29. Vittoria e sconfitta

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I boati si espandevano per le strade deserte, urla di rabbia, esplosioni, e frastuoni; il caos si era impadronito di quelle vie, distruggendo completamente la quiete della notte. Un grande perimetro era stato allestito dagli agenti che presidiavano adesso la zona sotto attacco, avevano fatto in modo che non ci fosse nessuno per strada, ma non erano potuti intervenire in alcun modo in soccorso delle persone che abitavano nei palazzi coinvolti nello scontro.

Un elicottero volava sopra la città seguendo dall'alto il combattimento, giornalisti ai margini del perimetro, con toni spaventati e preoccupati, erano accorsi per mandare in diretta quanto stava accadendo. I tre eroi reggevano a fatica il violento scontro da quasi mezz'ora, troppo preoccupati per i civili bloccati nei palazzi intorno, davano la priorità al limitare i danni.

Le finestre di uno dei tanti appartamenti tremarono quando il boato di un'esplosione si propagò nell'aria, attraverso quella finestra una bambina scorgeva tra le tende, con occhi tristi, la violenza che colpiva le strade.

Osservava e le sue dita stringevano la maglietta del suo pigiama tremavano, sotto quegli occhi che avevano visto ancora poco della realtà amara, gli eroi venivano sopraffatti dai criminali, Shoto cadeva al suolo, il ghiaccio attorno a sé distrutto, Bakugo cercava di coprirgli le spalle, uno dei suoi guantoni distrutto, i corpi pieni di polvere e ferite e la fatica dipinta nei loro volti.

«a-allontanati dalla finestra!» la bambina di voltò e immediatamente sua madre la prese in braccio. Di sfuggita videro entrambe Deku che con un balzo si sollevò in aria prima di scagliare un forte calcio che riuscí a far indietreggiare uno dei criminali
«mamma gli eroi vincono sempre vero? - chiese nascondendo il viso nel petto della madre e la donna, in lacrime, si affrettò ad allontanarsi da quella finestra, ad ogni frastuono sul punto di rompersi, rintanandosi nella stanza più lontana e buia della casa - Deku mi ha salvato, ti ricordi? Lui è forte» sussurrò e un singhiozzo sfuggí alle labbra della madre che strinse maggiormente a sé la bambina, pregando, ad ogni esplosione, ad ogni boato, che veramente andasse tutto bene, che davvero quei ragazzi fossero in grado di salvarli.

E quel terrore i media non potevano mostrarlo, il mondo non si sarebbe mai reso conto delle effettive vite in gioco mentre i riflettori erano puntati sugli eroi, ma loro lo percepivano, potevano sentire il peso di ogni vita gravare sulle loro spalle, il timore di mettere in pericolo chi dovevano salvare, mischiato alla rabbia verso quei criminali e ancora la tristezza e l'amarezza dell'aver riempito di paura i cuori delle persone che lentamente perdevano la speranza

«merda - imprecò Bakugo indietreggiando per schivare l'ennesima vettura che gli veniva scagliata contro - se rimaniamo qua saremo solo dei sacchi da box»
«l'unica soluzione utile è dividerli, ma non penso ci asseconderanno» lo affiancò Shoto prima di poggiare entrambe le mani per terra.

Il villain che si dirigeva verso di loro si vide costretto ad indietreggiare, il suo quirk di rafforzamento fu inutile quando una parete ghiacciata si scagliò contro di lui, spuntoni di ghiaccio letali furono poi avvolti dalle fiamme e la vampata riuscí a colpirlo togliendogli per pochi attimi il respiro, bruciando il tessuto nero del suo cappotto all'altezza delle braccia e ustionando la sua pelle. Un urlo di angoscia fu emesso dalle sue labbra e senza alcun tempo di reagire uno strato di ghiaccio, più veloce di prima, lo avvolse, immobilizzandolo e costringendolo a fermarsi.

«questo lo terrà per un po fuori gioco» disse il bicolore lanciando uno sguardo di sfuggita al suo braccio destro e alla sua mano coperta di una leggera brina
«non potevi farlo prima?» si lamentò Katsuki
«volevo assicurarmi di coglierlo alla sprovvista, sanno bene come combattiamo io e Izuku» rispose serio tenendo sotto controllo il criminale prigioniero del suo ghiaccio.

Aveva tentato di resistere, lo strato congelato aveva tremato sotto i suoi sforzi di liberarsi, ma probabilmente conosceva bene il rischio che correva e le conseguenze che ci sarebbero state per il suo corpo.

Pro Hero || Tododeku Where stories live. Discover now