Mi paiceva

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Mi piaceva il sesso che facevano noi, solo nostro.
Era fatto di baci e carezze, sussurri e singulti nella notte. Io che arricciavo i capelli tuoi tra le mie dita affusolate e tu che ti avvinghiavi con le dita dei piedi alle mie e mi chiudevi in un morsa d'amore.
E ci siamo amati e ci siamo affannati un po' ovunque, anche quando non era il caso.
In macchina, in hotel, tra le dune del mare sulla sabbia gelida, sotto le stelle, sotto capanne d'amore fatte soltanto delle nostre parole.
Mi piaceva quello che eravamo noi, unici al mondo insieme e indivisibili, sembrava.
Che ci bastava guardarci negli occhi per saperci leggere l'anima e ci bastava sfiorarci la pelle con le dita per sentire dentro al cuore quella che è la vera felicità.
Lo so che la vita è una canaglia, una lurida bastarla che non lascia tempo ai saluti e alle smancerie varie.
So bene che non perdona, che non si torna indietro, che non sono concesse seconde possibilità o vie d'uscita per salvarsi.
Ma io la volevo, una via d'uscita per entrare ancora nel tuo cuore.
Io la volevo un'ultima e unica e stupida altra possibilità di essere il tuo tutto e il tuo universo.
Volevo tantissime cose ma sopratutto volevo noi.
Mi piaceva il sesso che facevano noi, anche se non te l'ho mai detto davvero che ti amavo da morire quando eri nuda e vestita solo delle tue infinite fragilità.

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