Capitolo 12

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Leggete poi l'angolo autrice in fondo ;) ♥ buona lettura.

America? Io? Con loro?

«Oh, mio Dio... Dici davvero?». Chiedo incredula, coprendomi la.bocca con le mani e lui annuisce, ridacchiando. «Oh, santissimo Padre Pio! Certo che vengo!». Lo abbraccio intorno il collo e lui intorno la mia vita. «Dove abitano i tuoi genitori?». Chiedo, staccandomi dall'abbraccio.

«Detroit». Risponde ed io emetto un piccolo urlo di gioia. «Perché sei così felice, pinguina?». Ride lui, guardandomi stranito. Beh, non posso biasimarlo.

«Mio padre abita a Detroit». Applaudo felicemente.

«Oh, poi andiamo a fargli visita dopo averlo fatto a mia madre». Annuisco d'accordo e lui pianta un bacio a stampo sulle mie labbra. «Sei adorabile quando fai la bambina felice». Mi pizzica dolcemente le guance.

«Sarà felicissimo di sapere che domani stesso partirò per l'America!». Dico con euforia e lui ride, scuotendo la testa. «Dopo lo chiamo, ora starà ancora dormendo. Stupido fuso orario».

«Eh, già. Stupido fuso orario». Imita la mia voce, deridendomi ed io lo guardo male.

«Non fa ridere».

«Non fa ridere». Mi copia ed io sospiro.

«Piantala di copiarmi».

«Piantala di copiarmi». Mi spazientisco sempre di più e lui mi guarda divertito.

«Ti detesto!». Incrocio le braccia sotto il seno.

«Ma io ti amo!». Prende il mio viso fra le sue mani e mi bacia dolcemente, facendomi tornare il sorriso. «Ti irriti molto facilmente».

«Allora, farai meglio a non provocarmi». Gli strizzo l'occhio.

«Me lo ricorderò».

***

Busso alla porta dei bambini e loro in coro mi rispondo con un “avanti”. Entro e li vedo tirare fuori delle piccole valigie, una rosa per Lily e un'altra blu per Jamie. «Volete un aiuto?». Chiedo e loro annuiscono insieme. «Per quanto staremo di là?».

«Credo due o tre settimane, finché nonna non starà meglio». Risponde Lily, prendendo delle magliettine dal suo armadio.

«Aspetta, sapete piegare i vestiti?». Chiedo sbalordita.

«Sì, la mamma ci ha obbligati a imparare a farlo». Dice Jamie, piegando per bene un paio di pantaloni.

«Fate una cosa». Li prendo per mano e li faccio camminare verso la porta. «Ci penso io qua, dite a papà che volete far merenda, okay?».

«Va bene». Annuiscono insieme ed escono dalla loro stanza.

Inizio a piegare alcuni vestiti di Lily, mettendoli silenziosamente nella sua valigietta rosa. Mi sento così dispiaciuta per loro, non vedono molte volte la nonna se non via Skype e adesso è addirittura ricoverata in ospedale per un tumore al cervello. Sembra che la mia mente sta tornando indietro nel tempo quando la mamma era in casa mentre stava facendo i suoi ultimi respiri. Era tutto così doloroso e surreale vederla lì che giaceva senza vita sul letto.

Era estate e, qualche volta, vado a fare visita ai miei genitori a Detroit durante quel periodo. Gli ho fatto una visita in camera sua e abbiamo parlato e riso insieme. Poi, sono andata a far la spesa perché sapevo che papà non aveva molto tempo per farlo e lei faceva a malapena a stare in piedi. Quando ero tornata, aveva gli occhi chiusi e il braccio che penzolava dal bordo del letto ed un bicchiere per terra. Gli corsi subito incontro e cercai di svegliarla, ma tutti i miei tentativi di rianimarla non erano serviti a niente perché lei, ormai, era morta. Piansi istericamente tutto il giorno fra le braccia di mio padre, mentre lui mi accarezzava la testa dicendomi che tutto sarebbe andato bene e che saremo comunque riusciti ad andare avanti senza di lei.

Dolore e vuoto che non poteva essere colmato era tutto quello che ho sentito un anno dopo la morte di mia madre. Avevo sempre pensato che sarebbe morta di vecchiaia e dopo aver visto i suoi nipotini ma, purtroppo, non fu così. I miei figli non potranno mai conoscere la loro nonna, se non la sua lapide e la cornice di una sua foto.

Non me ne accorgo, ma le lacrime avevano già solcato le mie guance e sto tirando su con il naso. Sento delle braccia avvolgere i miei fianchi, girandomi.

«Ehi, Rose. Perché piangi?». Harry mi asciuga le lacrime con i suoi pollici, baciandomi la fronte. Chiudo gli occhi, sentendo le sue morbide e calde labbra posarsi sulla mia pelle. «Che hai, pinguina?». Mi sorride e sbuffo un piccola risata per il suo soprannome.

«Ero in sovrappensiero ed è finito col pensare alla morte di mia madre». Ritiro su con il naso e lui mi da un fazzoletto. «Grazie». E mi soffio il naso. «Mi manca».

«Lo vedo, ma ci sono qui. Ricordi?». Domanda ed io annuisco con un sorriso debole. «Bene, ora fatti abbracciare, piccola pinguina». Mi stringe in abbraccio e chiudo gli occhi, beandomi del calore delle sue braccia intorno a me. Non c'è posto più sicuro se non questo.

«Grazie, Harry». Gli sussurro e lui mi bacia sui capelli.

«E ora vai a chiamare tuo padre e dirgli della notizia. Ci penso io qui, okay?». Tiene la mia testa fra le sue mani ed io annuisco. «Brava, pinguina». Mi bacia e dopo me ne vado dalla stanza.

Compongo il numero di mio padre.

«Ciao, fiorellina. Come mai questa chiamata?». Sorrido a sentirlo.

«Papà, dovrai trattenerti, ma...». Mi mordo il labbro, cercando di non sorridere troppo. «Ma domani mattina parto per Detroit».

«Oh, mio Dio! Davvero? Perché così all'improvviso?». Chiede euforico.

«Purtroppo, la madre del signor Styles è stata ricoverata lì nell'ospedale di Detroit per un tumore al cervello e lui vuole partire per andare a trovarla, ma la signora Styles è troppo occupata con il lavoro e...». Penso per una bugia plausibile. «E mi ha chiesto gentilmente di venire con lui, così che ci sia qualcuno che bada ai bambini».

«Wow, questo è proprio un colpo di fortuna». Ride, felicemente. «Non vedo l'ora di rivederti, fiorellina».

«Anche io, papà».

«Abiterai da loro?».

«Beh, suppongo di sì. Tanto ci sono tante camere per gli ospiti». Scrollo le spalle, anche se so che dormirò nello stesso letto con Harry. Solo al pensiero, mi eccito. «Bene, papà. Ora devo preparare le valigie».

«Va bene. Ciao, fiorellino».

«Ciao». E con questo metto giù.

«Fiorellino?». Harry appare dietro di me con un sorriso divertito ed io alzo gli occhi al cielo. «Okay, bel soprannome». Mi prende in braccio, allacciando le mie gambe intorno a lui.

«Perchè pinguina, scusami?». Ribatto e ride di più.

«Io lo dico perché ti amo e fra fidanzati si danno i nomignoli più strani e dolci che esistano, ma sentire tuo padre che ti chiama fiorellino è davvero esilarante». Pianta una serie di baci lungo il mio collo, facendomi inarcare la testa all'indietro mentre chiudo gli occhi ed accarezzo la sua testa.

«Harry...». Ansimo e mi mordicchia la pelle, succhiandola.

«Un pò di... “coccole” mi farebbero bene prima di domani, non credi?». Chiede ed io annuisco ancora nel mio stato di ecstasy. «Bene, andiamo in camera allora».

E mi porta ancora una volta in camera sua, dove le sue mani e le sue labbra vagarano su tutto il mio corpo, mandandomi scariche di piacere ovunque. Non avrò mai abbastanza di lui.

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Ciaooo! Come va ragazze? Sì, sì, lo so... Volete la parte mlmlml, ma so di essere cattiva ahahaha! Ma non voglio esserlo troppo, quindi, lo metterò nel prossimo ;)

Mi stavo chiedendo se c'era qualcuno di voi che è in grado a fare trailer o robe simili. Lo posso fare benissimo da sola, ma ho il computer che è andato e non posso farlo con il tablet o il cellulare, perché non ci sono i programmi adatti per farlo :/ ricambierò il favore come volete... Basta che siano possibili da realizzare, ovviamente ♥

COMMENTATE E VOTATE ♥ e se volete che pubblicizzi storie o robe simili, ditemelo!

Ci si sente al prossimo capitolo. Baci baci :* :*

The Babysitter √Where stories live. Discover now