Chapter 20

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Hush, P5e.

"Cosa intendi dire?"

Lottai contro l'istinto di iniziare a piangere per quelle due figure importanti che per me non c'erano state, perchè una stupida missione se li era portate via entrambe.

"I miei genitori mi hanno scritto una lettera, prima che sparissero, che io avrei dovuto leggere solo dopo aver compiuto sedici anni.
Mi sono scordata di leggerla e l'ho letta solo ora, poco più di un anno dopo il previsto."

Gli raccontai brevemente di cosa parlasse la lettera, gli dissi le domande che si erano formate nella mia testa e le risposte che mi mancavano.

"Dicono che qualcuno sa qualcosa di loro. Ma non so chi possa essere."

Mi dispiaceva dover dire queste cose delicate a Steve, avrei preferito di gran lunga parlarne con Clint, ma ormai iniziai a pensare che era ora di dimenticare l'arciere, che sarebbe rimasto agli arresti fino alla fine della sua condanna, ancora per minimo due settimane.

"Grace, ascoltami molto attentamente. - mi disse Steve, mettendosi in ginocchio davanti al mio letto e posandomi le mani sulle spalle - Abbiamo una guerra pericolosa che verrà scatenata nel giro, se non di ore, di giorni. È nostro dovere proteggere il mondo, perciò noi combatteremo e vinceremo questa guerra.
Una volta debellata quest'ultima minaccia, io ti giuro che ti aiuteremo a trovare più informazioni possibili sui tuoi genitori."

"È una promessa?"

"È un giuramento." ribattè.

Accennai un sorriso. Gli ero grata, per le parole che spendeva per me e per la determinazione che sembrava dimostrare nel vano e disperato tentativo di aiutarmi.

"Grazie, Cap." sussurrai, mentre tornai a sdraiarmi nel letto.

Lui sorrise.
"Cerca di dormire. Da domani ti aspetteranno giorni duri."

Si alzò e mi spostò una ciocca di capelli dagli occhi, quindi si recò verso la porta e uscì dalla stanza.

****

La mattina mi svegliai grazie al solito richiamo di Friday e, dopo la colazione in compagnia, ognuno si dedicò al suo dovere.

Io andai in palestra insieme a Nat per allenarmi e, dopo la medesima lotta libera, feci un po' di esercizio per il controllo dei poteri insieme a Steve.

Tony aveva detto di essere occupato, e infatti stava nel suo laboratorio insieme a Peter per perfezionare la tuta di Spider-man del ragazzo.

Feci ancora l'addestramento nel primo pomeriggio, e quindi alle quattro circa ero già libera.
Dopo una doccia rilassante in camera mia, tornai in salone, dove passai il resto del pomeriggio insieme a Wanda, Visione e Peter, ridendo e mangiando schifezze che Visione si era procurato senza che Tony lo sapesse.

Ebbi modo di conoscere ancor di più i tre, e riuscii a definirli ottimi amici.

"Ma allora è ufficiale?" domandai a Visione e Wanda facendo un cenno alle loro mani intrecciate posate sul ginocchio di lei.

"Non proprio." rispose la ragazza.

"Vorremmo che lo fosse. - spiegò meglio Visione - Ma in questo momento non possiamo fidarci di nulla."

"La mia vita sentimentale fa schifo. - commentò Peter dal nulla, giocherellando con il bracciale che aveva al polso che gli permetteva di sparare ragnatele - Intendo, voi state insieme, o comunque vi piacete, io invece ero innamorato di una ragazza, si chiamava Liz. Tempo dopo ho scoperto che suo padre era un criminale e dovevo sconfiggerlo. Lui e finito in carcere e lei si è trasferita."

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora