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Erano giorni che Ashido provava a contattare Chisaki. Lui non le rispondeva, la ignorava, anche quando la vedeva per strada cambiava direzione. Si era stufato di giocare con lei, come era successo con tutte.

Poi, un giorno, lei lo aveva inchiodato in un angolo, da solo, e ci aveva dovuto parlare. Lei parlava e parlava, e lui roteava gli occhi e batteva il piede a terra. Aveva anche guardato l'orologio.

"Pensavo anche tu provassi.. non so. Qualcosa." Aveva detto Mina alla fine.

Kai l'aveva guardata in silenzio per qualche secondo e poi si era messo a ridere. Aveva scosso la testa.

"Oh per carità, no."

Gli occhi di Ashido si erano riempiti di lacrime. Non poteva neanche dirgli niente, perché lui non le aveva promesso niente. Però le aveva fatto credere tante cose. Tutte bugie.

Bugie a cui lei aveva creduto, come una stupida.
Già, come una stupida innamorata.

E adesso quel comportamento da persona 'elegante', che si sente così superiore, le sta proprio sul cazzo.

Guardò il ragazzo negli occhi e gli schioccò uno schiaffo, uno di quelli forti, tanto forte da fargli girare il volto di lato.

Kai iniziò immediatamente a massaggiarsi la guancia. in preda ad un dolore fastidioso

Si aspettava una reazione, ma non questa.
Pensava sarebbe scoppiata a piangere come tutte.

Lei non gli disse niente. Non aveva intenzione di sprecare parole con lui.

Chisaki fece uno sguardo sorpreso. Nessuna prima di lei aveva avuto questa reazione. E di ragazze ne aveva fatte innamorare tante.

"Mica male." Rise.

Doveva sdrammatizzare. Non poteva lasciarle l'ultima parola. O meglio, l'ultima azione.

"Fottiti." Urlò Mina in risposta.

Kai scoppiò a ridere, di nuovo. Era sempre un grande svago. Ora doveva solo trovare la prossima vittima.

Tornò dentro l'edificio, a qualche minuto di distanza da Ashido.

"L'hai scaricata eh? L'ho vista passare di qui come fulmine, sembrava pronta a stendere chiunque." Chiese Dabi, ridendo.

"Wow, guarda che segno ti ha lasciato in faccia! HAH!" Ridacchiò Himiko, riferendosi al marchio rosso dello schiaffo, fresco di stampa.

"Non l'ho scaricata. Non eravamo niente." Rispose il castano, ghignando. Mise le mani in tasca. "Però devo ammettere che colpisce bene."

Mina, nel frattempo, si stava dirigendo verso la stanza di Bakugou. Avrebbe raccontato tutto, a lui, a Kirishima, a Sero e a Kaminari. Dovevano sapere che razza di stronzo fosse, anche se probabilmente già sapevano.

"Tu cosa?!"

La voce di Katsuki risuonò come un tuono in tutta la stanza. Non era per niente felice della notizia.

"Mi dispiace molto." Disse Ashido "Non ho mai pensato potesse usare ciò che gli dicevo contro di voi. Suppongo che quando ti piace una persona così tanto, non vedi i suoi lati negativi. Neanche se sono ovvi."

"Certo. Ovvio. Ti dispiace. Perfetto. Tutto sistemato. Peccato che dobbiamo fare un pezzo nuovo prima della fine della settimana o quelli ci batteranno sicuramente r saremo fottuti!" Sbraitò il biondo, mentre andava avanti e indietro per la stanza, imprecando.

Mina abbassò lo sguardo. Chisaki l'aveva fatta sentire così speciale, così ascoltata, che per lei una canzone non era sembrato così importante. Era stata egoista. Se ne pentiva.

"Tranquilla Ashido." Sorrise Kirishima, mettendole una mano attorno alla spalla "Vinceremo, e vedrai che gliela faremo pagare." Continuò, lasciandole un bacio affettuoso sulla guancia.

"Grazie Kiri, sei un tesoro, come sempre." Rispose la ragazza, sorridendo a sua volta.

Nei pochi giorni rimanenti, Bakugou si impegnò più di sempre, più di quanto si era mai impegnato per qualcosa in tutta la sua vita.

Era riuscito a scrivere un altro testo, quasi migliore di quello precedente, e con gli altri aveva anche arrangiato una bella melodia.

Era stato difficile, ma era fiero di lui e dei suoi compagni. Ovviamente, per lui non era facile ammetterlo.

Infatti, quando arrivò la sera della finale, quelle parole gli ronzavano in testa da un po'. Doveva dirglielo?

Sospirò, indeciso, mentre Mina cercava di confortare Eijirou, tremante d'ansia, con tutta la dolcezza del mondo.

"Kiri, stai tranquillo, sei bravissimo, sono sicura che andrai benissimo." Disse, abbracciandolo.

"Mina, ho così tanti pensieri... e se sbagliassi? Non me lo perdonerei mai." Piagnucolò, appoggiando la testa nell' incavo della spalla dell'amica.

"Ascoltami bene." Ashido gli prese il viso tra le mani, costringendo il ragazzo a guardarla negli occhi "Tu hai un grandissimo talento. Suoni da Dio fin dalle medie, sei sempre stato fantastico e lo sei ancora. Sei migliorato tanto, e so, io lo so, che ce la puoi fare."

Gli occhi del rosso si sgranarono e sorrise, stringendo a sé l'amica di sempre.

Shigaraki e la sua band si presentarono dopo poco, stranamente felici.

"Ma guarda chi c'è, il mio biondo preferito." Rise sarcasticamente Tomura, storgendo la testa di lato.

"Hey!" Esclamò Toga.

Il ragazzo dai capelli azzurrini sospirò, mettendosi una mano sul fianco.

"Il mio secondo biondo preferito."

"Che cazzo volete da me?" Domandò Katsuki, già sull'orlo di una crisi di nervi.

"Non essere così scortese, Bakugou. Volevamo soltanto darti i nostri più sentiti dispiaceri per quando perderete."

La voce di Chisaki era indistinguibile. Era calma e tranquilla, sebbene avesse il solito tono freddo e aspro,

"Siamo simpatici oggi, vedo." Disse il biondino, ringhiando.

"Andiamo andiamo, non scaldiamoci. È stato un piacere parlare con te. Come sempre. Ora, se vuoi scusarci, dobbiamo prepararci. Se non lo sai, stasera suoniamo prima noi." Disse il castano, accennando un sorriso, palesemente forzato.

Nello stesso momento Kirishima si avvicinò a loro, non avendo idea di cose stesse succedendo.

Gli altri cominciarono ad andarsene, ma Dabi rimase a guardare Bakugou per qualche secondo.

"Buona fortuna, Barbie." Disse.

Katsuki alzò un sopracciglio.

"Ancora con questa storia? Finiscila." Sospirò, pericolosamente vicino al prendere Dabi e schiaffeggiarlo davanti a tutti.

"Non dirmi che mi sbaglio. Insomma, hai i capelli biondi," iniziò a dire il ragazzo, con un ghigno sul volto "la vita stretta," continuò, mettendo le mani una parallela all'altra e stringendole piano piano, come a dimostrarne la misura "e adesso guarda! Hai anche un Ken."

Eijirou trattenne Bakugou dal saltargli addosso, perché stava per farlo e non sarebbe stato utile alla loro immagine pre-finale. Dabi si allontanò e sul volto del rosso si formò un sorrisetto, che poi si tramutò in una risatina.

"Barbie? È questo il tuo soprannome?"

"Se non ti tappi quella fogna ti spezzo le ossa delle dita una ad una."

"Welcome To The Show" -KiriBaku- [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora