CINQUE

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[mi rende triste pensare che c'è gente che non piange]

Il viso sorridente di Manuel è quel che mi accoglie non appena entro nella classe di chimica, chiudendomi la porta dietro. Sentivo di non avere le energie per vestirmi e tornare qui, ma è l'unico sostegno morale che posso permettermi senza sentire di doverne parlare a qualcuno, che finisce sempre per essere mio padre ㅡ Jeongin, in questo caso, è fuori discussione.

«Taehyung!», Samuel sorride come suo fratello, e io ricambio con poco entusiasmo. Saluto anche gli altri con un gesto della mano e vado a sedermi sulla stessa sedia di venerdì.

Sento tutti gli sguardi su di me, come al solito, e con un sospiro stanco mi porto le mani sul viso. Sono in anticipo, Sofia non è ancora arrivata e Margot nemmeno. Olivia si siede accanto a me e inclina la testa. «Mi spiace intromettermi, ma odio vedere la gente star male», mormora, e il silenzio attorno a noi passa in secondo piano, «Ti va perlomeno di dire come ti senti?»

La guardo. I suoi occhi verde acceso sembrano voler scrutare tutto di me, persino la mia anima, ma in modo buonoㅡ sempre ce ne sia uno. Sembra dolce, il suo sguardo color sedano. «Va tutto bene...», è il sussurro con cui le rispondo. Lei poggia una mano su una mia spalla e la stringe leggermente, per poi sfilarsi la giacca e accomodarsi contro lo schienale della sedia in plastica.

Jeongguk, dall'altra parte della classe, batte le dita sulla tastiera del portatile, in silenzio come suo solito. Eppure, ogni volta che il mio sguardo si posa sulla sua figura, una forte sensazione di confusione provoca il correre dei brividi sulle orme della mia colonna vertebrale. I suoi occhi sono scuri, marroni. Nulla di speciale, ma allora perché mi mettono sempre alle strette?

«Cotto!»

«Crudo!», Joshua e Courtney si precipitano nella stanza imbronciati, a suon di gomitate e schiaffi sulla nuca e sulla schiena si fanno spazio per entrare entrambi dalla porta, spingendosi contro gli stipiti in legno di questa.

«Vaffanculo, C! È meglio il crudo!», piagnucola il chihuahua castano, spintonandola di nuovo, per poi buttare la giacca giallo fluorescente sulla cattedra, di nuovo sistemata in un angolo della classe.

Tutti li guardano in silenzio, qualche sorriso e qualche risata nascosti dalle mani posate sulle bocche. Persino Jeongguk distoglie l'attenzione dal suo amato portatile per godersi lo spettacolo. Stavolta, con mia perplessità, non sorride neanche per un momento.

Joshua si guarda attorno e, non appena nota Jeongguk, corre in sua direzione e si lascia cadere a terra, poggiando la testa sulle sue ginocchia mentre si lamenta. Il ragazzo, per nulla sorpreso, gli accarezza la testa e cerca di zittirlo bisbigliando qualcosa. «Dai, Gguk... diccelo tu, diccelo che è meglio il prosciutto crudo!», finalmente la richiesta disperata di Joshua salta fuori dal sacco, ma Jeongguk non fa altro che alzare leggermente un angolo delle labbra. Esattamente come farebbe con un gatto, le sue dita grattano dolcemente la cute in mezzo i capelli lisci.

«È meglio il crudo, bimbetto», il moro sposta delicatamente la testa di Joshua e lo aiuta ad alzarsi in piedi. Courtney lo fulmina con lo sguardo, seppur questo nasconda una strana luce divertita accentuata dal sorriso che fa quando il chihuahua castano le fa la linguaccia.

Guardandomi attorno, noto Margot seduta accanto ad Olivia, concentrata sul cellulare. L'attenzione della sua amica è stata rubata da qualche minuto dalla finestra. L'espressione distratta sul viso di entrambe mi fa pensare che possano aver litigato, ma non le conosco abbastanza da interferire. Harold parlotta a bassa voce di qualcosa che non riesco a sentire insieme a Samuel e Manuel, ma a giudicare dalle sue sopracciglia leggermente alzate, il suo gesticolare e il suo mezzo sorriso, non è nulla di troppo serio. Samuel dà una gomitata al fratello e Harold ride quando i due-quasi-gemelli iniziano a battibeccare borbottando. Rabbrividisco sentendo la porta aprirsi e poi chiudersi; la corrente che, come al solito, attraversa il corridoio mi ricorda tutto il freddo da cui il trio mi aveva distratto.
Dell'improvviso calore mi avvolge le spalle e le braccia, e forse la mia espressione confusa e sorpresa fa ridere Sofia, che si siede alla mia sinistra. Accenno un sorriso.

il club dei cuori spezzati // ggukv | (in revisione)Where stories live. Discover now