10. Responsabilità

1.5K 135 55
                                    

Gli occhi di Izuku rimasero fissi su quelle macerie per attimi che gli parvero ore, la sensazione della terra sparire sotto i piedi lo fece sudare freddo mentre con respiri pesanti cercava di realizzare cosa stesse succedendo. La sua bocca socchiusa tentava di incamerare quanta più aria possibile, ma più erano profondi i suoi sospiri più aveva la sensazione che i suoi polmoni fossero vuoti. Gli bruciava terribilmente la gola e la sua vista era sempre più offuscata dalle lacrime che velarono i suoi occhi.

Non li ho salvati

Pensò mentre due mani si poggiavano da dietro sulle sue braccia strattonandolo lontano da quello spettacolo agghiacciante

Non li ho salvati

Le tue gambe tremavano, il suo corpo non si reggeva più in piedi. Quelle dita che dapprima lo tenevano dalle braccia si spostarono sui suoi fianchi e poi sul tuo stomaco stringendo con forza in tessuto del suo costume. La sua schiena aderí contro il petto del ragazzo che lo stava allontanando e solo allora Izuku cedette lasciando strisciare i suoi piedi per terra tentando più volte di muoverli

Non li ho salvati

I talloni delle sue scarpe strisciarono sull'asfalto e le sue mani andarono a stringere con forza quelle braccia che lo tenevano in piedi.

«d-dovevo salvarli» fu un sussurro appena percettibile

Tentò di divincolarsi da quella presa, le orecchie fischiavano e le lacrime scivolavano lungo le sue guance mentre la folle idea di tornare lí e scavate tra le macerie in cerca di superstiti si insinuò nella sua mente

«Midoriya fermo» sentí la voce ovattata di Shoto, sembrava così lontana eppure il bicolore era proprio alle sue spalle
«lasciami» sussurrò in lacrime mentre le sue dita tremanti tentavano di liberare il suo bacino dalla stretta delle sue braccia
«non puoi fare più niente» affermò con cruda verità e un singhiozzo sfuggí alle labbra di Izuku
«no... no.. io-» sussurrò e la sua voce fu nuovamente spezzata da un singhiozzo

Riuscí persino ad attivare la sua unicità, ma quando si liberò dalla stretta di Shoto le sue gambe tremanti cedettero facendolo cadere sulla terra della piazzetta ormai distrutta

Le sue dita si posarono tra l'erba ormai seppellita e strinsero quel terriccio fino a far sbiancare le nocche delle sue mani. I singhiozzi si susseguirono frequenti e il suo viso, puntato verso il basso, lasciò scivolare le sue lacrime per terra.

Shoto alle sue spalle rimase impassibile, solo dopo quelli che sembrarono minuti interminabili lo superò così da poter essere davanti a lui e si abbassò alla sua altezza mettendosi in ginocchio

«Midoriya-» tentò di dire qualcosa ma il sussurro del verde gli fece capire che non voleva sentire niente, non ci sarebbero state parole per consolarlo
«ti prego, non dire niente» il suo corpo era scosso dai singhiozzi e le sue braccia adesso erano incrociate al petto mentre le dita stringevano la stoffa del suo costume.

A Todoroki si strinse il cuore nel vedere quel ragazzo, sempre sorridente e determinato, in quello stato, completamente arreso alla realtà che lo circondava, attanagliato dai sensi di colpa e preda della disperazione; ma decise di rispettare le sue parole e non disse niente passando altri attimi ad osservare con sconforto le lacrime sul suo viso.

Le sirene della polizia erano sempre più vicine, erano l'unico rumore che echeggiava adesso nel silenzio improvviso che aveva seguito quel disastro

«c-chiedevano i-il mio aiu-to» singhiozzò continuando a guardare per terra. La schiena curva, come se su di essa gravasse il peso del suo dolore e delle sue responsabilità. Non vi era alcun contatto visivo tra i due ragazzi e Todoroki si sentiva terribilmente impotente in quel momento.
«m-mi guardavano, ti-tifavano per me... s-sorridevano no-nostante fossero b-bloccati tra le m-acerie - un singhiozzò interruppe la sua frase, poi con tono di voce strozzato continuò - p-perché pensavano a-andasse tutto bene - sussurrò riprendendo a piangere e stringendo maggiormente le sue braccia al petto come se quel gesto potesse offrirgli conforto - l-l'ultima cosa che... che ho visto s-sono stati i loro o-occhi terrorizzati e-e le loro braccia s-sollevate verso di m-me» soffiò scuotendo il capo e il suo corpo fu scosso da altri singhiozzi

Una lacrima solitaria scivolò sulla guancia di Shoto, il suo viso accigliato in un'espressione triste e il suo labbro inferiore stretto tra i denti.

Il gesto di abbracciare Izuku fu del tutto naturale e spontaneo, si avvicinò a lui e lo strinse tra le sue braccia sentendo quelle dell'altro stringergli il busto e aggrapparsi alla stoffa del suo costume con forza. Il viso del verde si nascose tra la sua spalla e l'incavo del suo collo e i suoi singhiozzi aumentarono lasciandolo sfogare.

Anche lí Todoroki non proferí parola per consolarlo, sapeva che qualunque cosa avesse detto sarebbe stata vana e inutile. Lasciarono spazio ai gesti, confortò il ragazzo stringendolo a sé, carezzando la sua schiena con delicatezza e il suo capo con l'altra mano lasciando scorrere le dita tra i suoi capelli pieni di polvere.

I soccorsi intervennero dopo che la polizia delimitò il perimetro della zona colpita, i paramedici trasportarono i corpi degli eroi privi di sensi sulle ambulanze partendo verso l'ospedale e i vigili del fuoco, aiutati da altri rescue hero intervenuti sul momento, cercarono tra le materie possibili superstiti depositando, in uno spettacolo di malinconia, quei corpi privi di vita sull'asfalto coprendoli con lenzuoli bianchi

«sono arrivati i soccorsi - sussurrò dopo un po Shoto rompendo il silenzio tra loro due - ce la fai ad alzarti? Ti accompagno dai paramedici» il suo tono di voce era basso e pacato, come se avesse timore di spezzare ancor di più l'animo fragile di Izuku

Il verde annuí appena, gli occhi vitrei persi nel vuoto e le lacrime inutilmente asciugate con le sue mani che avevano sporcato le guance di polvere e terra.

I due si alzarono e si avvicinarono all'ambulanza, il braccio sinistro di Todoroki reggeva il corpo di Izuku dalla schiena e il ragazzo proseguiva con occhi persi prima di raggiungere entrambi i paramedici che lo fecero sedere sul vano sanitario.

Dopo essersi accertato che Izuku fosse nelle mani dei paramedici Shoto fece per allontanarsi per testimoniare quanto accaduto alla polizia, ma la voce del verde lo fermò, con una frase sussurrata, sconsolata mentre il suo viso si manteneva basso

«All Might li avrebbe salvati, lui salvava sempre tutti» soffiò e il bicolore lo scrutò con tristezza prima di dargli le spalle e sospirare a sguardo basso.

Esitò, ma alla fine decise di allontanarsi da lí, anche lui fortemente scosso da quanto accaduto

E io dovrei essere il figlio dell'eroe numero uno?

Pensò con malinconia

Sembra malinconica come storia, ma giuro non lo è, cioè insomma più o meno! Dal prossimo capitolo conto di dare molto spazio alla tododeku quindi state pronti!
A presto❤️

Pro Hero || Tododeku Where stories live. Discover now