Capitolo 9

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«Hai guardato tutte le mie cassette?». Chiede sbalordito una volta che gli ho detto il fatto.

«Sì, ieri pomeriggio e dopo che ve ne siete andati». Dico, mentre porto i piatti sul lavandino della cucina ed iniziare a lavarli. Sento i passi di Harry venire vicino a me.

«Aspetta, hai visto anche quando i-».

«Quando avevi scoreggiato nel sonno? È stato il secondo che visto dopo quello dei tuoi primi passi». Ridacchio e lui spalanca gli occhi. «Hai sganciato una bomba, Harry». Rido più di prima.

«E tu dovevi farmi vedere un tuo video mentre stavi cacando nel vasino». Rido istericamente e lui corruga la fronte per la confusione. «Ma... Perché ridi?». Si gratta la nuca della testa.

«Perche io non ho nessun video dove stavo cacando nel vasino». Dico fra le risate e lui si ammutolisce. «Avevo mentito». Scrollo le spalle e mi asciugo le mani una volta che ho finito di lavare i piatti.

«Tu, brutta stronza». Mi prende in braccio e mi carica sulla sua spalla, mentre si dirige verso il piano di sopra.

«Ehi! Mettimi giù!». Do dei pugni sulla sua schiena, ma non sembra fargli neanche il solletico. Forse dovrei allenarmi un pò. «Harry, mettimi giù!». Mi dimeno ed apre la porta di camera sua... Quella che era la sua camera da letto.

Mi sdraia sul letto con lui sopra di me, guardandomi con gli occhi pieni di lussuria. Oddio, verrei anche solo guardarlo.

«È così, mi hai mentito?». Succhia la pelle nell'incavo del mio collo e chiudo gli occhi, accarezzando i suoi capelli. In risposta do solo un gemito e lo sento sorridere. «Allora, Rose? Rispondi». Dice contro la mia pelle.

«Sì, ho mentito». Ansimo e preme il cavallo dei suoi pantaloni contro i miei slip, creando una pressione così eccitante che credo stia già allagando lì sotto i miei slip. Allaccio le gambe intorno ai suoi fianchi e premo di più le nostre intimità, iniziando a strusciarmi contro di lui. Anche lui si fa scappare un gemito e gioco con la lampo dei suoi jeans stretti e neri. «Harry, ti prego». Lo prego e lui sorride maliziosamente, iniziando a togliersi la maglietta e i pantaloni, rimanendo così solo in boxer. «Credo proprio di sapere come farmi perdonare per stamattina». Dico e lui corruga la fronte. Mi avvicino al suo orecchio. «Mettimi a novanta sulla scrivania e scopami». Gli sussurro. «Niente sculacciate e non tapparmi la bocca, okay?». Non mi risponde, che alza entrambi in piedi e mi spinge contro la sua scrivania, mettendomi il petto contro la superficie dura e liscia del tavolo. Tira giù la mia gonna e li scalcio via. Sento le sue mani accarezzarmi le natiche e gli da una piccola strizzata, per poi togliermi anche le mutande. Lo sento maneggiare con i boxer e, poco dopo, la punta del suo pene accarezza la mia entrata. Mi mordo il labbro, chiudendo gli occhi.

«Ti piace?». Chiede avvicinando al mio orecchio.

«Sì». Ansimo e lui entra lentamente, facendomi sussultare ed ansimare allo stesso tempo. «Cazzo». Impreco per il piacere.

«E questo?». Spinge più in profondità e la mia bocca prende la forma di una piccola "o".

«Sì». Rispondo, annuendo. «Molto». Aggiungo.

«Quindi... Ho toccato il tuo punto debole, a quanto pare». Con la punta della lingua crea una piccola scia bagnata sul mio collo.

«Definitivamente, sì».

«Bene, me lo ricorderò». Mi morde seducentemente la spalla. «Profondo e lento, giusto?».

«Anche veloce». Mormoro in preda al piacere.

«E veloce sia». Si alza dal mio corpo ed inizia a spingere il suo bacino contro il mio sedere fortemente, mandandomi una grande scarica di piacere in tutto il corpo. «Dio, sei così calda e stretta».

«Ah...». Gemo quando velocizza di più con le spinte. Diventano più forti e la scrivania sta cigolando e muovendo sotto di me, ma non può fregarmene più di tanto.

«Ti piace, vero? Ti piace essere messa a novanta su un tavolo e poi essere scopata come si deve, vero?». Ringhia vicino al mio orecchio, mentre continua con le spinte. «Potrei passare la giornata a venire dentro di te, peccato solo che sono occupato con il lavoro e i bambini». Mi morde di nuovo la spalla come prima. «Girati, voglio vedere il tuo viso». Mi fa girare e mi ritrovo con la metà del corpo sdraiato sulla scrivania e l'altra in aria con le mani di Harry che mi tengono le cosce. «Sei così bella... E calda». Si abbassa vicino al mio viso ed intreccia la lingua con la mia, sbattendo il mio interno, letteralmente, con il suo cazzo.

«Oddio, Gesù!». Gemo contro le sue labbra. «Harry, più forte! Più forte!». Lo provoco e lui fa quello che che gli ho detto, spingendo molto più in profondità ed aumentando alla velocità massima. «Cazzo... Cazzo... Harry!». Urlo il suo nome, esplodendo intorno a lui e mi riempe con il suo seme subito dopo. Ansimiamo dalla fatica e lui appoggia la sua fronte contro la mia. «Credo che domani o dopo non riuscirò neanche a camminare».

«Vuol dire, che ti ho sbattuta bene». Mi bacia appassionatamente ed io assecondo i movimenti delle sue labbra con le mie. «Vorrei tanto che fossi stata la ragazza che avrei dovuto sposare».

«Davvero?». Chiedo con un sorriso.

«Sì, sei stupenda in tutti i sensi possibili ed immaginabili». Mi complimenta ed io gli sorrido in ringraziamento.

È incredibile quanto possa subito cambiare da "Dio del sesso" al "dolce e tenero ragazzo". Ma è per questo che mi piace... Oh, mio Dio! L'ho detto veramente!

«Harry». Lo chiamo e lui risponde, alzando le sopracciglia. «Sei davvero molto dolce». Gli sorrido nuovamente e lui fa lo stesso prima di baciarmi sulle labbra.

«Con te, lo sono». Sussurra. «Sempre».

«E come mai proprio io?». Inarco un sopracciglio con un sorriso malizioso, ma divertito allo stesso tempo.

«Perché forse sto iniziando ad amarti».

Il mio cuore si ferma e spalanco gli occhi. «Che cosa?». Sussulto.

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Okay, capitolo estremamente cortissimo, ma non sapevo più che altro scrivere, quindi... Vi prego abbiate pazienza xD.

Vi è piaciuto? Sì? No? Nì? Buh .-.

COMMENTATE E VOTATE! ♥

Ci si sente al prossimo capitolo. Baci baci :* :*

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