ー11ー

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Era un giorno qualsiasi, ero in quel posto da qualche mese, quei ragazzi continuarono tutti i giorni a cercare di farmi risalire, ma come ho detto, sono solo degli illusi.

Ero in camera di kacchan, non avevo più le manette, i villain avevano provato più volte a salvarmi, ma dovevano studiare per bene tutto il sistema dello Yuei.

Parlavo tutti i giorni con uno dei villain, ovviamente chi poteva stare in contatto, era come stare in chiamata, sono stati gentili con me fino all'ultimo.

Vorrei farle ancora quelle chiamate con loro, mi mancano davvero tanto.

Quando mi sentivo con Toga si sentivano carede tremila oggetti, era davvero sbadata ahah

Vorrei davvero rifarlo...ma come si dice?
Non si può avere tutto nella vita.

Ero lì, in quel letto, senza fare nulla, dire nulla, i villain quel giorno erano occupati ed ero solo, non mi piaceva quella sensazione, era orribile.

Dopo un pó il ragazzo con i capelli rossi sparati entrò <ciao Midoriya> entrava sempre con il sorriso e usciva probabilmente ferito da quello che gli dicevo, ma sempre sorridendo.

<ti ho detto di chiamarmi Deku.> glielo dicevo sempre <nah fantoccio non mi piace> ogni volta che lo diceva mi faceva salire i nervi, insomma io ero un fantoccio.

<tsk.> per tutto il tempo parlammo di robe che non mi piacevano come sul perché non doveri essere villain, oppure sul perché dovrei essere in hero, ma io non volevo nulla di tutto questo.

A qualcuno importava?
No.

Poi disse una cosa che non mi andò giù <sai...a me piace Bakugou> non ricordo come siamo finiti a parlare di questo, ma so solo che dopo quella frase ho iniziato a non volerlo tra i piedi e volevo che se ne andasse il prima possibile.

Rimasi in silenzio e scoppiai a ridere <AHAHAH TU CREDI DAVVERO DI AVERE UNA POSSIBILITÀ CON LUI?! AHAHAHAH> ricordo che kacchan tempo fa lesse una pagina del mio quaderno che parlava di lui e fece "tsk.", il rosso non avrebbe potuto mai avere possibilità.

Lo guardavo sorridendo, ricordo il suo sguardo spento e deluso, ricordo il suo rossore che piano spariva, ricordo il suo sorriso che adesso era un labbro tremolante, ricordo i suoi occhi lucidi.

Sai qual'è la differenza tra me e te kacchan?
Io mi accorgo dei miei sbagli.

Lo guardai e abbassai lo sguardo, dissi  semplicemente <scusami...non volevo> lui mi guardò stupito e sorrise <un villain che chiede scusa? Beh piccolo mi sa che non sei del tutto villain> mi scompiglió i capelli.

Probabilmente la mia parte dolce c'era ancora, ero come due metà, ancora adesso non ho ancora capito quale prevale.

Restammo a parlare per un pó, non nascondo che fu piacevole, era simpatico per lo meno, mi faceva anche i complimenti.

Un giorno dabi mi disse che Tomura era in coma, questa notizia mi distrusse, quel giorno sono stato davvero male, ricordo ancora quella sensazione.

Scoppiai a piangere e mi strinsi a me, I ragazzi non capivano cosa avessi e kirishima, kacchan e Todoroki rimasero al mio fianco.

Provarono a chiedermi cosa avessi e a consolarmi ma non ci riuscirono, o per lo meno non subito, erano così carini con me.

Sentivo che piano qualcosa stava cambiando in me, forse la mia parte dolce stava uscendo o semplicemente mi ero dimenticato cosa si provasse ad uccidere qualcuno.

Quel giorno rimasi tutto il tempo stretto a te kacchan, loro due mi consolavano con parole dolci, parole che non sentirò mai da te.

Per parecchi giorni stetti male e loro, anche se non ne sapevano il motivo mi sono rimasti accanto.

In quei giorni i villain attaccavano, mi arrivavano sempre brutte notizie, Tomura non si sveglia, Dabi è ferito gravemente, Todoroki sta entrando in depressione, solo queste notizie, mi dissero che senza di me stavano tutti male ed erano persi.

Nessuno mi aveva mai detto questa cosa, ne ero felice, davvero.

Però nei giorni a venire stetti solo male, mi arrivavano solo brutte notizie e sinceramente non c'è la facevo più.

Ero arrivato a tal punto di prendere una matita che stava in camera e ficcarmela nel braccio.

Quando ci sentivamo cercavo di rassicurarlo, ma in quel periodo non ero proprio bravissimo e finivo con lo scoppiare a piangere.

Ad un certo punto hanno chiamato un professore per farmi controllare e cercare di capire, ma non parlai.

Tutti si accorsero di come stavo, tutti si accorsero che mi facevo male, tutti si accorsero che volevo morire.

Tutti, tranne te kacchan.

Ti sei accorto di tutto questo?
Ti sei per lo meno accorto che stavo male?
Ti accorto che la matita era sporca di sangue?
Ti sei accorto del mio buco nel braccio?
Ti sei accorto che sul cuscino c'erano sempre delle lacrime?
Ti sei accorto che volevo stare con te? Che avevo bisogno di te?
No.
Perché tu vedi solo quello che vuoi vedere e sai cos'hai visto?
Un ragazzo piagniucolone che trova scuse e fa solo la vittima per sfuggire ai problemi, un autolesionista del cazzo che non cambierà mai e probabilmente vuole solo farsi coccolare dagli altri.

Oppure non è così?
È solo quello che penso?
Allora dimmelo tu kacchan.
Ti sei mai accorto di me?

Ora ti accorgi di me? Where stories live. Discover now