La Fotografia Di Una Ragazza Prepotente

193 15 12
                                    

Quante difficoltà si stavano preparando per Elena, fin troppe.
Stava cominciando ad avere le idee confuse su tutto, sugli SCP, su Esme, sul Dr.Bright, tutto.

Come avrebbe dovuto prendere la situazione?
Avrebbe dovuto prenderla seriamente e in maniera fredda, oppure divertirsi ogni tanto rischiando però di venire ammazzata?

Questi dubbi le frullavano per la testa, mentre era in caffetteria con Esme, per la pausa pranzo.
Elena non aveva toccato il cibo, e per questo la dottoressa si preoccupò leggermente.  

"Va tutto bene, Elena?
Non hai neanche preso un boccone di cibo, mi pareva che la pasta alla carbonara ti piacesse..."
"Sì, ma oggi non mi sento molto in vena"
"È per quello che è successo con 049, dico bene?
Se è per quello mi dispiace, non pensavo che la cosa si sarebbe evoluta in quel modo, pensavo che-"
"No, non è per quello, Esme.Ti sei anche scusata abbastanza per questo." ed Elena cominciò a giocherellare con il bicchiere. 

"È solo che ormai non so come adeguarmi.
Questo posto già mi sembra un inferno, e sono solo i primi giorni.
I-io non so se riuscirò a farcela in un ambiente del genere, Esme."

Ma la dottoressa si fece dolce, e avvicinandosi a lei, la consolò. 

"Elena, è difficile, lo so.
Ma non devi arrenderti, e oltretutto non farti troppo fredda e seria. Ormai tutti si conformano con la Fondazione, diventando freddi, seri e quasi senza emozioni, ma dopotutto si può comprendere, abbiamo a che fare con creature tremende ed inquietanti e facciamo in modo che non siano di danno, ma spesso fra gli SCP ci sono anche ragazze, ragazzi, ma soprattutto bambini."

E fu in quel momento che passò di lì una ragazza, che si fermò appena vide la dottoressa.
"Esmeralda?" chiese lei.
"Iris Thompson! Quanto tempo!" esclamò Esme appena la riconobbe, e le due si abbracciarono affettuosamente. 

Iris era una donna sulla stessa età di Esme, con i capelli lunghi e biondi, pelle chiara e occhi azzurri, inoltre indossava una maglietta blu, una giacchetta nera e dei jeans, con scarpe nere.
Iris notò anche lei Elena, e si fece curiosa.
"Lei è nuova, per caso?"
"Sì, lei è la Dr.ssa Elena, una novellina appena arrivata qui al Sito 19.
Elena, lei è Iris Thompson, o come molti altri scienziati la chiamano, SCP-105.
Lei è qui già da moltissimo tempo, ed è stata anche di grande aiuto in molte missioni." disse Esme, presentando le due. 

Elena, però, dopo essersi presentata e aver salutato la ragazza, era un po' confusa.
"Scusa Esme, ma come mai lei è un..."
"Anomalia, vorresti dire?" disse Iris, interrompendola, ma facendo comunque un dolce sorriso.  

"Beh, adesso non sono in grado di farlo, ma, con la mia fotocamera riesco a rendere le foto istantanee come delle finestre sul mondo.
Ed inoltre posso manipolare i luoghi in esse semplicemente infilando la mano" spiegò lei, facendo il gesto di alzare la mano al cielo.  

"Già" aggiunse Esme.
"Però le procedure speciali di contenimento specificano che per ora la fotocamera dev'essere tenuta lontana da te, soprattutto dopo quello che è successo con la Squadra Speciale Omega 7, il Team Iris" disse Esme, facendosi seria e standole vicino. 

"Già. Quel periodo è stato veramente molto difficile, sopratutto per me" disse Iris, che immediatamente ripensò a tutte le cose che le erano successe in passato, con una lacrima che le scendeva dal viso. 

Anche Elena volle consolarla, e perciò si avvicinò anche lei.
"Il passato è un'altra cosa adesso, Iris! Non serve rimuginarci su" disse, prendendole le mani in segno di amicizia.
La donna sorrise, nonostante le piccole lacrime scendessero dal suo viso.  

SCP: Welcome to the FoundationWhere stories live. Discover now