Capitolo 26 - Harry

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Appena si chiuse la porta alle spalle, Harry sentì un peso nel petto, proprio sopra il cuore. E, sospirando, accettò il fatto che sarebbe rimasto lì per tutta la settimana.

Quella sera, Harry stupì Jay nel preparare uno dei suoi cibi preferiti, la pizza. Il moro si chiese come mai i maghi avessero questa profonda diffidenza verso tutto ciò che riguardava i babbani. Ora come ora, poteva anche capire che i maghi non si fidassero di oggetti come smartphone, tablet o anche solo una lavatrice. Ma potevano davvero vivere senza la pizza, la carbonara o il sushi?

A quanto pare nemmeno il suo coinquilino conosceva la pizza e ne rimase estasiato. Il grifondoro, però, si rattristò pensando a cosa avrebbe detto Draco di quel cibo che poteva essere mangiato solo con le mani, senza forchetta e coltello. Fece un sorriso amaro e l'altro ragazzo se ne accorse:

"Tutto bene?"

"Si, Jay, è solo che lui mi manca." Gli rispose Harry, tenendo lo sguardo fisso davanti a se, aveva promesso a Draco di non fare lo stupido.

"Harry, so che non ti piaccio, ma almeno guardami in faccia mentre parliamo!" Esclamò lui divertito.

"Mmm, non so se è stata una buona idea..."

"Allora parliamone, dai." Fece guardandolo negli occhi, serio.

"Vedi, per me Draco è una delle cose più importanti della mia vita. E io so di essere lo stesso per lui. Non voglio che niente o nessuno si frapponga tra noi, tutto qui."

"E chi ha detto di separarvi? Io voglio solo passare una bella settimana di quasi-vacanza. E se per stare tranquillo, dovrò dormire sul divano, lo farò." Disse alzando le mani in segno di resa.

"Ma figurati! Se qualcuno dormirà sul divano, sarò io."

E detto questo i due iniziarono a rincorrersi per tutta la casa, divertendosi fino a crollare, stremati, sul letto. 

Saggiamente decisero che era ora di andare a dormire, così si misero in pigiama e si addormentarono, ai lati opposti del letto.


La mattina dopo Harry si svegliò, fresco e riposato, pronto per una nuova, tranquilla, giornata. Ma non aveva fatto i conti con Jaycob.

Durante la notte, infatti, Harry era rimasto dov'era, ma, nel sonno, l'altro grifondoro si era completamente girato, fino ad addormentarsi con le braccia strette sul suo busto e le gambe attorcigliate alle sue. 

Harry lo maledisse mentalmente per due minuti buoni, cercando di trovare un modo per spostarsi senza fare figuracce, quando quello si svegliò.

"Buongiorno." Disse assonnato, senza spostarsi di un centimetro.

"Ehm... si, buongiorno." 

Jaycob gettò un'occhiata alla situazione che si era creata e... lo ignorò completamente.

"Ehm... Jay, ti dispiacerebbe spostarti?" Gli chiese Harry, ora imbarazzato da morire. 

"Oh... certo." Ma non si mosse.

"Jay..."

"Uff e va bene!"

E, finalmente, quel ragazzo si spostò.

drarry - love is the trueWhere stories live. Discover now