Scambio Di Corpi Con Un Salto

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Elena stava finendo di completare il file con tutte le informazioni che era riuscita ad ottenere da SCP-1070, seduta davanti al computer e con lo sguardo fisso e spento, cercando di dimenticare la sgridata che aveva ricevuto da Mei Li l'altro giorno.

Aveva sottovalutato la ragazza, e si era beccata pure un grido in faccia, e se non avesse chiamato le guardie, probabilmente avrebbe subito una vera e propria aggressione.
Ma mentre stava per finire il file, e finalmente stamparlo per metterlo nella cartella, la stampante si bloccò con tanto di messaggio di errore sul computer, e facendo uscire soltanto un foglio bianco con poche lettere.

"No, maledetta stampante!" gridò Elena, battendo i pugni sulla scrivania.
Esme, che era accanto a lei come al solito, appena vide la sua reazione le si avvicinò, capendo subito il problema.
"Non preoccuparti, Elena.
Vedremo di chiamare qualche tecnico che possa riparare la stampante, perlomeno domani"
"Ma avevo appena finito di rifare il documento su SCP-1070!
Già questo tipo di errori mi succedeva a casa quando facevo i compiti per scuola, adesso me lo ritrovo anche qui, uffa..." disse Elena, abbastanza rimuginosa.

"Beh, l'importante è questo, no?
Sei riuscita a fare un ottimo lavoro e salvarlo, e di sicuro ti daranno altre anomalie di cui occuparti, o addiritura una promozione!" aggiunse Esme, facendo un sorriso gentile, con Elena che lo ricambiò.

Già, non c'era motivo di demoralizzarsi, aveva fatto un buon lavoro e di sicuro il problema con la stampante si sarebbe risolto in poco tempo, bisognava solo aspettare..


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Dopo la pausa pranzo, Elena stava per ritornare a lavorare al piano di sotto, quando il suo telefono cominciò a squillare.
E così lo tirò fuori, scoprendo che era sua madre, ed Elena, nonostante voleva inizialmente ignorare la chiamata per non parlare troppo dei suoi problemi, ma poi cambiò subito idea, e decise comunque di rispondere.

"Pronto?" accennò la ragazza.
"Ehi, tesoro, come stai?" chiese la donna, gentilmente.
"Mamma, ciao. Ehm, sì, va tutto bene, il mio nuovo lavoro qui alla Fondazione è duro e abbastanza impegnativo, ma ce la sto mettendo tutta. Ed inoltre sono riuscita anche a fare amicizia con uno dei dottori che lavorano qui..." disse Elena, fermandosi nel mentre in una delle camere per i test.

Il suo tono era malinconico, ma comunque con una nota di gentilezza sotto, eppure la madre capì subito che Elena non era in un buono stato.
"Sei sicura che va tutto bene, Elena? Sembri abbastanza triste..."
e la ragazza a quel punto fece un sospiro, rimanendo per un istante in silenzio, per poi decidere di confidarsi con sua madre.

"Mamma, a volte questo posto si rivela veramente un inferno per me, e spesso penso di non farcela e smettere, però tutti quanti qui dicono che sono veramente brava a fare il mio lavoro.
Ed io non so cosa fare" e le scappò una lacrimuccia.

"Elena, non preoccuparti.
Anche se si rivela difficile, tu sei brava in quello che stai facendo, giusto?"
"Sì..."
"E allora non avere paura, abbi coraggio e dai del tuo meglio, amore!
Sono sicura che ci riuscirai"
Ed Elena si commosse, facendo un sorriso.
"Grazie mamma.
Mi serviva che tu me lo dicessi"
"Non c'è di che, tesoro. E fammi sapere appena potrai venire a trovarci a casa per una visita"
"Certo, te lo dirò appena sarà possibile.
Ciao, mamma, ci sentiamo alla prossima" e terminò la chiamata, sorridendo.

Ma appena la ragazza mise il telefono dentro la tasca del camice, sentì una risatina malvagia, e venne all'improvviso bloccata da qualcuno che stava tenendo le mani sulle sue spalle.
"Veramente commovente la tua telefonata, devo ammettere che per poco non facevi piangere pure me."
Ed Elena riconobbe l'uomo che la stava trattenendo, soprattutto dopo essersi voltata e averlo visto in faccia.

SCP: Welcome to the FoundationWhere stories live. Discover now