Capitolo 2.

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Si riesce a vedere ormai la città sotto di noi avvicinarsi da quando il pilota ha annunciato la discesa verso l'aeroporto internazionale di Los Angeles . Queste ore per quanto possa essere comoda la prima classe , non sono passate tanto in fretta . Ho guardato tre film , ho dormito 5 ore e ho chiacchierato con Nina che a quanto pare , era l'unica a non dormire anche quando non lo facevo io . Vedo i capelli ormai arruffati di tutte , le facce senza un filo di trucco e la stanchezza negli occhi . Siamo partite di giorno e il jet leg ci ucciderà sicuramente .

<< Non sei emozionata?>> La voce di Lea è bassa ma dolce e mi guarda come a sperare un'emozione diversa sul mio volto .

<< Certo che lo sono. E' che non sembra quasi mai di arrivare. Siamo su questo aereo da un eternità e sinceramente non vedo l'ora di mettere piede in terra americana >>

Le faccio un grosso sorriso sperando di trasmetterle un'euforia che al momento non sento dentro . Non posso rovinare questi viaggio , devo metterci l'impegno con cui l'ho organizzato per far si che sia perfetto . Le ragazze sanno poco e niente di questo viaggio . Ho cercato per settimane la casa perfetta , l'auto perfetta , affinché tutto vada nel migliore dei modi . Non vedo l'ora di vederle gioire non appena vedranno ciò che ho organizzato per loro .

Sentiamo l'aereo scendere sempre di più , e quando ormai vediamo la città ai nostri piedi , sentiamo il grande tonfo che accompagna l'atterraggio . Finalmente siamo atterrati . Passano pochi minuti prima che le hostess di volo si slaccino le cinture e preparino l'uscita dall'aereo . Sembra che in queste ore non abbiano neanche lavorato . Sono ancora perfette e assurdamente composte con loro capelli raccolti in una perfetta coda bassa . Il rossetto rosso sembra esser messo da poco e la camicia che hanno nella gonna , non è neanche per un minimo stropicciata . Ci sorridono come se non avessero muscoli del volto per fare altro . Cerchiamo di ricambiare più che possiamo e dopo aver preso i bagagli a mano riposti nelle cappelliere, e aver ringraziato anche il pilota uscito dalla cabina , riusciamo finalmente a mettere piede in California . L'aria è tremendamente calda adesso che sono le 14:30 e c'è un sole che spaccherebbe le pietre . Riconosco questo clima , come se fosse una città in cui ho vissuto a lungo e di cui sentivo una grande necessità di tornarci . Ci affrettiamo ad entrare nel terminal per effettuare i controlli immigrazioni , e per prendere i bagagli che erano nella stiva . Abbiamo la prenotazione per l'auto alle 16 e non possiamo permetterci di tardare altrimenti pagheremo una penale. L'America non è per nulla economica ed è molto severa sulle leggi imposte e dopo quello che abbiamo già pagato , non possiamo permetterci di rimetterci altri soldi . E' vero , abbiamo noleggiato una super sportiva , ma cavolo per 30 giorni 3500€ mi sembra un po' troppo . Ma nonostante questo , non vedo l'ora che vedano il gioiellino che ho noleggiato .

Vedo le ragazze che erano dietro di me , mettersi in fila affinché l'addetto allo smistamento non le indirizzi nelle diverse postazioni per il controllo . Qui sono molto selettivi e durante le file, gli agenti di polizia ti scrutano per capire se c'è qualcosa che non va . Di solito lo fanno perché le persone richiedono visti turistici per poi lavorare , e qui è completamente vietato . Per un mese di permanenza come il nostro , potrebbero stranirsi e farci qualche domanda sicuramente in più , ma fortunatamente se non hai nulla da nascondere e non vuoi fare il furbetto , è solamente un controllo di routine , per cui , nulla da temere. Passiamo i controlli senza molti intoppi . Le domande sono state formali e semplici come la tutte le volte in cui sono passata per questo splendido paese . Cerchiamo di uscire il più in fretta possibile per prendere tutti i nostri e grossissimi bagagli . I rulli sono gremiti di bagagli e la gente vi si catapulta sopra pur di prendere per primi i bagagli , manco fosse dell'acqua nel deserto . Riusciamo ad intravedere i nostri da lontano e con molta calma , li attendiamo arrivare dove ci siamo posizionate , più lontane da tutta la marmaglia di gente . Quando finalmente li prendiamo, li posizioniamo sui carrelli e ci avviamo all'uscita . Finalmente siamo fuori . Sono stata qui tante volte e conosco alla perfezione dove prendere la navetta che ci porterà al ritiro dell'auto . L'aeroporto è gremito di gente appena atterrata . Ci sono gruppi di ragazze come noi , coppie appena sposate e famiglie con i volti ricchi di gioia . La California ha un suo fascino e non appena esci dall'aeroporto , puoi rendertene già conto . Adoro osservare come la gente non vede l'ora , come noi , di scoprire la città e di sentirsi liberi da tutto e tutti . Vedo anche tanta gente osservarci di sottecchi . Sarà sicuramente un bel vedere guardare quattro bellissime ragazze farsi spazio tra le persone con leggings neri quasi trasparenti da cui si può vedere anche più del dovuto . Potevamo vestirci meglio , questo è vero , ma la comodità era la nostra priorità in questo viaggio . Guido le ragazze fino alla navetta che ci porterà al ritiro delle auto .

The Same Skin! Harry StylesOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz