capitolo 2

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Quando quella mattina mi sveglio, Louis non è nel suo letto.

Probabilmente è già uscito, penso mentre vado in bagno per farmi una doccia.

Mentre l'acqua scorre sul mio corpo rifletto. Da quando sono uscito dalla clinica le cose sono certamente migliorate. Adesso non sono più solo, c'è Carly con me. Ma ora mi ritrovo a dover affrontare la mia più grande paura: le persone. Ciò che pensano di me, i loro giudizi ei loro sguardi, tutto mi terrorizza di loro. E gli sguardi poco amichevoli che mi rivolge Louis non sono di certo di aiuto. Fatto sta che mi fido di lui, è fratello di Carly, è ovvio che sia affidabile, lo spero. La cosa che più mi ferisce è il suo menefreghismo. Ho bisogno di un amico oltre Carly, qualcuno che mi stia vicino senza volere troppe spiegazioni.

Forse lui è solo il ragazzo sbagliato.

Eppure i suoi occhi...già, i suoi occhi. Come posso descriverli? Sono così belli che credo non esista ancora un aggettivo adeguato che possa rappresentarli.

Mi chiedo quando e se tornerò a scuola, vorrei tornare a leggere ma non me la sento di chiedere a Carly i soldi per acquistare un libro. Sta già facendo troppo per me. Ho solo sedici anni cazzo, ma ho così tanti problemi. Come posso ripagare Carly per tutto quello che sta facendo per me?

«Harry esci da quel cazzo di bagno. Devo uscire, non voglio arrivare tardi.»

La voce di Louis mi riscuote dai miei pensieri.

E chi gliel'ha data tutta questa confidenza?

E perché il modo in cui pronuncia il mio nome mi mette i brividi?

«Harry!» urla il mio compagno di stanza.

Mi affretto ad uscire prima che butti giù la porta.

****

Ore 21.36

Incuriosito da musica assordante proveniente dal piano inferiore, scendo le scale piuttosto confuso. Quello che mi ritrovo davanti è assolutamente incredibile.

Gruppi di adolescenti ballano a ritmo della musica strusciandosi fra loro. Per non parlare del modo in cui sono vestiti, sono quasi nudi.

Le numerose bevande alcoliche presenti nella stanza mi incoraggiano ad andare a cercare Louis. Lo trovo in cucina, non è solo. Una ragazza bionda è avvinghiata al suo corpo mentre lui la bacia con passione. Con un colpo di tosse cerco di attirare la loro attenzione ma niente.

Continuano a conoscersi.

Una strana sensazione mi colpisce nel petto, non so il motivo ma non voglio più provare una cosa del genere.

«Scusate..?» dico picchiettando il dito sulla spalla di Louis, che mi guarda stranito.

«Non eri in camera tua?» chiede acido.

Guardarlo negli occhi fa ogni giorno più male. Perché non vuole provare ad essere gentile con me? Ma soprattutto, perché ci tengo così tanto? È un ragazzo che non conosce le buone maniere, è presuntuoso e arrogante e io non voglio più averci niente a che fare. Ma devo comunque capire cosa sta combinando.

«Che cosa succede? Perché..perché c'è tutta questa gente?» domando mentre comincio ad avvertire un leggero mal di testa.

La ragazza bionda mi guarda intenerita e poi esclama:

«Lou chi è questo cucciolo? È così tenero...Io sono Jennifer, tu come ti chiami?» si rivolge a me con premura.

Arrossico imbarazzato. Louis sembra seccato.

«Ho dato una festa» si giustifica il ragazzo dagli occhi azzurri.

«Lou! Come si chiama?» insiste Jennifer.

her brother » l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora