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Era passato più di un mese dal l'accaduto, Kacchan non mi rivolgeva più la parola e adesso non mi salutava praticamente più.

I ragazzi provarono a farlo ragionare ma lui non voleva saperne, la colpa era mia.

O almeno è quello che dicevi tu.

Tutti quanti ti dicevano di smetterla e di ragionare, ma tu non li hai dato ascolto, dovevi farlo, hai solo sprecato tempo.

Ero in camera di Kirishima, c'era anche Denki, non ricordo di cosa parlavamo, più che altro non stavo ascoltando.

In questo periodo Todoroki era strano e mi teneva lontano da Kacchan, non so il motivo, forse non voleva farmi soffrire, o forse era per non soffrire poi in futuro.

Era giorno come tanti, però ricordo perfettamente che era sabato, vi state chiedendo come mai mi ricordo proprio questo giorno? Beh, lo scoprirete tra poco.

Era luglio, mancavano solo 2 giorni al mio compleanno, faceva molto caldo, soprattutto quel giorno, tutto era tranquillo, anche troppo.

Decisi di andarmene dalla camera di Kirishima e mi feci un giro nei corridoi, sfortunatamente vidi te Kacchan, sembravi parecchio nervoso ma io non dissi nulla ne feci nulla.

Fosti tu a fare tutto, dinuovo, mi presi dal collo e mi portasti in camera tua, mi sbattersi a terra e ti misi su di me, mi tirai uno schiaffo.

Perché lo stavi facendo? Non lo so, ma probabilmente volevi sfogarti, quindi ti lasciai fare.

Non so per quanto tempo mi picchiati ma non fu bello,per niente.

<dovevo prendermela con qualcuno.> dissi testuali parole, allora avevo ragione.

Appena fuori da camera tua andai in quella di Todoroki accasciandomi a terra, buio.

Quel buio non durò allungo, infatti dopo poco mi svegliai, Todoroki mi stava curando e aveva l'espressione preoccupata.

<chi ti ha ridotto così..?> non capi bene ma riuscì a rispondere <t...tranquillo...> lo dissi mugolando quindi non so se lo aveva effettivamente capito.

Finito di bendarmi mi accarezzò il viso con gli occhi lucidi e mi guardò, ricordo perfettamente il suo sguardo, era un misto tra rabbia e tristezza.

<dimmi chi ti ha ridotto così, ti prego.> insisteva, perché lo faceva? Lui si accorgeva di me e ci teneva sul serio.

Tutto quello che è successo mi distrusse ancora di più, pensai che se morissi sarebbe stato meglio, che ingenuo, però non potevo sapere quello che sarebbe accaduto.

<n-non ha im-importanza> dissi sorridendo e lui mi prese la mano, quello che disse mi fece stare davvero davvero bene.

<sei sempre così dolce e non dai mai la colpa a nessuno solo per non farlo soffrire quando ti ha picchiato a sangue..l-lo so bene, ma adesso ti prego, dimmi chi è stato e ti prometto che non gli farò nulla! Te lo prometto m-ma tu..dimmelo!>.

Io lo guardai, delle lacrime gli rigavano il viso, non volevo soffrisse anche lui così glielo dissi.

Lui mi baciò sulla fronte e uscì, infondo lo aveva promesso e quando lui promette qualcosa difficilmente non rispetta quello che ha detto.

Io mi sedetti sul letto portandomi le ginocchia al petto e guardando il vuoto, qualcuno bussò alla porta.

<si?> entrò Kirishima, ero sorpreso che fosse lui, ma comunque ero più sereno.

<come ti senti? So di quello che è successo..> si sedette davanti a me con le gambe incrociate e mi guardò con il sorriso migliore che riusciva a fare in quel momento.

<bene, non preoccuparti> risposi solo questo, mi faceva male tutto il corpo ma non dissi nulla ne mi lamentai.

Stare con lui era piacevole effettivamente, ti faceva rilassare e ti tranquillizzava, era dolce.

Disse una frase che proprio quella sera stessa si sminuì con un semplice gesto.

<sono felice di averti qui allo Yuei, sono sicuro che in futuro diventerai un eroe spettacolare!> in futuro eh, ci avevo creduto a quelle parole.

Dopo un pó andammo a cenare con tutti e tornammo nei dormitori, io e Todoroki restammo svegli per un pó e poi andammo a dormire, anche se io non presi subito sonno.

Nel momento in cui mi stavo appisolando si sentì un esplosione, tutti corremmo in sala e vedemmo i villain, erano riusciti ad entrare.

Tutti attivarono i quirk e Todoroki mi prese per un braccio portandomi lontano, nessuno poteva accorgersi che stavo scappando.

Andammo fuori e prima di scappare mi fermai e guardai kacchan.

Il mio sguardo si posò su Dabi, lo vidi prendere una pistola e puntarla contro Kacchan.

Feci una cosa che non avrei mai pensato di fare.

Lui sparó.

E ora Kacchan?
Ora ti sei accorto di me?

Ora ti accorgi di me? Where stories live. Discover now