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Era mattina presto, mi stavo allenando, non ricordo che giorno era, non ricordo da quanto stavamo torturano quella ragazza ma non mi importava.

Toccava a me portargli da mangiare e andai da lei, ricordo che non mi piaceva affatto, odiavo vedere la sua orribile faccia, sentire le sue lagne, non vedevo l'ora che crepasse.

Quel giorno però fece una cosa inaspettata, lo rocordo bene, come posso dimenticarlo?

<a-a-aspetta...> disse lei con voce tremolante, io mi girai e la guardai <tu s-sei M-midoriya I-izuku il ragazzo scomparso..t-tua mamma è venuta allo Yuei e c-cia ha raccontato molto di te...s-senti M-midori-> prima che potesse dire il mio cognome la interruppi <deku. Chiamami deku.> la ragazza non realizzò subito.

<s-senti deku...tu..t-ti sei solo fatto influenzare da loro..tu n-non sei così...l-lo so per c-certo, tu puoi e-essere molto d-di più...> in quel momento volevo amazzarla, la rabbia mi pervase, lei stava parlando senza sapere nulla, questa cosa mi fece solo venire più voglia di ucciderla.

<come ti permetti.> la fulminai con lo sguardo <tu. Brutta puttanella. Non sai nulla! Non sai niente di me! Non puoi parlare!> lei mi guardava come stupita, perché lo era?

<ascoltami deku, s-se vieni con me potrai f-fare una vita migliore, p-potrai diventare un e-eroe, s-sai...A-All might si è dispiaciuto tanto..in quel momento n-non ragionava bene...l-lui ti vuole nella Yuei come t-tutti noi..tu e T-Todoroki> in un attimo mi aveva reso più confuso di prima.

Forse aveva ragione, forse ora potevo diventare un eroe, tutti questi pensieri continuavano a frullarmi in testa, io sgranai gli occhi, probabilmente sapeva dei miei problemi mentali e ci aveva provato.

Stavo impazzendo sul serio, quella sensazione era orrenda, me la ricordo bene, tanto bene, la odio più di ogni altra cosa al mondo.

Impazzì del tutto quando la ragazza mi sorrise, la testa mi scoppiava, urla con le lacrime agli occhi e la sbattei al muro quasi rompendola, inutile dire lo sguardo impaurito della ragazza.

Delle lacrime rigarono il mio viso mentre mi asciavo a terra, non mi ricordo granché dopo quello.

Ero nella mia stanza, era pomeriggio, il sole stava tramontando e il colore che vi era all'interno era di un grigio scuro, c'era poca luce, amavo quando succedeva, amavo il buio, amare stare lì.

Non ricordo che giorno era, che ore fossero, cosa stava accadendo, dov'erano gli altri, ricordo che ero sdraiato sul letto, a fissare il soffitto, con le garze sulla testa, con gli occhi vuoti pieni di domande, risposte, rimpianti, pentimenti...

Quel soffitto, guardato e riguardato più di mille volte, che nascondeva anche esso emozioni ignote, segrete...

Ripensavo a kacchan, non so perché adesso vi sto raccontando questo, potrà sembrarvi noioso..ma molto più di qualunque altra cosa.

Solo che tutto venne interrotto da qualcuno che entrò in camera mia, non girai la testa per guardarlo, ero quasi del tutto ipnotizzato a guardare quel soffitto vuoto, forse lo guardavo perché anche io mi sentivo così.

<Ehi piccoletto sei sveglio> disse, dalla voce ricobbi che era Dabi, continuavo a guardare il soffitto mentre il ragazzo iniziava ad accarezzarmi il volto.

Era piacevole, lui sapeva coccolare bene, peccato che ora non posso più sentire le sue mani, oh beh fa nulla.

Le mani di kacchan? Quelle le ho sentite da piccolo e...

nah non ve lo dico ora, non è il momento, potete inguirlo, ma ne dubito.

<vieni di là a mangiare qualcosa?> mi limiai a fare un "no" con la testa senza dire niente, continuando a guardare quel bianco.

<se hai fame me lo dici vero?> prese la mia mano, quest'azzione fece distogliere il mio sguardo da quel vuoto immenso, per poi posarsi sulle nostre mani.

Non so per quanto tempo sono stato KO, non mi ricordo, ma non ha importanza, se non avessi sbattuto la testa magari avevo più tempo.

Non mi resi conto che il ragazzo stava parlando, ero concentrato sulle nostre mani e non mi resi conto neanche che mi stava scuotendo, quando poi rinsalì dai miei pensieri mi scusai e andammo in salone.

Non ricordo come quella serata finì, ma ricordo perfettamente che quella notte, sentii la tua voce kacchan.

Era la tua missione kacchan, ma ora dimmi, l'hai accettata solo per la ragazza o anche perché c'ero io?
Sei venuto tu? O ti ci hanno mandato?
Ti sei accorto che ti ero affianco?
Ti sei accorto che ti avevo sentito?
Ti sei accorto che ti guardavo?
No.
Perché tu vedi solo quello che vuoi vedere e sai cos'hai visto?
Un ragazzo deficente che non si accorge delle cose perché ormai ha già fatto soffrire e neanche sè n'è accorto, uno che tortura senza pietà.

Oppure non è così?
È solo quello che penso?
Allora dimmelo tu kacchan.
Ti sei mai accorto di me?

Ora ti accorgi di me? Where stories live. Discover now