Capitolo 12: Dichiarazione

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Levi's Pov
Erano ormai passate settimane dalla spedizione, cioè dalla morta dei miei compagni e dei miei due più cari amici. Nonostante i giorni furino passati non c'è giorno in cui non pensai ad essi, mi sentivo tremendamente solo.
La maggior parte del tempo lo passavo da solo tra gli allenamenti ed erano poche le volte in cui parlavo con Hanji o Mike. Con Erwin invece non mi sentivo praticamente dalla fine della spedizione e ciò mi faceva sentire male.
Perché prima c'è e poi scompare?
Capisco il lavoro e la stanchezza ma non si degna nemmeno di fare colazione con me oppure di darmi la buonanotte la sera... non si preoccupava minimamente della mia salute o di me in generale. Cosa siamo noi due? Sinceramente non lo capisco...

Perché ci tiene a lasciare la relazioni in segreto? Perché non mi cerca?
Ha un altro oppure altro?
Sono tutte domande che mi frullano la testa ogni fottuto giorno e non ho nessuno con cui sfogarmi visto che i miei unici amici erano morti la spedizione prima. Pensare alle loro immagini privi di vita mi fa salire il vomito, non ci voglio pensare mi fa sentir male ma la mia mente non smette di pensarci. Avete esempio quando perdete qualcuno e volete dimenticare quella persona perché vi fa soffrire pensarci? Ecco sono in questa situazione.

Sono completamente distrutto.
Sento la loro mancanza ma non posso fare miracoli facendoli resuscitare.
Il destino ha voluto questo per me e io non posso cambiare le cose.

Era ora di pranzo e io mi sedetti da solo come il resto delle settimane. Non avevo fatto amicizia con nessuno da quando sono qui se non con Hanji, ma lei mangia assieme ai superiori e io assieme ai cadetti. Mi sentivo tremendamente spaiato ma non potevo farci qualcosa.

Inizia a mangiare la mia porzione senza guardare nessuno negli occhi, mi facevano tutti ribrezzo. Parlavo sempre dei soliti argomenti: donne, sesso e potere.
C'era chi parlava anche dei giganti e della propria famiglia ma quelle persone sfortunatamente erano poche.

Io con Isabel e Farlan parlavo di noi, del nostro passato e delle nostre cazzate. Ovviamente loro aggiungevano discussioni del tipo 'come va con Erwin? scopate?' e io non facevo a meno di dire 'state zitti che fino all'altra sera ho sentito le vostra urla nella stanza' alla la meglio ce l'avevo sempre io in queste tipi di argomenti.
Mi mancano, mi mancano tremendamente.
Le loro voci, le loro cazzate.
Tutto, non c'era cosa che non mi mancava, e se ora non ci sono è perché ho posto troppa fiducia il loro, se non fosse stato per me sarebbe sicuramente ancora vivi.

Mi odio, mi odio cazzo.

Continuavo a mangiare mentre questi tipi di pensieri vagano nella mia mente, ma un rumore di botto mi fece sobbalzare.

Alzai lo sguardo e vidi Erwin.
Non sapevo cosa dire, che fare.
Aveva appena sbattuto le mani sul tavolo come per prendere la mia attenzione.

" Levi. "
Mi disse guardandomi negli occhi che io girai lo sguardo verso destra, non ci tenevo a sentire ciò che aveva da dirmi. Voleva scusarsi? Non me ne frega una minchia, ha preferito stare nel suo cazzo di ufficio a firmare scartoffie, e nel tempo libero non si è degnato nemmeno di andarmi a fare un piccolo saluto. Sarebbe stato forse il momento giusto per dirgli una cosa.

" Potresti non evitarmi e guardarmi dritto negli occhi mentre ti devo dire una cosa? "
Disse nuovamente il biondo aggrottando le sopracciglia e non presi subito parlando guardando negli occhi come desiderato da lui.

" Erwin sei un gran figlio di puttana ecco cosa.
Sono passate settimane e dico SETTIMANE da quando mi hai rivolto la parola, io che cosa sono per te? Una bambola con cui giocare? Una pezza da cercare solamente al momento dell'utilizzo? Un cane da bastonare? Dimmelo Erwin. Sai benissimo che sto soffrendo molto in questo periodo per la morte dei miei due coetanei e tu non mi sei stato nemmeno un secondo di supporto, se morivo in spedizione era forse meglio no? Un peso in meno.
Una Puttana in meno. "
Strinsi i denti guardandolo dritto negli occhi, volevo sentire quello che aveva da dirmi.
Quali sciocchezze tirerà fuori ora?

" Levi non auto chiamarti puttana, non lo sei. "
Fu l'unica cosa che disse. Restai stupido, quello che avevo detto era forse vero e non sapeva come controbattere? Il mio cuore si spezzò e i miei occhi si fecero gonfi e lucidi.

" S-sei... s-sei uno s-stronzo... "
Presi il piatto con la porzione di minestra sopra e gliel'ho sbattei in faccia. Questa scena non scappò a nessuno e tutti rimasero stupidi.
Non mi interessava nulla della gente che ci stava guardando, quello che era appena successo mi ferì gravemente.

Me ne andai di corsa dalla base del corpo di ricerca lasciando il tutto li'.
Non volevo più tornarci, ero stato forse un mezzo con cui ricavare informazioni?
Una Puttana personale da usare nei momenti di frustrazione? Probabile.
Avevo gli occhi colmi di lacrime e stavo correndo fuori dell'edificio quando vidi dei soldati corrermi dietro. Era stato forse un ordine di Erwin me lo sento, ma questo non mi farà mai cambiare le idee. Corsi il più lontano possibile per non farmi trovare dai soldati.

Mi sentivo frustrato, la mia vita era un completo schifo. L'unica persona che avrebbe dovuto starmi accanto mi ha invece solo usufruito tutto il tempo, perché io?
Cos'ho fatto di male per ricevere così tanta sofferenza? Nel mentre correvo e pensavo uno dei soldati mi prese il braccio bloccandolo assieme all'altro facendomi accasciare a terra. Ero stato preso ma ormai cosa ci avrei potuto fare? Nulla e nemmeno loro.

Riportarmi da erwin farebbe solo peggiorare le cose visto ciò che era appena successo.
Come voleva difendersi? Non poteva.
Non può e mai potrà.

Due soldati che dovrebbero essere anche dei compagni mi riportarono da Erwin tenendomi ben saldo, non potevano lasciarmi sfuggire o sarebbero stati guai. Io non tentai nemmeno di muovermi o dimenarmi, non avevo la forza per farlo, mi sentivo solo perso e vuoto.

Dopo una manciata di minuti passati mi riportarono da Erwin piazzandomi davanti ad esso, non volevo vederlo. Mi faceva ribrezzo.
E io che lo amavo..lo amo.

" Levi. "
Quella voce fin troppo familiare fece spegnere i miei pensieri, alzai il volto su di lui fissandolo con uno sguardo apatico e deluso.

" Levi sei troppo frettoloso. Io non potrei usufruire della tua persona, io in tutto questo tempo ecco.. "
Il biondo sembrava non riuscire ad esprimersi, volevo sentire cos'aveva da dire ma in qualche modo non riusciva a spiegarsi.

" Tu cosa, erwin? "
Ribattei guardandolo dritto nelle sue iridi color zaffiro, mi ci perderei quasi in quegli occhi ma non era il momento. Non potevo lasciarmi usare in questa maniera, sono già stato sfruttato per troppo tempo ore basta.

Il biondo si inginocchiò di fronte a prendendomi lievemente la mano.

" Levi. "
Disse guardandomi dritto negli occhi, aveva uno sguardo dolce, innocente. Non capivo.
Ero forse confuso o avevo fatto tutto troppo velocemente? lo guardai attentamente per poi sgranare leggermente gli occhi alla vista di ciò che non mi sarei mai aspettato.

" Vuoi essere il mio ragazzo? "
Mi porse una scatoletta nel mentre era inginocchiato di fronte a me leggermente imbarazzato ma sicuro del suo gesto.

Non potei evitare di non piangere e scoppiai in un pianto doloroso e gioioso.

Spazio autrice !
Mi dispiace un sacco per questa l'assenza ma sono stata davvero male sia emotivamente che fisicamente :(( e perdonatemi per il capitolo breve e povero ma sono davvero assonnata nonché abbattuta. Scusatemi davvero farò di meglio nel prossimo capitolo.

Sex and Money | Ereri ( IN PAUSA ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora