capitolo 26

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Quando entro nel ristorante mi guardo intorno cercando con lo sguardo Louis.

Cavolo, non so in quanti ristoranti sono stato fino ad ora. Ho solo una cravatta a casa, dovrei andarci piano. Ho optato per una maglietta bianca con una giacca leggera sopra. Ovviamente indosso i soliti pantaloni aderenti.

All'inizio ero contrariato all'idea di uscire con lui. Insomma, non è il modo più romantico, chiedere un appuntamento dopo aver fatto una sega. Chiunque acconsentirebbe.

Lo trovo. Sembra agitato. Beh, almeno non sono l'unico.

Mi avvicino e quando alza lo sguardo vorrei che il mondo si fermasse e poter restare ad osservarlo per sempre, senza sembrare uno psicopatico.

Sospiro. «Ciao»

Abbozza un sorriso. «Ciao.Come va?»

Mi siedo. «Ti ho fatto aspettare troppo?» domando in imbarazzo. Dio mio è tutto così imbarazzante.

Scuote la testa. «Sono qui da poco.» replica.

Annuisco. Non mi sento al mio agio in questo posto.

«Cosa prendi?» chiede poi.

Do un'occhiata al menù, capisco che non conosco quasi nessuno di quei nomi, quindi ordino a caso.

«Io volevo..parlarti. Non credo ci siamo chiariti del tutto l'ultima volta..» So a cosa si sta riferendo.

Per la prima volta mi lascio andare ad un sorriso divertito. «Non abbiamo parlato molto, effettivamente.» constato.

Scuote la testa e continua a sorridere. «Sei... cambiato.» osserva.

«Forse, ma non troppo.»

Il cameriere arriva con le nostre ordinazioni. Cazzo, cosa diavolo ho ordinato? Forse non mi sarei dovuto affidare al caso.

«Harry che schifezza è quella che hai nel piatto?» storce la bocca.

Mi sfugge una risata. «Credo di aver... ordinato a caso.»

«Cosa..oh, non importa.»

L'atmosfera si è alleggerita, di poco.

«Per quanto ancora resterai a Londra?» indago sorseggiando una bevanda.

«Non per molto, credo.» risponde.« A Doncaster hanno bisogno di me.» accenna un sorriso.

Doncaster.

Quanti ricordi tornano in mente. Carly.

«Come sta lei?» Non riesco a trattenermi.

Lui sospira. «Si è sposata con Edward. Hanno due figli, adesso.»

Cavolo. Annuisco e torno a mangiare.

«Le manchi.» aggiunge.

«Possiamo cambiare argomento?Ti prego.» Porto i ricci indietro.

Annuisce. «Con..Jeremy, come va?» esita.

«Bene, è stato lui ad offrire il lavoro in quel ristorante. È fantastico.» ammetto più sereno.

I suoi occhi si incupiscono. «Davvero?» Sembra irritato.

«Davvero.» annuisco. «Tutto a posto?»

«Quindi ora state insieme?» Continua con tono distaccato.

Cosa?

Aggrotto la fronte. «Lui è già fidanzato.»

Sembra improvvisamente incuriosito. «È occupato?»

«Louis perché mi fai queste domande?»

Poggia la forchetta e mi osserva. «Sei mancato anche a me. E forse sarei dovuto venire prima.»

her brother » l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora