Breccia Di Contenimento-Parte 2

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Elena venne trascinata per il pavimento da quei tentacoli, che più le stringevano i piedi più le facevano un bruciore tremendo e doloroso, come se fossero corrosivi.

Dopo un po', la ragazza smise di venire trascinata e rimase ferma nel bel mezzo del corridoio, dove davanti a lei riuscì a scorgere una figura piuttosto inquietante: sembrava un soggetto di classe D, ma perdeva del liquido nero dal collo, molto simile a quello che componeva i tentacoli che l'avevano afferrata.

"Uhhh, guarda un po' chi abbiamo qui, una novellina!" disse la figura, la sua era voce sdoppiata e a dir poco diabolica.
Elena alzò lo sguardo, e vide solo allora che il soggetto in questione indossava una maschera greca da commedia di porcellana bianca, ed anche quella perdeva quello strano liquido nero, sia dagli occhi che dalla bocca.

Elena era terrorizzata e a stento riusciva a parlare.
"C-chi sei tu!?" esclamò.
La figura ridacchiò leggermente, e poi fissò Elena negli occhi.
"Oh, io sono semplicemente qualcuno che passava da queste parti, almeno finché non ti ho beccata per la mia strada"
"Beccata?
Sono i tuoi tentacoli che mi hanno trascinata fin qui, o sbaglio?!" ribatté Elena, che spaventata e ancora a terra, con le gambe che le facevano un dolore atroce, cercava di allontanarsi.

"No, non sbagli." ed altri tentacoli afferrarono la ragazza, stavolta legandola ai polsi, e lì faceva ancora più male, tanto che Elena gridò per il bruciore.
"Lasciami andare!"
"Certamente, ma prima avrei bisogno di un favore.
Come puoi vedere il corpo del classe D a cui sono attaccato sta cominciando a cedere, quindi stai ferma, vedrai che non ti farà molto male..." disse la figura in maniera malefica, e fu a quel punto che ciò che poteva fare Elena era chiudere gli occhi spaventata, ormai rassegnandosi a morte certa, mentre la figura rideva maligna. 

Ma prima che egli la potesse aggredire, venne colpito da qualcuno alle spalle, con un colpo che lo fece cadere a terra privo di sensi.
I tentacoli, senza più alcun comando, liberarono Elena, che non sentendo più il bruciore riaprì gli occhi, e vide davanti a sé qualcuno che stringeva in mano un tubo di metallo, e quel qualcuno era la Dr.ssa Esme, che prese Elena per la mano e la aiutò a rialzarsi. 

Aveva però qualcosa di strano e diverso dal solito, innanzitutto non aveva più il berretto che indossava fino a quando non si separarono, e per questo si vedeva che i suoi capelli non erano più bruni striati di azzurro, ma completamente azzurri.

"Elena, tutto bene? Ti ha fatto del male?" chiese, guardandola preoccupata.
"Esme..."
"Sì?"
"I tuoi capelli..." mormorò Elena, indicandoglieli.
E a quel punto la dottoressa si toccò la testa, avvertendo la mancanza di un qualsiasi indumento su di essa.

"Oh, DIAMINE!
Devo aver perso il berretto da qualche parte, accidenti, e adesso com-"
ma Elena la calmò, prendendole la mano.
"Esme, spiegamelo.
Che cos'è successo ai tuoi capelli?"
E la dottoressa, a quel punto, fece un respiro profondo, guardando Elena con gli occhi piuttosto lucidi.

"Va bene, te lo dico.
Sono anch'io un anomalia, sono un SCP, ok?"
E fu allora che la ragazza rimase con la faccia sorpresa, quasi sconvolta.


"Tu sei un SCP!?"
"Sì.
Sin da quando sono nata, ho un virus anomalo molto raro che praticamente fa in modo che un giorno i miei capelli siano azzurri, e il giorno dopo rosa, e viceversa. Quando ce li ho azzurri, è molto facile che in quei giorni io diventi triste, mentre quando ce li ho rosa è molto più facile che io mi arrabbi.
Ma adesso sono riuscita a controllare questo virus, adesso i capelli mi sono rimasti azzurri e basta. Ho provato a ritingermeli, ma stavolta la tinta che ho preso era veramente di scarsa qualità, e se n'è andata via appena ho fatto la prima doccia."
"Ma perché...Perché te li nascondi, Esme?" 

Esme non rispose, ma poi sospirò.
"Sono sempre stati un problema per me. Questa mia... anomalia, mi ha causato un sacco di guai, specialmente con la mia famiglia.
E oltretutto, il Dr.Bright mi prendeva in giro, mi chiamava "Semaforo Bipolare", e mi stuzzicava, specialmente nei giorni in cui avevo i capelli rosa, tanto per divertirsi nel vedermi incazzata come una biscia" disse, e lo sguardo divenne basso e serio.  

SCP: Welcome to the FoundationWhere stories live. Discover now