Chapter 23

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Flames, David Guetta ft. Sia.

"Cosa... cosa t-ti porta q-qui?" balbettò, afferrando un asciugamano per asciugarsi i capelli.

Aveva appena finito di farsi la doccia e io, come maggior esponente dell'arrivare sempre nel momento sbagliato, lo avevo disturbato.

"Ho sbagliato momento, vero? - osservai, dirigendomi versi la porta - Hai appena finito di farti la doccia. Torno dopo Pete."

"No!" esclamò, mentre vidi una ragnatela appiccicarsi alla maniglia della porta.

Mi voltai di scatto. Peter aveva puntato la mano e dal bracciale al suo polso era appena schizzata quella ragnatela.

Abbassò il braccio.
"Scusa." borbottò.

Io sorrisi divertita.
"Niente, mi fa piacere che ti piaccia la mia compagnia." risposi, mentre mi sedetti senza troppi problemi sul letto.

"Ti spiace se metto qualcosa che non sia il pigiama che ho addosso ora?" domandò, mostrando il pigiama dai pantaloni rosa e dalla maglia bianca con una macchina gialla.

"Direi che è meglio. - commentai - Fai con comodo."

Peter si chiuse in bagno e io restai ad osservare la stanza che fino a una settimana fa era quella di Clint.
Chissà come stava ora. Chissà quanto gli mancava alla fine della pena. Chissà se si ricordava ancora di me.

Peter uscì dal bagno con un paio di jeans e una felpa.

"Allora, ti serviva qualcosa?" chiese sedendosi sul letto accanto a me.

"Oh, veramente no ma... volevo sapere se stasera torni a casa. E poi torni domani pomeriggio?"

"Sì. Il signor Stark non vuole che stia qui domattina, ho la scuola." spiegò affranto.

"Ceni qui?"

"Sì, poi indosso la tuta e torno a casa."

Mi alzai dal letto.
"Manca poco e la cena sarà pronta." lo avvisai.

Lui annuì, quindi uscii dalla sua camera e raggiunsi il salone.

****

Dopo cena mi recai in camera di Peter, che aveva appena finito di indossare la sua tuta da Spider-man e che aveva appena aperto la finestra.

"Ci si vede domani pomeriggio Grace. Di' al signor Stark che io sono già andato." mi disse.

"Lo farò. A domani Pete."

Peter scagliò una ragnatela e venne inghiottito dal buio delle sere di febbraio.
Richiusi la finestra e uscii dalla stanza, quindi andai a prendere posto sul divano del salone, dove già era seduto Steve che stava guardando il telegiornale alla TV.

Era una notizia ultim'ora, le immagini trasmesse arrivavano direttamente da Edimburgo e mostravano due persone - che sembravano tutt'altro che terrestri - che avevano incendiato un paio di edifici e rotto i vetri di un hotel per entrare e cercare qualcosa o forse qualcuno.

Probabilmente non avevano trovato ciò che cercavano perchè si vedevano ancora le due sagome uscire dall'hotel e innalzarsi verso il cielo lungo un fascio di luce, lasciando la città sbigottita, impaurita e mezza distrutta.

Steve era impassibile mentre osservava quelle immagini che lasciavano poco da dire, ma io gli lanciai un'occhiata.

"Capitano? - feci allarmata - La guerra sta arrivando?"

Lui si voltò, incatenando i suoi occhi nei miei. In quell'azzurro cielo vidi preoccupazione, estranea ad uno come Steve.

Annuì grave.
"Sì. Sta arrivando. Più in fretta di quanto pensassi."

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora