Chapter 30

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What about us, P!nk.

"Steve! - urlai di getto, alzandomi in piedi - Steve!"

Mi guardai in giro in cerca del Capitano, della mia guida oltre a Tony, mentre dal grande campo di battaglia il fumo si innalzava, le fiamme avanzavano, le persone cadevano, i buoni indietreggiavano e nemici sembravano acquistare terreno.

"Steve! Nat! Wanda!" strillai di nuovo, cercando di farmi sentire.

"Cosa sta succedendo qui?" sentii domandare.

Mi voltai e vidi, sebbene cercasse di nasconderlo, lo shock, il terrore e l'incredulità negli occhi di Tony, che si stava rimettendo in piedi, seguito a ruota dai Guardiani, Strange e Peter.

Egli si avvicinò a me e mi porse la mano.

"Pronta per un combattimento all'ultimo sangue?" chiese.

Afferrai la sua mano e mi rialzai.
"Se ci sei tu al mio fianco, sì."

Lui sorrise e lo vidi arrossire. Ricambiai il sorriso.
Volevo vederlo arrossire almeno una volta prima di andare incontro alla mia morte certa.

Lanciai un'occhiata a Tony, che mi fissò senza dire niente, cosa insolitissima per lui. Era visibilmente preoccupato.

Sospirò e premette il pulsante sul petto per indossare l'armatura, quindi uscì dalla foresta per avvicinarsi al campo di battaglia.

Io lo seguii, e proprio in quel momento sentii la voce di Cap dire:
"In guardia, c'è un fruscio. Nemici in arrivo."

"Steve! " gridai allora, mentre iniziai a correre verso la direzione da dove proveniva la sua voce.

Uscendo dagli alberi più fitti e avvicinandomi allo spiazzo d'erba wakandiana, finalmente lo vidi, nella sua divisa blu scura, i capelli lunghi tirati indietro e la barba ben curata, alla quale non ero ancora abituata.

Quando mi vide correre verso di lui rilassò i muscoli e distese la bocca in un sorriso, quindi allargò le braccia mentre mi ci fiondai dentro.

"Oddio, stai bene. State bene." sussurrai, stringendolo forte.

"Stiamo bene. Potrei dire lo stesso di voi." rispose.

Poi, ricordando cosa avevo fatto e il motivo per cui ero lì, mi divincolai dalla sua presa e mi allontanai un poco, mentre dietro di me arrivarono anche gli altri che erano stati su Titano con me.

"Ho fatto una cazzata. Enorme." lo informai, fissandolo.

"Linguaggio..." commentò una voce, quella di Nat, che uscì da dietro una pianta, sorridendo divertita.

Steve alzò gli occhi al cielo.
"Cosa è successo?" chiese con premura.

"Ho consegnato la gemma a Thanos. Quella del tempo. Non avevo altro da fare." sussurrai, abbassando gli occhi per evitare di vedere lo sguardo severo di Steve percorrermi da capo a piedi.

Diversamente da quanto pensassi, sentii qualcuno avanzare al mio fianco. Alzando di nuovo lo sguardo, vidi Strange.

"Non ha consegnato la gemma. Le ho detto io di farlo. - disse prendendo le mie difese - Con quella gemma ho visto delle cose che mi hanno spinto a far questo. Non avevamo modo di rimediare."

Steve mi posò una mano sulla spalla.
"Non è colpa tua. Nulla è colpa tua, Grace. Questa non è la tua guerra."

Natasha corrugò la fronte, ancora dubbiosa e sospettosa, rivolta a Strange.
"Tu saresti?"

"Lui è lo stregone di cui si parlava. Non è uno di quelli che fa i palloncini ai bambini, è quello a cui abbiamo preso la gemma e sembra essere un buon alleato." disse Tony, facendosi spazio per venire in prima linea e vedere gli altri, ai quali sorrise.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora