Capitolo 11

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24 ottobre 2017, martedì,
ore 15:34, Parigi

«Credi davvero che Adrien ricambi i sentimenti di Marinette?»

«Sì» confermò Nino. «Non è stato lui a dirmelo, è ancora confuso, però dovevi vedere il modo in cui parlava di lei, Alya.»

«In questo caso, faremo meglio a non dire niente a Marinette finché non saremo sicuri di che cosa provi Adrien. Non voglio illuderla.» Alya desiderava davvero che Nino ci avesse visto giusto, che Adrien ricambiasse i sentimenti di Marinette. Voleva un bene dell'anima a quella ragazza e non ci teneva a vederla soffrire ancora a lungo. Sperava con tutto il cuore che presto le sarebbe toccato il compito di comunicare alla sua amica il lieto annuncio, di poterle dire che sì, anche Adrien l'amava, ponendo finalmente fine alle sue pene.

24 ottobre 2017, martedì,
ore 17:11, Parigi

Avendo avuto a sua disposizione quasi un'intera giornata per rinfrescarsi le idee, Marinette era giunta alla conclusione che preferiva aspettare prima di dire la verità ad Adrien. Le serviva ancora un po' di tempo per metabolizzare la notizia, in più voleva capire che cosa ricordasse l'altro dell'Halloween di dieci anni prima per comprendere meglio quali fossero i suoi sentimenti a riguardo. Aveva mai ripensato a lei, oppure era solo il fantasma di una bambina che aveva casualmente incontrato dieci anni prima?

I Gatti Neri e le Coccinelle avevano a loro disposizione solo altre due sessioni di allenamento prima della partita contro le Aquile e le Serpi: siccome i due team uniti avevano conquistato due vittorie a testa, i quattro allenatori avevano deciso, di comune accordo, che l'incontro di giovedì sarebbe stato quello decisivo. Antoine e Jacqueline, perciò, avevano scelto di focalizzare gli ultimi allenamenti su delle partite che i ragazzi avrebbero disputato tra loro in squadre miste.

Nella prima di quella giornata, Marinette e Adrien si ritrovarono nella medesima squadra, poiché la loro veloce costituiva l'arma definitiva da usare nelle amichevoli. Gli allenatori, tuttavia, non volevano che i due giovani, nonché tutti gli altri, ci facessero troppo affidamento, perciò i due ragazzi si ritrovarono a essere anche avversari.

24 ottobre 2017, martedì,
ore 19:5, Parigi

A differenza di quanto aveva creduto in precedenza, Adrien non aveva avuto la possibilità di parlare con Marinette per via del cambiamento che gli allenatori avevano apportato agli allenamenti. Aveva dunque deciso di aspettare la fine di tutte le attività sportive per prenderla in disparte e parlarle con calma, perché ancora confuso dal suo strano comportamento del giorno precedente.

Quando la raggiunse all'esterno dell'edificio che ospitava la palestra in cui si allenavano, Adrien pensò che fosse un buon segno che Marinette non avesse cercato di evitarlo, contrariamente a quanto gli era sembrato il giorno prima, quando era sgattaiolata via senza dire niente.

«Marinette...» iniziò il ragazzo. «A proposito di ieri, possiamo parlarne?»

Aspettandosi quella richiesta, la ragazza ricordò a se stessa di rimanere calma. «Va bene» acconsentì.

«Perché sei quasi scappata, dopo che Camille è arrivata? Ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire?»

Pose quell'ultima domanda con una tale ingenuità che le si scaldò il cuore: Adrien era il ragazzo più buono che avesse mai incontrato in vita sua. Questa ritrovata consapevolezza la aiutò a tranquillizzarsi, permettendole di sorridere all'amico con sincerità e naturalezza. «No, tu non c'entri. Mi sono distratta un attimo perché stavo ripensando a quello che mi avevi appena detto: sai, non pensavo che avessi mai avuto altri amici all'infuori di Chloé.» Era una scusa un po' banale, se ne rendeva conto, ma Adrien non aveva ragione di credere che fosse una bugia volta a celare una verità più grande. Inoltre, si ricordò Marinette, era per poco, giusto il tempo di riordinare le idee e trovare il coraggio di rivelargli che era lei la bambina di dieci anni prima.

Tra fantasmi di allora e ombre di adessoWhere stories live. Discover now