2. Simbolo della pace

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Il leggero sottofondo della televisione che trasmetteva le ultime notizie dalla città di Musutafu arricchiva l'atmosfera del locale il cui silenzio era costantemente interrotto dalle conversazioni delle persone sedute ai tavoli. Quando i quattro eroi avevano fatto il loro ingresso chiedendo un tavolo ad uno dei camerieri, non avevano potuto fare a meno di percepire gli sguardi di tutti posarsi su di loro; probabilmente non ci avrebbero mai fatto l'abitudine, soprattutto per le persone che li fermavano per strada per chiedere una foto o un autografo, ma andava bene così, i cittadini si sentivano al sicuro in loro presenza e i ragazzi non potevano che essere felici di ciò.

Il locale non sembrava molto frequentato, era un ambiente piuttosto piccolo con un bancone alla destra dell'ingresso e dei tavoli neri sparsi sulla sinistra. Le pareti erano scure anche se la maggior parte della loro superficie era occupata da finestre che davano la possibilità di illuminare l'interno con luce naturale

«ieri ho parlato con Iida al telefono, ultimamente contattarlo è diventato difficilissimo, sta dando un contributo davvero importante alla città di Hosu» sorrise Uraraka mentre, seduti ad uno dei tavoli in fondo al locale, attendevano che arrivassero i panini che avevano ordinato
«anche la sua aspirazione di diventare un eroe proprio come lo è stato suo fratello Ingenium sembra essersi realizzata nel migliore dei modi» sorrise Midoriya facendo annuire Asui
«paradossalmente anche Mineta si sta dando da fare, anche se non perde occasione di lavorare con quante più ragazze possibili, cra»
«tipico di Mineta» sospirò Deku scuotendo il capo
«mi domando dove stiano lavorando gli altri ragazzi» si chiese Tokoyami facendo annuire Uraraka
«già, alla fine siamo rimasti solo noi quattro della sezione A qui a Musutafu» aggiunse la ragazza con una nota di malinconia nella sua voce
«cra, solo io sento la mancanza di questi anni?» domandò Asui e Izuku abbassò lo sguardo fissando con occhi tristi le sue mani coperte dai guanti bianchi giocare tra di loro.

Non si erano neanche preoccupati di cambiarsi, erano rimasti nei loro costumi da Hero, il che li rendeva ancora più riconoscibili, ma non sembrava importargli troppo.

«vi ricordate il primo anno? Gli esami di ammissione... Aizawa e i suoi test d'ingresso... La USJ...» disse deku sussurrando l'ultima parola catturando tra i denti il labbro inferiore
«il torneo sportivo, l'apprendistato, gli esami finali e il ritiro nel bosco» aggiunse Uraraka con occhi tristi
«vi ricordate delle urla di Bakugo già di prima mattina?» accennò un sorriso Tokoyami anche lui con espressione malinconica
«Aoyama e il suo egocentrismo, Kirishima e Kaminari, Todoroki, Yaoyorozu, Jiro...» continuò Asui

E Izuku strinse le labbra fino a formare una linea pur di non scoppiare in lacrime

«mi mancano tutti così tanto» sussurrò quest'ultimo
«mi mancano i sorrisi inquietanti di Aizawa, le urla di Present Mic... persino Midnight, Cementoss-» iniziò Asui prima di venire interrotta da Midoriya
«All Might» soffiò e tutti e quattro abbassarono lo sguardo lasciandosi travolgere dalle confusione attorno a loro, dalle voci delle persone sedute agli altri tavoli e dalle notizie in televisione

Una pesante atmosfera era improvvisamente calata tra i quattro ragazzi proiettati in un piacevole passato che lentamente si stava dissolvendo nel presente, un silenzio improvviso calò tra di loro e con occhi tristi Uraraka portò la sua attenzione su Midoriya sapendo quando quell'argomento lo toccasse, ma per fortuna il momento durò poco perché la cameriera giunse al tavolo con le loro ordinazioni

«ecco a voi, scusate per l'attesa... e grazie per il vostro intervento di oggi» sorrise la ragazza dai capelli scuri stringendo al petto il vassoio dove prima era poggiati i panini avvolti dalla carta che riportava il logo del locale
«siamo qui per questo» accennò un sorriso Deku sembrando improvvisamente riprendersi dai ricordi della Yuei che tanto pesavano sul suo petto

Pro Hero || Tododeku Where stories live. Discover now