PROLOGO

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Prima di ricominciare quest'avventura, voglio dedicare questa storia (e tutto ciò che la accompagna) alla prima persona che abbia mai creduto in me e che, dopo tutte le scemate che ho fatto, ancora mi sta accanto. Quando pubblicherò un libro la dedica sarà per te, omonimx <3

Erano passati pochi mesi dalla fine della Guerra che aveva distrutto il Mondo Magico e coloro che lo abitavano. I bambini d'ora in poi sarebbero stati cresciuti sentendo storie su quelle terribili decadi che avevano segnato il volto dei sopravvissuti, avrebbero pianto parenti che non avevano mai conosciuto e sarebbero stati testimoni della ricostruzione che sempre avviene dopo le devastazioni. Ma quei momenti ancora non erano arrivati. Ora c'era solo un sordo dolore, rumore di catene di mangiamorte che non erano riusciti a fuggire in tempo ai tribunali e alle sentenze che li attendevano, pettegolezzi sussurrati a mezza voce, uomini e donne vestiti di nero e ragazzi che erano troppo giovani perché potessero avere quei volti segnati dalla Morte.

Tutti erano stati cambiati da ciò di cui erano stati testimoni, eppure, come uno strano scherzo dell'universo, nessuno sapeva o riusciva pienamente a capire quanto era cambiato Harry. 

Si, il Prescelto, il Ragazzo che era Sopravvissuto era cambiato in una maniera impressionante. Si rendeva conto che per la prima volta in vita sua avrebbe potuto essere e fare ciò che voleva, senza venir giudicato da coloro che gli erano accanto come era accaduto fino ad allora. Eppure un peso gli opprimeva il petto ogni volta che incrociava lo sguardo di Hermione, che era stata costretta a cancellare la mente dei suoi genitori, ogni volta che vedeva le lacrime silenziose George, ogni volta che passava davanti alla camera di Sirius a Grimmauld Place, ogni volta che guardava il sorriso del suo figlioccio Teddy, impedendogli di respirare. Pensava spesso che senza quella stupida Guerra sarebbe potuto essere felice, vivere una vita normale, avere dei genitori, crescere giocando con Remus e Sirius e stare con chi lo amasse davvero.

Come ci si aspettava, dopo che tutto era finito aveva visto Ginny e si era reso conto che non l'aveva mai amata, almeno, non nel modo in cui lei avrebbe voluto. Per lui era stata troppo come una sorella, e Cho era semplicemente stata qualcosa durante il quarto anno. Cedric anche, come lei, era semplicemente una sottospecie di passaggio, una di quelle cotte che hai solo perché, andiamo, chi non l'aveva? 

Infine, dopo un'interminabile estate passata a zonzo tra la Tana e Grimmauld Place, cercando di rimettere a posto i suoi pezzi, arrivò. La lettera che avrebbe cambiato tutto senza che lui se ne accorgesse. 

Stava rileggendo, per l'ennesima volta, la sua copia, un po' sgualcita, di American Gods, quando un gufo gli era volato in camera dalla finestra aperta. Lo guardò con curiosità: di solito era Edvige a portargli la posta. La civetta era stata salvata all'ultimo proprio da lui, un attimo prima che la maledizione di Voldemort la colpisse, ma lei aveva preferito tenersi lontana dalla Guerra, e lui non poteva affatto biasimarla. 

In ogni caso, il rapace, un gufo grigio con degli occhi stupefacentemente gialli si stava stiracchiando e aveva una lettera legata ad una zampa. Harry la sfilò piano e andò a cercare del mangime da dargli. 

Infine, l'aprì. 

Gentile signor Potter, 

le invio questa breve missiva per informarla della riapertura di Hogwarts dopo la ricostruzione e dell'opportunità che è stata offerta a coloro che non avevano frequentato l'ultimo anno di ripeterlo e diplomarsi. 

Cordialmente, 

Preside McGranitt. 

PS: spero davvero che tornerai, Harry

Il ragazzo non riusciva a crederci: Hogwarts! Gli sembrava ovvio andarci, almeno per concludere ciò che aveva iniziato più di sette anni prima. Avrebbe potuto sistemarsi, conoscere persone nuove, imparare e concentrarsi finalmente solo sui suoi studi. Anche, magari, riappacificarsi con tutti coloro che aveva sempre considerato nemici. 

Si, sarebbe stato perfetto. 

drarry - love is the trueWhere stories live. Discover now