Chapter 26

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Whatever it takes, Imafine Dragons.

"Ho capito male o il tuo mentore mi ha appena chiesto di consegnargli la gemma del tempo?" domandò Strange voltandosi verso di me, il suo sguardo era un miscuglio tra scocciato e scioccato - che bel gioco di parole!

"Punto primo: non è il mio mentore. Punto secondo: per i problemi di udito esiste Amplifon, se proprio vuole glielo offro io, ma il primo mese è gratuito." feci sfoderando la mia migliore arma: il sarcasmo.

"Ma quanta ironia, ragazzina, sembri proprio Stark. Sicuri di non essere parenti?" ribatté inviperito.

"Siamo tutti un po' tesi, ok? - prese la parola Tony, frapponendosi tra me e lo stregone - Comunque io l'ho chiesto gentilmente, e se vuoi ti spiego il motivo."

Rivolto a Strange, Tony raccontò brevemente il mio sogno.

"È un sogno! E poi, pensi davvero che la gemma sia al sicuro in mano ad una ragazzina qualsiasi? " chiese lo stregone poco convinto, lanciandomi uno sguardo velenoso.

"Be', non è sola, c'è chi la aiuterà." rispose Tony accennando un sorriso.

Io mi concentrai e il fuoco iniziò ad ardermi sulle mani.
Ne plasmai una sfera e sorrisi, vedendo lo sguardo stupito dello stregone che fissava quanto stessi facendo.

"Non sono una ragazzina qualsiasi." dissi glaciale, mentre con le mani indirizzai la palla di fuoco verso lo stregone.

Egli indietreggiò, mentre si arrese.

"Okay, okay! Tieni pure la gemma."

Mentre con un movimento della mano riportai la palla verso di me e, chiudendo le mani, ridussi tutto in cenere, vidi Tony sorridere in modo fiero.

"Complimenti, figlia di Efesto." borbottò.

Sorrisi e presi il ciondolo che lo stregone mi porgeva.

"Devi giurare sulla tua vita di proteggerla." mi disse serio.

"Lo giuro." risposi altrettanto seria, dopo un attimo di esitazione, mettendo il ciondolo al collo.

Feci un cenno del capo in segno di riconoscenza e, mentre Tony stringeva la mano a Strange per ringraziarlo, sentii dei rumori lontani, che improvvisamente diventarono più vicini.

Restai immobile in ascolto.
"Sentite anche voi?" dissi alzando l'indice.

I due, tre contando Wong, che scese le scale proprio in quel momento, tacquero.

"Sembrano... urla." sussurrò Strange.

"Grace, per caso stai facendo un giochetto strano con il fuoco e ti si muovono i capelli?" domandò Tony guardando i miei capelli ondulati.

Abbassai lo sguardo.
Era una cosa lieve, ma si muovevano come se ci fosse vento.

"Non sto facendo niente." risposi perplessa.

Tony si avviò verso la porta, io, Strange e Wong dietro di lui. Quando Tony aprì la porta, venimmo investiti da grida acute e terrorizzate.

"Cosa sta succedendo?" chiesi, dando voce ai pensieri che c'erano nella testa di tutti noi.

"Scopriamolo." rispose semplicemente Tony, indossando gli occhiali supertecnologici e varcando la soglia, ritrovandosi sul marciapiede.

La gente si riversava in strada correndo impaurita; era uno scenario apocalittico, da far accapponare la pelle, soprattutto per l'enorme navicella aliena conficcata nell'asfalto, molti metri più in là.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora