IX

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Aziraphale era davanti allo specchio, fissandosi con quel misto di orrore e curiosità tipico degli adolescenti. Aggrottava le sopracciglia, per poi rilassare tutti i muscoli della faccia in quell'espressione bonaria che tanto lo caratterizzava. Posò le mani sul piano del lavandino, guardando dritto il suo riflesso come per sfidarlo ad un duello faccia a faccia.

-Anatema. Abbiamo bisogno del tuo aiuto- pronunciò quelle parole con un tono che non aveva mai usato: freddo, di una persona che sapeva esattamente cosa voleva. Fissò ancora lo specchio, rendendo ancora più minacciosa la sua espressione. In molti gli dicevano che per ottenere quelli che volevano molti ricorrevano alle minacce, alla paura. Però, lui non voleva fare così. Voleva guadagliarselo, quell'aiuto.

-Sai, se non hai voglia di aiutarci, fa lo stesso. Non è un grande problema- staccò le mani dal lavandino, addolcendo le forme del suo viso: l'oceano dei suoi occhi, da scalpitante e fuorioso come un ronzino impazzito ridiventò calmo e gioioso come il mare della costa d'estate.

Accennò un sorriso alla ragazza immaginaria che si sovrapponeva alle sue guance paffute, per poi portarsi una mano al mento. Probabilmente quella era la scelta giusta: iniziare con un approccio diplomatico, disciplinato.

Per poi arrivare direttamente al punto.

-Perfetto. È tutto perfetto- si disse soddisfatto, socchiudendo gli occhi in un'espressione di pura gioia. Il piano l'aveva creato principalmente Crowley quella sera, nuovamente davanti ad un kebab (solo che, rispetto all'ultima volta, quello di Aziraphale aveva un amabile aroma di detersivo sul pane). Certo, non era propriamente il piano del secolo, però non era nemmeno troppo male. PEer attuarlo, bastava poca roba: Anatema Device, abbastanza soldi per un milkshake e una buona dose di retorica.

Di tutte queste cose, Aziraphale ne aveva una sola: i soldi per un milkshake.

Possiamo dire, però, che la prima e l'ultima cosa erano strettamente collegati: non si poteva mica pensare di riuscire a convincere una ragazza, tra l'altro la nipote della preside e risaputamente una delle ragazze più intelligenti di tutta la scuola,  senza un bel po' di eloquenza.

Però i soldi per il milkshake erano abbastanza importanti per il piano.

Si aggiustò il colletto del pigiama, decidendo poi di prendere lo spazzolino. Esso si trovava su una mensola a pochi centimetri dalla sua testa, proprio affianco alla scatoletta degli smslti di sua madre. Allungò le dita verso lo spazzolino, alzandosi perfino in punta di piedi, fino a sfiorarne la base in plastica. -Ci sono quasi...ci sono quasi...ci sono qua- facendo un movimento maldestro, afferrò lo spazzolino, portandoselo poi alla bocca dopo aver messo il dentifricio. 

Iniziò ad usarlo, mentre la sua immagine lo imitava in tutto e per tutto nella lastra di vetro davanti a lui. Teneva d'occhio la sua mano larga stringere quell'azzurro artificiale, mentre il dentifricio usciva dalla sua bocca come fosse spuma del mare.

Dopo essere sciacquato, ritornò nella sua stanza con passo svelto, i passi che pesanti risuonavano sul pavimento di legno, mentre con i polpastrelli sfiorava le parete polverose, toccando saltuariamente le cornici di vecchie foto. Essendo lui figlio unico, la maggior parte delle foto ritraevano solo lui in vari stadi della sua infanzia. Era molto nel corso degli anni, ma alcune cose rimanevano sempre le stesse: i suoi occhi tersi e grandi, oppure i suoi capelli ricci del colore del sole.

Arrivato nella sua stanza si gettò sul letto, faccia sul cuscino. LA noia lo stava assalendo nel peggiore dei modi, come un serpente che girava attorno alle sue cervella impedendogli di reagire.

Serpente.

Chissà cosa stava facendo Crowley, in quel momento. RAggiunse il cellulare sul suo comodino, aprendo Whatsapp. Il suo rapporto con la tecnologia era molto simile a quello di un anziano: guardava poca roba, aveva pochi contatti e solo tre social network, sui quali non postava nemmeno molto. Oltre a Whatsapp, infatti, aveva anche Tumblr e Instagram (il primo per aggiornare il suo blog di apprezzamento per le opere di Oscar Wilde, il secondo per guardare gli animaletti carini).

La Mia Parte Intollerante|Good OmensOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz