.capitolo quindici, bonus ma non troppo.

357 33 9
                                    

Suggerimento: a parer mio Feel my heart di Woosung non ci sta per niente male.

-È arrivato?-

-No, è per strada, Chan.-

-Quando arriva?-

-Tra poco, Dojoon, tranquillo.- Felix fingeva calma e tranquillità, ma in realtà portava addosso un'ansia tale che non appena vide Minho varcare la soglia della cucina ed aprire bocca, sbottò, ancora prima che l'altro avesse occasione di dire qualsiasi cosa: -Se stai per chiedermi tra quando arriva Changbin-

-In realtà volevo solo sapere tra quanto si mangia, ma se vuoi posso chiedertelo.- il ragazzo si lasciò cadere sul divanetto foderato, con un ghigno cucito in viso che lasciava trasparire quanto l'ansia manifesta del suo migliore amico lo stesse divertendo. D'altronde, l'idea della cena in famiglia l'aveva avuta lui.

Erano passati un paio di mesi da quando Felix e Changbin erano diventati qualcosa insieme, e tutti, famiglia e amici, si erano abituati in maniera sorprendentemente veloce. L'unico che non era ancora totalmente favorevole all'idea che il suo migliore amico lo piantasse in asso da un momento all'altro per uscire col fidanzato era Minho, ma quello era più divertente che irritante: Felix ormai provava un genuino gusto nel vedere la faccia da cane bastonato dell'amico, che girava con quell'espressione per un paio di lunghi minuti prima di tornare il suo solito sé stesso. E probabilmente aveva fatto male a divertirsi così tanto, perché la vendetta non si era fatta attendere troppo, e invece di essere servita fredda, era arrivata piuttosto tiepida: evidentemente Minho la stava meditando da un po'. Ciò non toglieva che il giorno in cui era tornato a casa da scuola e aveva trovato la sua famiglia completa, fidanzato del fratello e migliore amico che lo fissava con l'espressione sornione di uno che ha vuotato il sacco compresi, che lo attendevano, era stato uno di quelli che non avrebbe dimenticato facilmente. Ad ogni modo, Minho aveva espiato poi la sua colpa a suon di cuscinate, e ora si trovavano tutti lì, la signora Lee sepolta in cucina dalle quattro e mezza di quel pomeriggio, Minho che le gravitava intorno cercando di rubacchiare qualcosa, il signor Lee e Chan che apparecchiavano la tavola, e Dojoon, che la signora Lee continuava a rifiutare di considerare uno di famiglia e trattava ancora come un eterno ospite, seduto sul divano che si passava le mani sulle cosce coperte dai jeans, a disagio nello stare seduto a non far nulla.

Dopo altri dolorosi venti minuti di attesa –dolorosi per Felix, qualcun altro, vedi Minho, se li era goduti al massimo- avevano suonato alla porta, e Felix aveva rischiato lo svenimento sul posto.

Se non altro, Changbin era vestito davvero bene.

Di norma, Felix avrebbe detto un no categorico a chiunque avesse indossato una camicia bianca e un paio di jeans davanti ai suoi occhi –era un abbinamento che proprio non riusciva a comprendere- ma, per qualche strano motivo, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. E, apparentemente, valeva lo stesso per il contrario, anche se lui non riusciva a capire come qualcuno potesse trovarlo attraente mentre indossava i pantaloni del suo pigiama preferito e una vecchia felpa –no, decisamente non aveva ascoltato sua madre quando gli aveva chiesto di vestirsi decentemente. Era il suo fidanzato quello, e che diamine, lo aveva e lo avrebbe visto in situazioni peggiori. Che poi, lui non aveva la presunzione di capire come quella cosa dell'anima gemella funzionasse, ma poteva giurare di aver visto un paio di orbite ellittiche affacciarsi alla sua visione periferica quando Changbin gli aveva sorriso sulla porta. Vallo a capire, poi, l'universo.

Quando gli aveva chiesto chi lo avesse aiutato ad uscire dalla solita tuta, il ragazzo aveva sorriso. –Oggi pomeriggio sono stato da Hyunjin- aveva detto, e si erano scambiati un sorriso complice.

C'era voluto un po' di più, ma eventualmente anche quella situazione si era sistemata. Con qualche altra grida, diverse altre lacrime, molte notti svegli a pensare da ambo le parti, due fidanzati di supporto non importava tutto il resto e un doppio appuntamento che sarebbe entrato negli annali come il più imbarazzante della storia, certo, ma ora Changbin aveva ritrovato la sua platonica metà, che era tornata a riempire il vuoto che si era lasciata dietro e che neanche tutto quell'odio ingiustificato era riuscito a colmare, e Felix, sorprendentemente, si era guadagnato un nuovo amico, che lo aveva portato dal parrucchiere e lo aveva sostenuto durante gli allenamenti più pesanti. Il rapporto più difficile da costruire era stato quello tra Seungmin e Changbin, ma anche quella montagna russa era andata in discesa dopo che i due avevano scoperto quante cose avessero in comune, oltre ad un amore per Hyunjin che mai sarebbe andato via, anche se ormai lo intendevano in modo molto diverso.

La cena di per sé era stata divertente, e non era successo nulla di grave, o di gravemente imbarazzante, per nessuno dei commensali. Tolto l'incontro ufficiale con Chan –Changbin non aveva ancora dimenticato la scena del pigiama con le paperelle quando aveva riportato a casa Felix a notte fonda in macchina da quella festa-, che aveva portato con sé non pochi momenti di imbarazzo, tutto era filato liscio come l'olio. Il lustro di battibecchi e cuori spezzati non era mai stato granchè appannaggio dei signori Lee, e coloro che ne erano interamente a conoscenza avevano fatto ai due il grandissimo favore di tenerselo per sé.

Il risultato erano state due o tre ore alquanto piacevoli, il cui scorrere degli eventi aveva condotto a Changbin e Felix seduti su due sedie a dondolo in balcone, che guardavano la luna che li fissava di rimando.

-Sai, mi chiedo ancora come tutto questo abbia potuto risolversi così bene.- cominciò Changbin, piano, gli occhi chiari a causa della luce lunare. L'altro si voltò verso di lui, perplesso. –Cosa intendi con 'così bene'?-

-Io e te qui così- certe volte Changbin non riusciva a pronunciare la parola fidanzati, come se pensasse che non potesse contenerli del tutto -I tuoi che non mi odiano per tutto quello che ti ho fatto, io e Jin che sembriamo tornati quelli di una volta, Seungmin che non è affatto così male come mi sembrava, e tuo fratello che, grazie a Dio, si è scordato del nostro primo incontro.- a quelle parole i due condivisero una breve risata, poi l'atmosfera tornò seria. –Quello è stato davvero, davvero imbarazzante. Comunque, la cosa che volevo dirti... Grazie. Non credo che prima di te l'universo mi avrebbe concesso tutto questo se prima non avessi cercato con tutte le mie forze di migliorarmi. E quello che voglio che tu sappia è che l'ho fatto per te, la vita quasi perfetta l'ho ottenuta come effetto collaterale. Sarei stato contento anche se fossi stato odiato da tutti gli altri, ma avessi avuto anche solo unoccasione per rendere felice te. E credimi, dato che ne ho ottenute non una ma due, non sprecherò la seconda non amandoti come avresti meritato dall'inizio-.

Il discorso sarebbe stato romantico, proprio quel tipo di cose che Felix segretamente adorava, se nel momento in cui Changbin aveva chiuso bocca, la voce di Minho non fosse riecheggiata da dietro la tenda, chiara e sarcastica, per tutto il vicinato: -Ma tu guarda, sta piangendo-.

-Va-vattene, razza di impiccione!- singhiozzò Felix, che l'altro ragazzo si era tirato stretto contro il petto, con un sorriso che andava da orecchio a orecchio. –Tu u-una Stella non ce l'hai? Come diavolo è possibile che tu sia sempre qui a ficcare il naso?-

-E questo, signore e signori, è il motivo per il quale la mia vita non può e non potrà mai essere perfetta- sospirò tra sé e sé Changbin, mentre il migliore amico del suo ragazzo e il suo ragazzo stesso erano coinvolti in un battibecco che minacciava di non finire tanto presto, l'ennesimo. Ma alla fine era perfettamente daccordo con tutto quello, ed era sicuro che il consiglio stellare che aveva decretato che quella vita matta era ciò che più faceva per lui doveva essere orgoglioso di ciò che era diventato.

Nel momento in cui anche Dojoon e Chan arrivarono nella piccola terrazza, chiedendo –urlando- cosa diavolo avessero tutti loro da gridare a quel modo, Changbin scrollò le spalle. No, non gli importava di nulla lassù, non gli importava se l'intera Via Lattea gli fosse crollata addosso. A quel punto, mentre guardava il suo splendido, splendido ragazzo, che aveva sofferto tanto e lui sperava di rendere felice altrettanto, l'unica persona che voleva fosse orgogliosa di lui era Felix.

Pare che anche Stella mia sia giunta ad una fine.
Non è la storia di cui sono più entusiasta, ma è sicuramente quella che porta con sé il carico emotivo più grande: avevo appena iniziato a pubblicarla, era settembre, quando nella mia vita sono successe delle cose che mi hanno fatto dubitare che sarei stata felice ancora, o che avrei scritto ancora. Fortunatamente mi sono ricreduta, e mettere un punto a questa storia significa essere pronta a guardare avanti. Piuomeno.
Lo spin-off Minsung al quale avevo accennato non sarà la mia prossima storia: credo che arriverà prima la Yeonbin, una roba orribilmente fluff sulla quale però avevo bisogno di concentrarmi.
Per il resto, grazie a chi ha ritenuto che le mie parole valessero un briciolo del proprio tempo.
-vievie

stella mia - changlix.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora