IV

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Pioveva, ancora. Era la quinta volta che piovevea quella settimana, nonostante fosse già luglio inoltrato.

Il parco cittadino sembrava appartenere ad una dimensione alternativa, con le gocce di piggia e il sottilissimo strato di nebbia intoccabile che ricopriva tutto come la coperta di flanella nascosta nell'angolo più sperduto dell'armadio, pazientando per l'arrivo dell'autunno. Il laghetto era uno specchio rotto da centinaia di gocce, che cadevano incessantemente.

Aziraphale aveva nove anni. Gli occhi erano dello stesso medesimo colore azzurro come l'oceano nei pressi della costa, mentre i capelli, in quel momento fradici e appiccicati alla sua fronte, avevano il medesimo colore del grano d'estate.

Correva per il prato, con i minuscoli stivaletti di gomma decorati dal bel faccione mascherato di Superman che sollevavano uno tsunami di fango ogni volta che poggiava il piede sui fili smeraldo. Sentiva la pioggia incessante sulla testa, il vento temopestoso che gli pizzicava le guance e il freddo nei piedi.

Ma soprattutto, sentiva una presenza alle sue spalle.

Crowley correva dietro di lui, con la lunga lingua fuori dalla sua bocca vermiglia come fosse stato un lupo all'inseguimento di un cervo nel bosco. I nove anni per lui erano stati il periodo Merida, quindi attorno alla sua testa centinaia di boccoli artificiali parevano disperdersi come petali di un fiore scosso da un sisma. Correva a predifiato nella sua giacca gialla, tentando di prendere quella di Aziraraphale.

-Ora ti prendo!- gridò con il poco fiato che gli restava, facendo lo scatto finale e afferrando la cerata grigia del biondo che, come un clown che riceve una torta in faccia, esplose in una risata cristallina e pura, crollando a terra.

Il fango sembrò avvolgerlo come un cuscino sotto la testa, mentre affianco a lui vedeva quel cespuglio rosso fiamma del suo amico crollare al suo fianco, mentre le stesse risate divertite continuavano a circondare l'aria umida. Con le dita tastò la terra, afferrando qualcosa di viscido e inquetantemente vivace, che subito iniziò a dimenarsi tra le sue dita tozze. Se lo portò davanti al volto, facendo un'espressione stupita. -Guarda- bisbigliò meravigliato, mostrando l'animaletto all'amico -un bruco svestito-.

Crowley emise una risata, dando un colpetto alla mano del biondo e lasciando cadere l'animaletto a pochi metri da lui. -Era un lombrico, scemo- gli mollò una pacca sulla spalla, per poi osservare il cielo con i suoi occhi delle sfumature dello sciroppo d'acero. Le nuvole grigie come la sua giovane anima si muovevano rapide sopra di lui, mentre le loro figlie gli colonizzavano l'epidermide.

Aziraphale seguì il lombrico con lo sguardo finchè non si gettò nella terra, per poi guardare intensamente il rosso. Era stata un'idea di sua madre andare al parco, anche con quella stupidissima pioggia che, nonostante fosse noiosa, aveva reso il tutto ancora più divertente, dato che il parco era praticamente deserto.

C'erano solo loro, due piccoli ribelli e la pioggia battente.

-Aziraphale...- Crowley si voltò verso di lui, ricoperto di fango fin sopra i capelli. Le guance, nonostante il freddo e la pioggia, erano rossastre a causa dello sforzo, facendolo sembrare totalmente un pomodoro secco. Deglutendo pesantemente, Anthony gli posò una mano tutta sporca sul petto, abbassando lo sguardo. -Ti ho preso- buttò fuori, quasi come se stesse per vomitare.

Il biondo, d'altro canto, spostò la mano dal suo corpo, per poi passare le sue dita luride tra quei riccioli rossi. Il tempo sembrava improvvisamente perfetto. Tutto sembrava assolutamente perfetto.

-Ehi...fratello...amico...- Aziraphale si sentì chiamare, aprendo pigramente gli occhi. Davanti a lui, una ventina di ragazzi erano voltati di spalle, mentre sulla lavagna erano scritti strani simboli con numeri affianco. Stava ancora sognando? Stava avendo un incubo? Borbottò qualche parola incomprensibiile, per poi riappoggiare la testa sulle sue braccia unite a formare una sottospecie di cuscino sopra il manuale di matematica praticamente nuovo.

La Mia Parte Intollerante|Good OmensNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ