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Ciao, sono izuku midoriya, ma potete chiamarmi deku, ho 18 anni e vi racconterò la mia storia, ma vi avverto, non aspettatevi nulla di bello che finisca con due ragazzi insieme per sempre.

Ricordo tutto come se fosse ieri, il parchetto dietro casa, il mio amico di infanzia, le risate, i pianti, le litigate, i pugni presi.

Tutto è iniziato quando ero molto piccolo, ai tempi volevo sul serio diventare un eroe, mia mamma mi fece conoscere un bambino che aveva la mia età, il suo nome era bakugou katsuki, ma io lo chiamavo kacchan.

Anche lui mi aveva dato un "soprannome", mi chiamava Deku, ovvero fantoccio.

All'inizio detestavo quel nome, ma poi qualcosa è cambiato, e presto saprete perché.

Eravamo all'asilo, stavo giocando ineme a Kacchan a fare gli hero che salvano le persone, ad un certo punto kacchan si sentì strano e delle esplosioni si crearono dalle sue mani.

Era il suo quirk che si manifestava, nella mia classe tutti avevano il quirk, tranne il sottoscritto.

Dopo alcuni mesi scoprì che ero un quirkless, kacchan mi prendeva in giro, i suoi amici mi prendevano in giro.

La sensazione era orribile, ma cosa avrei potuto fare?

Da piccoli andavamo d'accordo prima che i quirk spuntassero, ovviamente il mio sogno di diventare un eroe non svanì, che illuso eh.

Guardavo e riguardavo uno stupido video del supereroe numero uno, All might, salvare tantissime persone, adesso mi chiedo a che poteva servire.

Amavo quel video, ma non ci sarei mai stato io al suo posto, mai.

Io come un idiota continuavo a seguire kacchan dovunque andava, mi spingeva? Mi alzavo e correvo da lui, che stupido, mene rendo conto solo ora.

A kacchan io non importavo minimamente, come darli torto? Perché doveva essere amico di uno stupido quirkless?

Sapete...da piccolo non ci davo tanto peso, non davo peso a lui, a come si comportava, a come mi trattava, quando picchiava qualcuno io mi mettevo a fare l'eroe e a proteggere quei ragazzini che alla fine mi dicevano "grazie" e scappavano.

Mia mamma mi ha semore detto di smetterla, non perché volesse che kacchan picchiasse i bambini e io me ne stavo a guardare, ma perché era preoccupata per me.

<izuku non puoi tornare e sempre a casa con dei lividi e ferite!>
Mi diceva, la mia risposta? Beh ovvia no?
<ma mamma, se non difendo io tutti i bambini loro continueranno a soffrire, un eroe non lascia soffrire le persone!>
Se ci penso adesso mi viene da ridere.

Ho sempre avuto una fervida immaginazione, ma la cosa più impossibile che mi sono immaginato, ero io, con un costume da hero, che salvavo decine e decine di persone.

All'ultimo anno d'asilo ero rimasto solo, kacchan andava in giro con i suoi nuovi amici, ci vedevamo solo perché le nostri madri andavano molto d'accordo, quindi lui era costretto a vedermi ogni sabato e spesso anche durante la settimana.

Lui non era felice di vedermi, io lo chiamavo per giocare e lui era quasi costretto a farlo, ma immagino che infondo anche lui si divertiva.

Per kacchan ho sempre provato qualcosa che da piccolo non sarei riuscito a spiegare, ma piano ci arriveremo.

Non credo però kacchan provasse qualcosa per me, come poteva farlo? Lui mi odiava no?

Ricordo perfettamente il giorno prima dell'inizio delle elementari
<deku perché ti ostini tanto a diventare un eroe eh?! Sei un quirkless! Non ci riuscirai mai, nessun eroe è un quirkless, come pretendi di riuscirci?! I quirk non cadono di certo dal cielo, arrenditi invece di inseguire un sogno impossibile.>
Mi disse esattamente queste parole, mentre la sua mano teneva il mio colletto, sai kacchan, tua madre ti rimproverava per questo, ma avevi ragione.

Sono stato male per quelle parole sai? Anche io sapevo tutto quello che mi hai detto, ma ignoravo solo la realtà perché forse non volevo soffrire di più, ma è tutto inutile se tu infierisci.

Tutta via, non ti sei accorto di cosa provavo, di come mi facevi sentire, del perché non ne parlavo spesso, forse perché non vedevi me, forse perché vedevi solo quello che volevi vedere, ovvero un ragazzo che sa di essere un quirkless ma che non ci fa peso e non soffre, così devo per forza rinfrescargli la memoria e farlo soffire a dovere, come ho sempre fatto.

Oppure non è così?
È solo quello che penso?
Allora dimmelo tu kacchan.
Ti sei mai accorto di me?

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