Chapter 34

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Lovely, Billie Eilish ft. Khalid.

"Posso entrare?"

La voce di Steve interruppe il flusso dei miei pensieri.

Emisi un suono simile ad un , e osservai con la coda dell'occhio il biondo entrare in camera mia, mentre io me ne stavo pesantemente sdraiata sul letto.

Erano passati tre giorni dalla battaglia, dalla fine di tre miliardi e mezzo di vite, e per quei tre giorni ero rimasta chiusa nella mia camera, senza mangiare e senza parlare con nessuno, a pensare a come sarebbe stato se Peter non fosse morto.

Sapevo che era inutile autocommiserarsi, ma davvero non riuscivo ad immaginare un mondo senza Peter, non dopo avermi confessato di essere innamorato di me.

Lì era cambiato tutto: lasciava libera interpretazione al fatto che, se nulla fosse successo, noi due ci saremmo messi insieme, ci saremmo amati.

Avrei finalmente provato un sentimento che non avevo mai creduto esistesse nella mia natura, un sentimento che avrebbe abbattuto la mia insicurezza e aperto il mio cuore a chi davvero lo meritava.

"Grace. Non puoi continuare così." mi ammonì richiudendo la porta dietro di sè, non sentendo una parola uscire dalla mia bocca.

Sbuffai e misi la faccia sul cuscino.
"Se sei venuto qui per farmi la solita ramanzina su come dovrei comportarmi e andare avanti, Steve, puoi anche andartene. - replicai con la voce smorzata dal tessuto del cuscino - Dico davvero. Non sono dell'umore adatto."

Steve sospirò seccato.
"È da tre giorni che non sei dell'umore adatto, Grace. - ribattè - Pensi che a noi faccia piacere sapere che metà universo è morta mentre noi eravamo gli unici a poter fare qualcosa? Pensi che a me, Tony e gli altri faccia piacere vedere te ridotta in questa maniera?"

Alzai la testa dal cuscino e mi voltai a guardarlo.
Sentivo, come era accaduto in ogni minuto di quei tre giorni, gli occhi pizzicare.

Ma non volevo piangere davanti a Steve, che mi avrebbe consolato e poi fatto il solito discorso del lato positivo e balle varie.

Doveva smetterla di cercare di motivarmi, doveva lasciarmi il mio tempo e il mio spazio.

"Steve. Non te lo chiederò un'altra volta. Esci. Ti prego." sussurrai le ultime parole. Odiavo supplicare le persone.

Il Capitano sospirò e scosse il capo.
"Tra mezz'ora c'è pronto. Stasera ti faccio ingoiare la cena se non la vuoi mangiare di tua spontanea volontà, sappilo."

E con questo uscì dalla camera.

Mi rigirai nel letto, e nel farlo il mio braccio andò a sbattere violentemente contro il comodino.

"Ahia." mugugnai.

Solo in quel momento ricordai una cosa, osservando il comodino.
La lettera di mamma e papà.

Aprii il cassetto e ne rovesciai tutto il contenuto sul letto, fino a quando non trovai il foglio ormai ingiallito lasciatomi dai miei genitori.

Lo aprii e lo lessi di nuovo.

Al nostro amore più grande.

Siamo consapevoli che quando leggerai queste parole avrai più di sedici anni, so che fino ad ora Amélie avrà protetto questa lettera, e che sarai ormai abbastanza matura per capire e per sapere come stanno i fatti.
Ciò che stai per leggere è la dura e cruda verità che noi abbiamo deciso di camuffare come una dolce menzogna, che ora però fatica a stare in piedi.

Una missione decisamente importante deve essere compiuta e noi abbiamo deciso di farne parte per assicurarti un mondo migliore in cui vivere.
Siamo sicuri che, nel caso più probabile che non prevede il nostro ritorno, tu non hai ancora perso la speranza di ritrovarci.

Sei sempre stata determinata come tuo padre, è la tua qualità migliore, non abbatterti mai di fronte agli ostacoli e continua per la tua strada.

La missione ci ha portati a sacrificarci per te, contro persone che non ti possiamo dire ora.
Ma sappi che, nella galassia, esiste qualcuno che conosce qualcosa su di noi.

Esiste un modo per trovare questa persona: questa soluzione risiede nel tempo - sappi, non ci aspettiamo che tu capisca.

Ma ti basti sapere anche che è troppo rischioso, e che non devi cercare per nulla al mondo questa persona, perchè ha una forza che nemmeno tu, con i tuoi poteri, puoi contrastare.

Sappiamo che ora avrai scoperto e imparato ad usarli, e speriamo soprattutto che tu sia insieme a qualcuno che ti protegga e ti insegni come controllarti.
E mi raccomando Grace, quando arriverà la prossima minaccia fatti trovare pronta, perché insieme si può vincere qualsiasi guerra.

Con affetto,
Kate & Chris.
Coloro che avresti chiamato mamma e papà.

Sbattei le palpebre.
Mi soffermai su quel tempo.
Non sapevo perchè, ma sentivo qualcosa di più profondo in quella parola.

E come un lampo improvviso, mi comparve davanti agli occhi la gemma, quella che avevo ceduto a Thanos in modo assai codardo.

Era ovvio, il motivo per cui volevo la gemma era quello: con essa, sarei riuscita in qualche modo a risalire ai miei genitori, ad avere notizie sulla loro morte, o semplicemente sapere che erano veramente esistiti.

Era una delle cose che più desideravo al mondo, sapere qualcosa su di loro, e invece, anche stavolta, dovevo rimandare.

Anzi, forse rinunciare.
Avevamo preso una posizione ormai, tutto era finito e l'unica possibilità che avevamo di garantire sicurezza all'umanità era svanita nel nulla.

La gemma era scomparsa, così come la mia possibilità di scoprire l'identità dei miei genitori.

Ripensai alle altre persone che avevo perso: Peter, Clint, che probabilmente era svanito come tutti gli altri, forse mia zia, probabilmente anche Kevin, e magari anche Theo, il mio più grande amico, Wanda...

Pensando a lei, alla mia unica vera amica femmina, mi venne in mente il suo potere di distruzione delle gemme.

Se io non avessi venduto la gemma del tempo, Wanda, che aveva distrutto quella della mente, ci avrebbe permesso di vincere, distruggendo anche quella del tempo, che le avrei fornito solo in un secondo momento, dopo averla usata per i miei.

Poi non seppi che collegamento feci: fu spontaneo e insensato.

Mi venne in mente quello che disse Fauce d'Ebano quando mi aveva catturata e portata sulla navicella di Thanos.

Con il tuo potere del fuoco puoi distruggere qualunque cosa tu desideri.

Il che significava solo una cosa: avevo lo stesso potere di distruzione di Wanda.

E, se così fosse stato, allora potevo...
Non lo avevo mai saputo o immaginato, ma anche io, come lei, potevo distruggere le gemme.

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Vi avevo detto o no che ci sarebbero stati dei colpi di scena?  🤷‍♀️
Comunque -4, alla prossima

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora