.
"Lui... lui mi ha minacciata: Laito sa quello che abbiamo fatto, lui mi vuole portare via da te e se non lo faccio, se non lo seguo mi ha detto che farà fuori i piccoli e te! Io non voglio!
Non voglio che lui mi tocchi!" Urlo singhiozzante.
"Mi ha detto: mio figlio ti ha marchiata, ma io ti segnerò così in profondità che ti farò urlare..." ripeto le sue parole, mentre Laito mi stringe a se.
"Non glielo permettere ti prego! Non voglio!" Dico agitata.
"Dio è sconvolta! Ma che ha?!" Domandano Mad e Ayato, entrando in stanza.
"Nostro padre... la vuole per se e farà di tutto per possederla, in tutti sensi.
Se sa che sappiamo questa cosa farà fuori me te e i gemelli.
Siamo nella merda Ayato; conosci nostro padre".
"Hana non gli permetteremo di portarti via da noi, da Laito." Mi dice Ayato, convinto.
"Little bitch guardami!" Mi richiama duro e dolce al contempo Laito.
"Non ti avrà mai per se!" Ringhia.
"Lo spero!" Dico, alzandomi.
"Dove vai?" Mi domanda apprensivo.
"Dai gemelli" rispondo, alzandomi.
Entro nella loro stanza illuminata dalla luna e li guardo: sono bellissimi e fortunatamente riescono a calmarmi.
Gli accarezzo il volto dolcemente e aprono gli occhi.
"Nessuno vi porterà via da me, ve lo prometto" sussurro prendendoli in braccio.
Li porto nell'altra stanza e li adagio sul letto, in mezzo a me e Laito.
Accarezzo i capelli di Nives e lei mi stringe un dito tra le sue piccole mani.
"Hai messo al mondo un capolavoro" mi dice a bassa voce Laito.
"I nostri capolavori" affermo.
"Combatterò con le unghie e con i denti per proteggerli, anche a costo di morire".
"Non avevo mai visto questo lato di te, la maternità ti dona".
Sorrido e continuo a guardarli.
"Come pensi di fare Laito per proteggerli?" Domando indicando i piccoli.
"Non devo proteggere solo loro Hana, anche te" afferma.
"Io sono in grado di proteggermi da sola è a loro che bisogna pensare." Dico, osservano i nostri figli.
"Ne hai parlato con tua madre?" Chiede Volpe.
Nego con la testa.
"Hai voglia di parlargliene?" Domanda guardandomi.
"Domani " rispondo, sbadigliando.
Lui annuisce e mi stampa un bacio sulle labbra, dandomi la buonanotte.
I miei sogni sono agitati, sfocati, orribili.
La mattina appena Ren inizia a piangere non mi sento per niente riposata.
Scendo giù in cucina dove trovo già tutti svegli.
"Madre ti devo parlare riguardo Karlheinz" affermo.
Lei si toglie gli occhiali dal naso e mi osserva, in attesa.
"Ieri mi ha mi minacciata, affermando esplicitamente che se non lo seguo e dico addio per sempre a Laito, interverrà facendo fuori lui e i gemelli.
Mi vuole possedere in tutti i sensi e io se devo fare un sacrificio per salvare la mia famiglia sono ben disposta: Laito, Ren e Nives sono il mio mondo e io intendo rinunciare a loro, ma sapendo che sono salvi.
No madre non guardarmi così, Karlheinz è il padre di tutti i vampiri di stirpe reale e voi, nonostante siate figli suoi non potete fare niente" affermo, addolorata.
"Lo sapevo che sotto sotto nascondeva qualcosa quel bastardo" Ringhia Kanato.
"Non puoi!" Mi urla contro Laito, facendomi sobbalzare.
"Stupido! Pensi di potermi fermare in qualche modo?!" Gli urlo di rimando.
"Maledizione si! Non puoi lasciarti andare così, non puoi assecondarlo!" Ringhia.
"Se questo servirà a salvare te e i gemelli si! Laito non provare a metterti nel mezzo!" Ringhio feroce.
"Oh invece lo farò eccome! Sei mia, solo mia e non ti consegnerò MAI nelle mani di quel verme!" Mi Strilla contro.
"Sei un sempliciotto se pensi di poter vincere contro tuo padre! Maledizione siete il mio mondo tu e i gemelli lo capisci si o no?!
Finché non mi avrà per se non si calmerà!" Dico nervosa.
In un secondo mi è addosso e mi stringe con forza violenta.
"No! Non te lo permetterò!" Mi sibila nell'orecchio.
"Lasciami andare" mi dimeno.
"No!"
"Laito mi stai facendo male!" Lo imploro, con le lacrime agli occhi.
Lui dal canto suo stringe ancora di più la presa, facendomi crollare in ginocchio.
"Ascoltami bene Little bitch; TU SEI SOLO MIA E SE ANCHE OSO SAPERE O INTUIRE CHE TU HAI MANIE SUICIDE E CHE VUOI SACRIFICARTI QUESTO PER TE SARÀ SOLO SOLLETICO.
Quale parte di < non voglio lasciarti andare> non ti è chiara?!" mi dice alzando la voce.
"Laito mi fai male!" Urlo dolorante.
"Urla quanto ti pare, io non ti mollo." Ringhia.
Il dolore mi fa annebbiare la mente.
"Laito ti prego!" Singhiozzo in agonia.
"Sta zitta!" Mi sibila contro.
"Laito lasciala! Le stai facendo male!" Strilla Mad.
"Mad non intrometterti!" La riprende Ayato.
"Questo riguarda solo loro" afferma.
"Ti imploro Laito per favore!" Dico agonizzante .
Dove le sua mani mi stanno bloccano iniziano a comparire lividi e il dolore mi fa strillare.
"Maledizione stai zitta! Se mi dici che non lascerai mai il mio fianco allora ti lascerò andare, al contrario grida quanto ti pare" mi dice.
I suoi occhi verdi smeraldo ora mi fanno paura.
Mi divincolo, facendomi ancora più male.
"Ti prego!" Urlo nel pianto.
"Quello che le sta facendo è disumano!" Ringhia Mad a Ayato.
Nessuno può fare niente, la sua è una punizione e io la sua vittima.
"Dimmelo Little bitch!" Mi ringhia contro.
"Dirti cosa!" Strillo guardandolo furiosa.
"Che sei mia e che non andrai da nessuna parte!"
La sua presa si fa ancora più forte e sento uno scricchiolio anomalo.
Mi spezzato il polso.
Urlo di dolore, piangendo.
"Sono tua! Non andrò da nessuna parte senza di te, ma ti prego lasciami" singhiozzo senza ritegno.
"Bene Little bitch, hai imparato la lezione?" Domanda furbo, lasciandomi.
"Ti odio! Io lo facevo per voi, per noi!" Gli urlo contro, dolorante.
In pochi minuti il polso rientra dentro, provocando uno scricchiolio secco.
"Cos'è questo rumore?" Domanda Mad.
"Il mio polso che si è aggiustato" affermo, mentre milioni di lacrime mi rigano il volto.
"Ritirando al discorso: sono felice di sapere che ti interessa della famiglia, ma guai a te se osi riformulare un pensiero del genere".
Annuisco e sparisco con la coda tra le gambe.
Vado nella stanza e mi approprio di Ren, scendendo in giardino.
Il polso ancora fa male, e faccio fatica a tenere il piccolo in braccio.
Mad mi si affianca e mi abbraccia, dispiaciuta.
"Mi fa incazzare il fatto che ti tratti così! Che diritto ha?!" Ringhia.
Sorrido.
"Siamo legati da un patto Mad: potrebbe anche chiedermi di gettarmi nel fuoco" la informo, mentre la vedo spalancare la bocca, sconvolta.
"Cosa?" Chiede.
"Quello che hai sentito" rispondo.
"Perché Ayato non ti punisce mai?" Domando.
"Beh non in questo modo" risponde.
"Cioè?" Chiedo.
"In modo molto più piacevole! Alla fine non è un sadico come Laito." Mi dice sincera.
"Come scusa?!" Ringhia il diretto interessato.
"Ho detto che tuo fratello non è sadico come te! Ma ti sembra normale quello che le hai fatto?" Sbraita nervosa la bionda.
Lui sorride.
"Più che normale, Little bitch ha sopportato anche di peggio" la informa.
Mad cerca conferma e annuisco.
"Siete strani!" Afferma prima di scomparire.
"Mai stati normali" dico più a me stessa che a loro.
Io e Laito non ci rivolgiamo parola per tutto il giorno, durante l'ora di cena succede l'imprevedibile.
Karlheinz fa la sua apparizione con ben 50 vampiri e immobilizza i figli, più mia madre.
"Vieni con me!" Mi ordina.
Guardo Laito, che si dimena.
"No Hana!". Mi implora.
"Se non li faccio ci ammazza a tutti!" Rispondo, con le lacrime agli occhi.
Vengo immobilizzata anche io da Karl, mi sposta i capelli di lato e mi tiene ferma, costretta a guardare Laito.
"Lasciami!" Strillo.
Mi morde con una violenza inaudita e le mie urla risuonano nella sala.
Il suo morso è puro veleno e fa malissimo.
Beve il mio sangue, stringendomi un seno tra le mani, mentre i miei occhi sono incollati a quelli di Laito.
"Lasciala stare maledizione!" Urla nervoso occhi di volpe.
"Ti piace ciò che vedi Laito?" Gli chiede il padre.
"È così che la tocchi?" Domanda di nuovo.
"Ti imploro lasciala andare!" Gli dice con le lacrime agli occhi Laito.
La sua mano non si sposta dal mio seno, mi scopre la pelle e tocca.
Le lacrime sgorgano con violenza.
"Ugh che bel succhiotto." Afferma, malizioso.
"Mollami stronzo! Urlo, riuscendo a liberarmi con un tacco a spillo infilato nel suo piede.
Purtroppo non sono veloce quanto lui, che con una spinta mi fa battere la testa contro lo spigolo del mobile, facendomi sgorgare sangue.
Cazzo che dolore.
Mi trascina verso di dai piedi e mi apre le gambe.
"Lasciala!" Lo implora anche mia madre.
"Ti prego no!" Lo imploro, sapendo dove vuole andare a parare.
"No!" Strillo, scalciando.
"Sta ferma!" Mi urla contro, dandomi uno schiaffo ben piantato, che mi apre il labbro.
Sputo sangue.
Mi ammutolisco e mi abbandono al mio destino.
"Little bitch guardami" sussurra Laito, osservandomi.
Il dito di Karl entra dentro di me con tantissima difficoltà e io per tutto il tempo guardo Laito, immaginandomi al posto del padre, lui.
"Ti amo" sussurro con le lacrime agli occhi.
Il mio corpo è rigido, dolorante.
"Prenditi cura dei gemelli.. " dico, una volta che quel verme si è arreso.
"P-Posso prima salutare?" Domando.
Lui annuisce e mi prende dalle braccia, conducendomi da lui.
Appoggio la fronte alla sua, mordendomi il labbro martoriato.
"Ti amo e sempre lo farò, ricordati di me e dei momenti che abbiamo avuto insieme.
Io sarò sempre con te amore mio" sussurro, baciandogli le labbra.
Lui ricambia il bacio e sento un sapore salato: le sue lacrime.
Vengo staccata con la forza e mi dimeno.
"Verrò a salvarti piccola te lo prometto! Pensa a me, sempre!
Io sarò lì nel tuo cuore!" Dice disperato.
"I gemelli!" Ringhio.
I piccoli osservano la scena singhiozzando, dalla paura.
"Lasciami un secondo le mani, ti prego non scappo" lo imploro.
Lui decide di fidarsi e li prendo in braccio.
Lo stringo con forza a me e li cullo dolcemente.
"Mamma vi ama! Non ve ne abbiate a male se sparisco, un giorno capirete piccoli miei.
Fino a quel momento... lego ai loro polsi la mia collana, e singhiozzo.
Non voglio lasciare i miei figli!
"Verrò di mia spontanea volontà, potrai trattarmi come vuoi, far di me ciò che vuoi, ma ti imploro di portarmi qui una volta a settimana per vedere come stanno i gemelli.
Sono la loro madre, ancora hanno bisogno di me!" Lo prego con le lacrime agli occhi.
"E va bene puttana!" Mi prende per i capelli, e mi scaraventa a terra.
Gemo del dolore.
Tutti osservano la scena senza dire niente.
"Ayato, ragazzi, prendetevi cura di lui" affermo, indicando Laito che è perso già nel dolore.
"Fino alla morte" affermano loro.
Vengo trascinata via in mezzo al pianto, alle urla, e quello di Laito in particolare mi segnano il cuore.
Andandomene da lì, lontano da lui, sento che tutto è cambiato, che niente sarà come prima, che se pensavo che in qualche modo Villa Sakamaki fosse l'inferno, ancora non ho visto quella di Karlheinz.
Vengo scaraventata con poca grazia nella limo e parte.
Mi giro verso la Villa: lontano dagli occhi, lontano dal cuore della persona che amo più di me stessa.
Ti prego Laito, salvami.

Spazio autrice: eh niente ho deciso che volevo fare la stronza, tanto Hana ne ha passate poche vero? Ad ogni modo Tougo (?) Sakamaki, alias Karlheinz qui viene descritto come uno stronzo patentato e.. continuerà ad esserlo hahahaha.
Niente, ciao.
300 visualizzazioni... vado a piangere nel mio angolino.
Grazie❤️❤️

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