VIII

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Quelle parole rimbalzavano nella testa di Crowley come un ballone durante una partita di calcio: da un lato all'altro del cervello, attendendo solo di arrivare ad una delle aree di comprensione di quel grosso cavolo grigiastro contenuto nel cranio del ragazzo.

Aveva sentito quella frase in molti film d'azione su Netflix, quelli con i supereroi e tutto il resto, ma non l'aveva mai sentita dire nella vita reale.

E quello era sicuramente un cattivo segno, dato che nella sua vita aveva sentito letteralmente di tutto. A partire dagli insulti nei confronti dell'intero vicinato da parte di sua madre, che spesso e volentieri includevano minacce non da poco, fino alle inquetanti nanie del nonno paterno, ossessionato dall'occultismo, dalla magia e da quel tipo di cui lui portava il cognome.

Lui aveva iniziato ad odiare il suo cognome in un preciso momento della sua vita, quando era stato abbastanza grande per fare ricerche su internet. Il risultato era stato abbastanza prevedibile, date le passioni di suo nonno.

Il rosso sbattè gli occhi abbastanza confuso, per poi aprire la bocca per dire qualcosa. Niente uscì dalla sua gola, forse trattenuta da quel briciolo di buon senso che ancora, stranamente, restava nell'animo di Anthony. Non doveva dire niente per non peggiorare la situazione, un ragionamento fin troppo logico da parte sua.

I pensieri dovevano restare lì fermi immobili, bloccati dalla difa del suo buon senso. Non dovevano uscire per nessun motivo, altrimenti i guai sarebbero stati  assicurati.

Iniziò a pensare a qualcos'altro, tipo alla puntata di X-Files che aveva visto la sera prima sul telefono. Gran figata di puntata, davvero. Forse ad Aziraphale sarebbe piaciuta, parlava di angeli e roba così. Ad Aziraphale piacevano gli angeli? Forse. Forse sì, dato che comunque il suo nome sembrava un nome abbastanza angelico. Il nome che non si darebbe mai ad un bambino, ecco. Quel tipo di nomi biblici impronunciabili, pieni di vocali astruse da scrivere e altra roba così. Povero Aziraphale, ad aver ricevuto un nome così brutto. Gli si addiceva di più un Mark, oppure un Paul o uno Steve. Anzi no, Steve no. Un nome troppo piatto. Forse, il nome che gli si addiceva meglio era Purity, purezza. Con quei suoi occhi celesti e limpidi come quelli di un neonato, oppure con i suoi capelli di zucchero filato perennemente profumati.

Però Purity era un nome troppo inadatto a lui! Se si fosse chiamato così, tutti si sarebbero aspettati di incontrare una ragazza alta e magra, con una voce fastidiosa e una propensione quasi manicale ad innamorarsi del ragazzo muscoloso e cattivo di turno, andare al mare di notte assieme ad suddetto oppure ammalarsi di qualche malattia mortale. O tutte e tre le cose assieme. Aziraphale non era così, andiamo. Aziraphale era intelligente, geniale quasi, e centinaia di talenti di sua proprietà avevano soltanto bisogno di essere liberati dalla loro gabbia nella sua testa.

Solo quello.

Aziraphale non era stupido, e questo Crowley l'aveva imparato in tutti quegli anni di confidenza, di amicizia che non si abbandonava mai alla forzatura e alla falsità. Aziraphale era un ottimo amico, e su questo non si poteva discutere.

Crowley non aveva mai avuto amici stretti, a causa della sua tendenza ad essere sempre così aggressivo con, be', ogni persona nel raggio di dieci metri da lui, e anche per il aftto che quando si fissava su una cosa, pensava solo a quella. In ogni momento, in ongi secondo. Quel mese erano capitati i Queen, band che ovviamente già conosceva ma di cui aveva avuto modo di approfondirne la discografia in modo, ovviamente, abbastanza metodico. Tutti gli album in una notte, imparando le prime quattro canzoni di ciascuno in sole due settimane. Menomale che era una fissa, per così dire, normale, altrimenti il tutto sarebbe finito come quando a dodici anni elencò davanti a tutti i suoi compagni di classe tutti i metodi e strumenti di tortura utilizzati dall'Inquisizione Spagnola durante la caccia alla streghe con tanto di presentazione. Cosa che, ovviamente, nessuno si aspettava.

La Mia Parte Intollerante|Good OmensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora