capitolo 24

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Louis ha una fitta al cuore quando apre la porta del bagno degli uomini, e il suo sguardo si posa sulla figura rannicchiata di quello, che un tempo era il suo ragazzo.

Il più grande si avvicina fino a scendere alla sua altezza, le ginocchia piegate, fa per avvicinare una mano al viso del riccio ma che lo blocca bruscamente. «Non toccarmi.» ordina minaccioso.Sul suo viso non ci sono tracce di lacrime, ma gli occhi gonfi e le labbra più rosse del dovuto per i morsi, non passano inosservati dagli occhi attenti di Louis che rimane sorpreso dal tono aggressivo con cui il riccio gli si è rivolto. E in quel momento Louis capisce che col passare del tempo, le persone possono cambiare, in meglio o in peggio. A volte è un cambiamento definitivo, altre no. Quello che sa è che Harry non è più il ragazzino di sedici anni che ha conosciuto, ingenuo e fragile. Ma se la personalità di Harry è mutata, i sentimenti di Louis invece sono rimasti gli stessi. Sa che sotto quello scudo, quella barriera, si nasconde ancora il suo piccolo e dolce Harry. Rimangono ad osservarsi per un tempo che pare infinito.

È cambiato, nota il liscio. È diventato persino più alto di lui.Ma i suoi occhi, sono sempre gli stessi.

Harry nota che Louis non è cambiato poi così tanto. Ha solo qualche ruga in più vicino gli occhi che lo rendono, se possibile, ancora più bello. Gli è mancato, ma non è disposto a perdonarlo. Non si merita il suo perdono.

Louis rimane a fissarlo incastrando prepotentemente i loro occhi. Il più piccolo, non ha intenzione di dargliela vinta, perciò non abbassa lo sguardo, ma lo regge.

«Come stai?» chiede infine Louis.

Harry's POV

«Come stai?»

Dice davvero? Ho sentito male?

Aggrotto la fronte mentre la tristezza viene sostituita dalla rabbia. «Come.. puoi chiedermi come sto?» la mia voce è roca.

Louis rimane in silenzio, il suo sguardo tentenna tra i miei occhi e le mie labbra.

Non posso fare a meno di guardarlo a mia volta. È... bello. Come sempre, d'altronde.

«Mi dispiace.» mormora poi.

Rido amaramente. «Il tuo modo di scusarti è così banale.Ti aspetti davvero che ti perdoni?»

Lui scuote la testa e abbassa lo sguardo. «So che sei ferito e-»

«No, tu non sai niente!» sbotto mentre il cuore batte più forte, sono furioso. «Non ci sei stato per sei anni! Quindi non puoi sapere cosa cazzo ho passato.»

«Se mi lasciassi spiegare-»

«Non voglio sentire le tue spiegazioni. Non m'importa più di te, quindi sta' zitto e lasciami in pace.» lo interrompo di nuovo alzandomi in piedi, esco dal bagno lasciandomi un passato doloroso alle spalle. Non ho più bisogno di lui. Posso farcela anche da solo. Torno a lavoro. La serata passa tranquilla. Louis esce dal ristorante poco dopo.

****

Il giorno dopo vengo sottoposto all'interrogatorio di Charlie quando vorrei soltanto lavorare e non pensare a ieri.

«Quindi era lui? Lo stesso ragazzo di cui ti eri innamorato?»

Sbuffo mentre lavo l'ennesimo piatto. «Si, era lui.» confermo.

Charlie mi osserva attentamente per poi dire «Ieri ho parlato con il suo amico, Zak mi pare si chiamasse.»

«Parli di Zayn?»

«Zak, Zayn, non importa.Comunque abbiamo parlato.»

La domanda sorge spontanea «Di cosa?»

«Del più e del meno...» rimane sul vago.

her brother » l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora