Capitolo 14: Eren Jaeger.

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Levi's pov
Passarono cinque anni da quella volta che entrai nel corpo di ricerca detta anche legione esplorativa, ero definito come " soldato più forte di tutta l'umanità " , gli sforzi che ho fatto in ben cinque anni mi avevano fatto guadagnare questo nomignolo e il buon Levi che prima c'era ora non esisteva più.

Prima ero un ragazzino sbadato e sensibile ora ho capito che abbattersi alla prima ferita non serve, bisogna guardare avanti senza voltarsi indietro perché solo così riuscirai a privarti delle tue stesse sofferenze. Il primo anno non facevo altro che piangere a dirotto per le continue morti dei miei compagni ma ora ho capito che continuare a versare lacrime non serviva, cosa ci avrei guadagnare? L'essere debole. Ho capito che devo combattere per vendicare i miei, ma in primis per vendicare la morta dei miei due più cari amici Isabel e Farlan, deceduto ormai determinati anni fa.

Nel corso degli anni presi il titolo di "capitano" che mi portò in prima linea assieme ad Erwin, attuale ragazzo da ormai cinque anni. Imparai molte cose accumulando esperienze e condividendole con le matricole, nonostante apparivo il più delle volte scontroso ed estremamente freddo con gli altri cercavo di fargli comprendere il fatto che piangersi addosso tutta la vita non avrebbe servito. Io ero come le matricole numerosi anni fa, e da superiore dovevo fargli capire che bisognava combattere donando il proprio cuore, che le morto dei compagni non erano state inutili e brutali ma sagge e importanti.

Si può dire che in cinque anni avevo fatto grandi progressi. Ero cambiato radicalmente nel mio carattere diventando una persona pignola, fredda, acida, permalosa e scontrosa ma avevo anche dei pregi, sapevo mantenere la calma e l'ordine nei momenti giusti, rimanevo una persona pur sempre comprensiva e sveglia e come detto in precedenza avevo imparato a non cedere alla prima difficoltà, ormai ero abituato al dolore e avevo imparato a nascondere i miei sentimenti.

A breve avrei dovuto andare in tribunale assieme ad Erwin,Hanji,Mike e gli altri superiori, hanno detto che un certo ragazzo aveva a che fare con i titani e volevano eliminarlo perché lo considerano un mostro per la società, io di questo ragazzo non so niente ma ora che sentirò quello che ha da dire il comandante supremo Zachary capirò la situazione e potrò esprimere il mio parere.

Erwin mi ha semplicemente detto che era un ragazzo che poteva trasformarsi in gigante, facevo fatica a credere a ciò ma quest'informazione la vennero a sapere tutti e tre i Wall e sembrava mettere in allerta tutti.
I giganti sono una minaccia per l'umanità e sapere che nella nostra società c'è un ragazzo che può trasformarsi in uno di essi ha portato terrore anche ai più forti.

Non ero affatto impaurito, forse perché non avevo ancora visto questo potere oppure perché non temo i giganti da ormai anni, era un ragazzino quello chiamato in causa e di certo un moccioso non avrebbe potuto mettermi angoscia e terrore.

" Levi. "
Una voce interruppe i miei pensieri e io girai lo sguardo verso quel sibilo, era la voce di erwin a chiamarmi.

" Mh? "
Feci un piccolo mugolio per attirare la sua attenzione tenendo sempre lo sguardo puntato su quello del più grande.

" Dobbiamo andare, è ora. "
Mi riferì alzandosi dalla sedia e togliendosi la camicia per cambiarla con un altra, dio, sarei restato ore a fissare quegli addominali così scolpiti e attraenti ma dovevo darmi una mossa pure io, quindi presi la giacca in modo solletico e me la misi aspettando il mio attuale ragazzo.

" Andiamo. "
Erwin mi rivolse uno dei suoi sorrisi più sincero e mi prese per mano.

" Erwin forse non è il caso. "
Tolsi la sua mano alla mia e gliel'ha presi accarezzandola e guardandolo dritto nelle sue iridi color zaffiro.

" Sai più che bene che dopo gli altri inizierebbe a fare casino. Omosessuali di merda. Fate i seri in questi momenti cruciali, sai.. queste frasi sì, non che io abbia timore di loro ma il solo sentire queste stronzate mi fa andare in collera, potrei sferrargli un pugno da un momento all'altro e sinceramente non vorrei ritrovarmi dietro alle sbarre. "
Erano parole sincere nonostante sembravano piene di sarcasmo, io avrei avuto il coraggio di fare una cosa simile ed Erwin era il primo a saperlo. Mi conosceva benissimo e sapeva che avrei usato la violenza contro questi casi umani, perché persone così irrazionali e irritanti non meritano di essere definite persone.

Sex and Money | Ereri ( IN PAUSA ) Where stories live. Discover now