6||Il signor Blythe

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Dopo alcuni giorni,venimmo invitati al funerale del padre di Gilbert blythe.
Era stata una cerimonia lenta e dolorosa,soprattutto per il ragazzo,che non distoglieva lo sguardo dalla tomba del padre.

A fine cerimonia,provai ad avvicinarmi,ma Anna e Marilla, mi spinsero con tutti gli altri invitati,pronti per il rinfresco che avevano preparato.
-Poverino...Chissà adesso come starà!-disse Ruby,asciugandosi le lacrime con il suo vestito,mentre le altre ragazze,anche mia sorella, le sollevavano il morale.

In quel momento la porta venne aperta velocemente,come se ci fosse stata una folata di vento e il "vento" non era altro che Gilbert,il ragazzo che era appena diventato orfano.

Ringraziò il parrocco,per la cerimonia degna di un uomo,come il padre,per poi uscire,con Anna alle calcagna e,di conseguenza,con me.
-Gilbert,puoi fermarti?- domandò mia sorella,provando a mettersi il cappotto,mentre parlava.

Gilbert rallentò,ma non diede segno di voler tenere una conversazione,cosi mia sorella iniziò a straparlare.
-Dovresti essere felice! Almeno,diversamente da noi, l'hai conosciuto e ti ricorderai per sempre il suo viso sorridente...Quanto darei per avere tale fortuna!- cominciò mia sorella,ma Gilbert si girò furioso.

Non doveva essere così "spettacolare" ricordarsi il viso di un genitore con cui hai passato la tua vita,o almeno gran parte.
-Io non sono come voi! Tu,Anna,hai una famiglia,lo capisci che io,invece,non ho più nessuno?!- domandò il ragazzo,girandosi verso di noi e fermandosi,come facemmo io e Anna.

Lo vedevo che stava morendo internamente...Si stava dando la colpa,per una cosa che neanche lui avrebbe potuto evitare.
-Anna,torna dentro e di a Marilla che tornerò a momenti-le dissi,prima di avvicinarmi a Gilbert.

-E che cosa le riferisco?-domandò Anna,facendomi rispondere con "dille che sono con Gilbert",per poi farla annuire e correre verso la casa,mentre io prendevo per mano Gilbert.

-Ti fidi di me?- domandai,dato che non si muoveva dalla sua postazione...Sembrava fosse una quercia maestra,che aveva appena messo le radici.
In risposta,come se fosse rinato,il ragazzo annuii.

Attraversammo il bosco,in totale tranquillità.
-Dove siamo diretti?- domandò Gilbert,prima che io potessi dire "siamo arrivati".

Lui mi guardò un attimo,prima di chiedermi il perché lo avessi portato al cimitero.
-Capisco come ti senti,Gilbert. Il tuo comportamento,dovuto alla scomparsa di tuo padre,non cambierà mai...A meno che tu non voglia già sfogarti con lui- gli spiegai,sedendomi sulla panchina,insieme a lui,che però mi guardò esterrefatto.

-Mi sembra una cosa un pò stupida,non può sentirmi- disse,togliendosi il capello dalla testa e pulirlo dalla neve,che aveva iniziato a cadere fioca.
-Qui ti sbagli...Non potrà sentirti con l'udito,ma ti sentirà sicuramente con il cuore...Provaci- gli spiegai,toccandogli il petto,con la mano che avevo libera.

Alla fine si lasciò andare e fui quasi presa dall'andarmene,ma Gilbert mi invitò a rimanere...Per avere un pò di supporto.
-Papà...Non so come sfogarmi in questo momento,volevo solo che tu rimanessi al mio fianco....Ti avrei anche fatto conoscere Caterine,la ragazza con cui ero andato a prendere un tè,quando mi hai lasciato. Non so cosa fare...sono- cominciò il ragazzo,ma il silenzio di quel posto così importante,fu disturbato dai suoi singhiozzi -sono solo- concluse,prima di coprirsi il viso,con le sue mani fredde.

-Nonono- dissi,provando ad abbracciarlo -Tu non sei solo...Ci siamo noi...I tuoi amici,ti giuro che troveremo un modo per aiutarti- continuai ancora,finché anche lui si lasciò andare e mi strinse a sè.

-Io troverò un modo per aiutarti...Ti prego Gilbert,credimi...Voglio aiutarti in qualsiasi modo-gli sussurrai,stringendo il suo cappotto,tra le mie mani,mentre lui non dava segno di staccarsi.

Dire che mi stava inondando la spalla,non era niente in confronto a tutte le lacrime che stava versando.
Quando lo sentii calmarsi,solo allora,sciolsi l'abbraccio e gli presi le spalle con il mio "tocco delicato".

-Mi dispiace averti portato qui...Pensavo potesse aiutarti e invece- provai,ma il ragazzo mi bloccò,mentre ripuliva il suo volto,dall'acqua cristallina che sgorgava dai suoi occhi.
-E invece hai fatto molto di più...Sfogandomi mi sono liberato di un'enorme peso e te ne sono infinitamente grato,Caterine- mi rispose tranquillamente.

Sorrisi...Non mi aspettavo funzionasse davvero,dato che l'avevo appreso durante la lettura pomeridiana di un romanzo.
-Ora torniamo indietro...Marilla potrebbe essere preoccupata- concluse,infine,prendendomi per mano e facendo la stessa strada che avevamo fatto per arrivare.

Gilbert Blythe,oltre a essere un ragazzo interessante,era anche un ragazzo dalle mille sorprese: riusciva a passare dallo stato di tristezza assoluta, a quello di spensieratezza in una manciata di secondi.

Spazio meeeeee
Oh yes...The dad di Gilbert è morto:')
Rip...Immaginatevi come sarebbe andata la storia se quel povero cristo fosse sopravvissuto,lol
Si sarebbe fatto Marilla,ne sono certa:3
Boh...Ditemi come state e che cosa pensate di questo capitolo
Deni

My Caterine ShirleyWhere stories live. Discover now