41

3.4K 366 231
                                    

Quel giorno, pioveva. Per la cronaca, diluviava.

Ognuno manifesta il lutto in modo diverso. Alcuni non l'hanno mai provato e non sanno bene come comportarsi.

Tanti piangono, ma tanti rimangono muti, scioccati. Non sanno come reagire. Il dolore è così tanto che il loro cervello non riesce a metabolizzarlo.

Caro Katsuki,.
Che modo sciocco per iniziare una lettera, non credi? È un po' troppo formale, un modo strano, per parlare con una persona con cui ho tanta confidenza, come te. Fammi ricominciare dall'inizio-
Hey, amore.
Sapevamo entrambi che questo giorno sarebbe giunto. Per quanto io abbia provato a non pensarci, sotto sotto, dentro di me, me lo aspettavo. H provato a rinnegarlo, a spostare questa polvere di pensieri sotto il tappeto, con tutti gli altri. Ma non potevo mentire a me stesso. La mia morte era inevitabile.
Katsuki io non ti ho mai mentito. Mai, neppure una volta. Non ho mai sentito la necessità di farlo. Voglio che tu sappia che non smetterò mai di amarti nel modo in cui ho fatto dal momento in cui ti ho conosciuto, anche se non sono qui fisicamente. Sto scrivendo questa lettera e l'unico desiderio che ho è toccare la tua pelle, sentire che sei qui con me. Abbracciarti, baciarti, sentire il tuo calore e il tuo cuore che batte. Ogni volta che ti allontani penso che potrebbe essere l'ultima volta che ti vedo, e il cuore mi fa male. Ho paura che il pensiero di non vederti più mi ucciderà prima della leucemia. Mi sento stanco, debole, come mai prima d'ora. Ti devo chiedere scusa, perché io non ti ho mai mentito, ma quella volta l'ho fatto. Mi hai chiesto di farti una promessa, e io l'ho fatta. Non so se l'ho fatto solo per rassicurarti, o perché sotto sotto ci speravo pure io. Ma non importa, ti ho mentito e ho sbagliato, ora me ne rendo conto. Nonostante questo, se tornassi indietro, non te lo direi comunque. Non permetterei a nessuno di spegnere il tuo bel sorriso, no, neanche a me stesso, neanche se è la scelta giusta. Voglio vederti felice, almeno per un po', almeno finché non me ne vado. Magari adesso sarai arrabbiato con me, ma come darti torto? L'errore è stato mio. Adesso, però, cambierò argomento. Non voglio che le mie ultime parole siano lamentele e un insieme di discorsi senza fine. Se devo essere onesto, l'unica cosa che voglio veramente dirti è che ti amo. Tantissimo. Ed effettivamente, potrei riassumere tutto questo testo in sole due parole. "Ti Amo". È un bel termine, non credi? Un modo per racchiudere una manciata di sentimenti ed esprimerli in modo velocemente. Peccato, però, che non sia in grado nemmeno di riassumere ciò che provo per te. Il mio non è solo amore. È stima, affetto. Come potrebbero, solo due parole, spiegare che voglio stringerti a me e non lasciarti andare mai più? Che anche se ci unissimo e diventassimo un'unica persona non mi sentirei comunque abbastanza vicino a te, e vorrei di più, sempre di più. Ci sono così tante cose che vorrei dirti Katsuki, ma non riuscirei mai a fare tutto in una lettera. Perciò l'unica cosa che ti dico, è di avere cura di te. E di andare avanti, sempre, anche senza di me. Sai quanto odio vederti giù. Quanto odio quando aggrotti le sopracciglia e fai quello sguardo nervoso. Quante volte ti ho ripreso? Ricordi? Vorrei solo che mi fosse stato concesso più tempo. Ti avrei dato il mondo, perché te lo meriti. Ti avrei amato più di me stesso, anzi, già lo faccio. Sei forte, io lo so, e ti amo. Voglio solo la tua felicità Katsuki, anche se non potremo averla insieme. Non lasciarti andare, non fare cose che sai che io non apprezzerei. Ti guarderò sempre dall'alto. O dal basso. Dipende da dove finirò, anche se mi immagino dove. Questo non è un addio, ma un arrivederci. Io credo nelle anime gemelle Katsuki, e se non è per questa vita, sarà per la prossima.
Ci rincontreremo. Lo so.
Perciò arrivederci, amore mio.
Ti ho amato tanto e sono grato di averlo fatto.
Il tuo per sempre,
Eijirou♥

Mentre stringeva quella lettera nelle mani, tremolanti, non aveva nemmeno saputo come reagire.

Le lacrime erano uscite copiose, una dopo l'altra, bagnando la lettera accuratamente scritta a mano.

Aveva accennato una risata, perché Kirishima era riuscito a farlo ridere anche in una situazione così. Era sempre stato bravo a farlo ridere.

Si rese conto che nonostante la risata si stava sentendo male. Si sentiva morire, ancora.

Allungò la mano verso una delle madri di Kirishima, anch'essa in lacrime, che gli stava porgendo un piccolo anello d'oro.

Lo prese, asciugandosi inutilmente gli occhi, lo fece passare tra le dita della mano, notando che la sua vista si stava offuscando.

Vide le sue lacrime bagnare l'anello e poi si appoggiò al muro, per non cadere.

Le gambe gli avevano ceduto, tutto, perché il suo cervello non era in grado di registrarlo.

Kirishima era morto.

"Welcome To The Show" -KiriBaku- [Ita]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن