Capitolo 15 - Draco

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Draco si stava incamminando da solo verso il bagno del terzo piano e stava rimuginando su quanto accaduto mezz'ora prima.

Lui si era diretto verso il suo dormitorio senza vedere o incontrare nessuno, sognando ad occhi aperti e ricordando quanto era stata dolce la notte passata con Harry. Solo poche ore prima il biondino avrebbe giurato che Potter lo odiasse e invece il moro gli aveva confessato i suoi sentimenti, che erano ovviamente ricambiati. Con la testa che frullava, Draco nel frattempo si era cambiato e si stava dirigendo verso la Sala Grande, ormai quasi piena.

Come Harry, si girò subito per cercarlo e non lo trovò. Un po' deluso si accorse che non c'erano nemmeno la Granger e Lenticchia ed immaginò che fosse con loro. Si stava riempiendo il piatto, quando Pansy interruppe il suo filo di pensieri:

"Draco! Hai sentito la novità?"

"No, Pansy, dimmi." Rispose lui annoiato.

"Pare che Potter si sia fidanzato con qualcuno!" Disse lei esaltata.

Il ragazzo sbiancò, ma lei sembrò non accorgersene. "E... con chi?" Disse sperando di non sembrare troppo interessato all'argomento, era impossibile che li avessero scoperti, giusto?

"Con uno dei grifondoro, mi pare si chiami Seamus qualcosa, boh!" Continuò noncurante.

"Finnigan..." sibilò.

"Esatto! Proprio lui! Mi è stato riferito da Paciock che il letto di Potter stamattina era vuoto e fatto e che lui non si era fatto vedere per tutta la serata. Idem per quell'altro con cui stava. Sembra che abbiano avuto una notte di passione..." Concluse con un guizzo malizioso negli occhi.

Draco non sapeva che fare, non aveva più fame, così si limitò a fissare quel bugiardo con una maschera di puro odio, mentre lui rideva con i suoi compagni grifondioti, stava giusto pensando a quali metodi di tortura avrebbe potuto usare per fargliela pagare, quando la porta si spalancò ed Harry entrò con il Golden Trio al completo. Sulla sala scese un silenzio di tomba e lui sentì arrivare le lacrime agli occhi così, si limitò a fissare Finnigan con uno sguardo truce. Nessuno di quei tre sembrava sapere nulla e quando vide Paciock spiegargli cosa stava accadendo, sentì Harry urlare, ma non riuscì a distinguere le sue parole e dopo, in un secondo, Lenticchia lo stava trattenendo per la camicia, mentre lui cercava di dimenarsi ed arrivare al collo di Finnigan che, avvertendo il pericolo, fece la saggia scelta di alzarsi e andarsene. Pochi minuti dopo vide un aereoplanino di carta che gli svolazzava davanti, lo prese, lo lesse e si dileguò in fretta.

Era lì da un paio di minuti quando sentì dei passi affrettati fuori, nel corridoio. Sfoderò la bacchetta e, appena vide una sagoma, la pietrificò con un incantesimo.

Non appena capì che quello era Harry, si sentì morire dentro dalla vergogna, ma ormai il moro era diventato più veloce e in un attimo sciolse l'incantesimo indolenzito.

"Ma come ti salta in mente?" Gli disse cercando di trattenere una risata alla vista della faccia rossa tanto quanto i capelli di Ron.

"Ehm... scusa, non l'ho fatto... si... insomma... apposta."

"Saprai farti perdonare, spero." Gli rispose maliziosamente.

"Oh, si, sicuramente." Disse l'altro riacquistando  un po' della sua solita spavalderia. 

Tra i due scese un silenzio, d'attesa, che durò molto poco dato che, entrambi, all'unisono dissero:

"Hai fame?" Per poi guardarsi e scoppiare a ridere: ognuno dei due aveva portato all'altro un muffin ai mirtilli.

"Si, grazie." Si risposero sempre all'unisono, prima che Draco, sfiorata la mano di Harry, schiudesse le labbra attorno alle sue.

La fretta con cui il moro lo allontanò gli fece male, molto male.

"Shh, zitto." Disse sorridendo con l'aria di chi la sa lunga e sta cercando di trattenere le risate.

"Mirtilla?" Urlò subito Harry.

"Oh, ciao Harry Potter. Sei ancora vivo, vedo." Rispose comparendo il fantasma, un po' delusa.

"Si, e sono anche gay, quindi non farti venire strane idee... Però, se vuoi, c'è un corvonero che sta facendo il bagno al quinto piano e..."

"Ciao ciao, Harry Potter!" Concluse l'altra tutta felice.

"Scusa sai, ma tu come lo sai che c'è un corvonero che fa il bagno al quinto piano?" Gli chiese piano Draco amareggiato.

"La Mappa del Malandrino." Disse lui "Dove eravamo?" 

"Mmmmm, non so, ricordamelo tu, Potter." Gli rispose prima di essere interrotto dalle labbra calde del suo ragazzo.

Dopo un lungo bacio i due si sedettero e cominciarono finalmente a parlare, avvinghiati come se temessero che qualcuno avrebbe potuto separarli. 

"Harry, io... io... io lo uccido!" Sbottò Draco fumante di rabbia.

"Mi sembrava chiaro questo, dal tuo sguardo di stamattina."

"Tu... tu devi mettere a tacere la cosa."

"L'ho già fatto." disse lui smagliante "Finché venivo qui ho incontrato Seamus e non sono stato molto, ehmm, amichevole."

"Continua..." Gli disse compiaciuto Draco.

"Lui ha cercato di baciarmi e-"

"COSA?!? IO LO CRUCIO!" 

"Aspetta Draco, mica ci è riuscito. Comunque, dicevo, l'ho incontrato e gli ho riferito che un tassorosso mi aveva detto di averlo visto addormentarsi in biblioteca la sera prima e di essere riuscito a scorgere Madama Pince spingerlo fuori questa mattina quasi a calci. Gli ho detto molto tranquillamente che se non avesse immediatamente detto la verità, ci avrei pensato io a sfotterlo durante tutta la settimana."

"E lui..."

"Oh, nulla, ha cercato di mettermi sotto Imperio per costringermi ad essere il suo ragazzo, ma-"

"COSA? ORA VADO LI' E GLI STRAPPO LE BUDELLA UNA AD UNA!"

"Draco, ma mi vuoi lasciar finire? Mica l'ho lasciato fare! Mi sono difeso e l'ho lasciato un po' indolenzito..." Concluse Harry addentando finalmente il muffin.

"Beh, hai fatto più che bene!" 

"Ora andiamo su, non vorrai mica fare tardi, Draco."

"Certo che no, Harry." 

drarry - love is the trueWhere stories live. Discover now