.capitolo tredici.

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Mettetevi comodi: popcorn, coperte pesanti, tutto quello che vi può servire. Questa sarà davvero lunga

Changbin non aveva mai visto un film horror. Neanche uno vagamente thriller, gli facevano paura anche solo le locandine. Faceva abbastanza ridere anche il solo pensiero, perché lui era il solito tipo scontroso con le persone che non conosceva e a volte anche con le persone che non conosceva, ma era davvero, davvero spaventato anche quando le cose si evolvevano in un modo che non riusciva a prevedere, comprensibile per uno che in balle come il destino non crede. Il che, comunque, spiega ma non giustifica perché in un pomeriggio di metà novembre che il ragazzo aveva scelto di passare con uno dei suoi più cari amici, l'arrivo di un semplice messaggio da parte di Felix che recitava un laconico 'Dobbiamo parlare' lo avesse terrorizzato come se si fosse trattato del suo incubo peggiore.

-Che è successo? Sembri Mercoledì Addams, sei pallidissimo.- Jisung alzò velocemente lo sguardo dal proprio cellulare quando sentì il trillo di un messaggio in arrivo sul cellulare dell'amico.

-E tu sai che a me piace la famiglia Addams, quindi per insultarmi ti dovrai impegnare un po' di più.-

-Non volevo insultarti, per una volta ero preoccupato, idiota.- Jisung allungò il naso per vedere chi fosse mai il mittente di quel messaggio, ma Changbin ribaltò velocemente il cellulare il modo che lo schermo fosse premuto contro le lenzuola del letto dell'amico. –Oh dai- si lamentò quello, tentando di arpionare le braccia dell'altro per cercare di convincerlo a lasciarlo leggere –Ti conosco da anni e mi tradisci così?-

-Razza di imbecille, non cè bisogno di fare tanto il drammatico, è Felix.-

-Cosa?- Jisung si alzò con così tanta veemenza che sbattè il capo contro una mensola posta sopra il letto. –Ahia. E no, invece, c'è proprio bisogno di essere così drammatici. Che dice, comunque?-

Changbin era occupato a lanciare maledizioni all'amico, perché a quelle parole una parte di lui si era convinta che se anche Jisung era in ansia per un semplice messaggio, lui ne aveva ogni diritto. –Chiede solo se possiamo parlare.-

-Guarda, a questo punto spero quasi che voglia lasciarti perdere.-

-Potrei offendermi, sai.-

-Con tutto quello che non gli hai detto, quello a offendersi dovrebbe essere lui.- Changbin incassò il colpo, ma subito dopo replicò:-Finchè non lo sa...-

-Ops.- commentò brevemente Jisung, in piedi per cercare una penna caduta; ricerca che fu bruscamente interrotta da una Changbin che lo trascinò di nuovo a sedere, il mento che tremava appena, ma abbastanza da essere notato. –Che diavolo significa 'ops'?-

-Minho mi ha detto che Felix ha incontrato Seungmin. Gli ha detto tutto, tutto quello che non gli hai detto tu.-

Changbin ebbe una reazione un po' tarda, è vero, ma solo perché impiegò genuinamente un attimo in più per trovare a quel nome un posto nella sua vita. Quando però lo collegò come il fidanzato di Hyunjin, si lanciò fuori dalla sua camera e giù dalle scale con un –Seungmin? Porca- e un finale che Jisung non colse bene. Mentre il ragazzo, scrollate le spalle, si apprestava a tornare sui libri, il telefono di Changbin trillò brevemente, annunciando una nuova notifica. Dalla schermata di blocco il ragazzo riuscì a leggere uno 'Scendi' di una freddezza che solo l'assenza di punteggiatura poteva alimentare, e cambiò direzione, dirigendosi verso la cucina, che aveva le migliori finestre rivolte verso l'esterno. Chissà se erano rimasti dei popcorn nella credenza...

Quando si era buttato giù dalla tromba delle scale che portava dalla camera di Jisung al salotto e da lì alla porta d'ingresso, Changbin non lo aveva fatto con un preciso piano in mente. Si accorse dopo aver appoggiato la mano sulla maniglia del portone che aveva lasciato il cellulare abbandonato sul letto dell'amico, cosa che lo portò a concludere che non aveva idea di dove si trovasse Felix in quel momento: sapeva solo che qualcuno aveva combinato un guaio, non sapeva se quello più grosso l'aveva fatto lui o Seungmin, che, tra parentesi, un altro rapporto che gli avesse rovinato e avrebbe creduto che lo stesse facendo apposta. E pensare che quello con Felix a malapena poteva cominciare ad essere chiamato tale...

stella mia - changlix.Where stories live. Discover now