epilogo

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Quattro anni dopo...

«Buongiorno ragazzi» Katherine fa il suo ingresso nel ristorante solare come non mai.

Sorrido, ma solo quando i miei occhi si posano sulla figura al suo fianco.

«Ehi piccola peste, non dovresti essere all'asilo?» domando divertito.

Benjamin scuote la testa e abbozza un sorriso. «Volevo venire a trovare lo zio Harry. Mamma ha detto che avevi un regalo per me!»

Lancio un'occhiata a Katherine che scrolla le spalle sorridente. «Harry, dov'è mio marito?» indaga poi.

Aggrotto la fronte mentre Benjamin mi si fa vicino e mi stringe teneramente la mano. «Che ci fate qui?» chiedo perplesso.

«Papà!» grida Benjamin facendomi sobbalzare. Il piccoletto corre verso Charlie che lo prende in braccio esaltato e sorpreso.

«Non dovreste essere qui. È successo qualcosa?» si informa preoccupato Charlie.

È sorprendente pensare a quanto sia cambiato il mio migliore amico da quando è diventato padre. Katherine è un'ottima moglie e Benjamin è un bambino fantastico. È proprio il figlio che vorrei avere, intelligente, attento, dolce e incredibilmente affettuoso. Mi sono legato in fretta a lui. Andiamo d'amore e d'accordo. Lo adoro.

«Benjamin appena ha saputo che sarei venuta qui ha iniziato a fare i capricci, quindi solo per oggi niente asilo. Vuole il suo regalo, Harry.» spiega Katherine.

Annuisco e mi dirigo verso la mia borsa a tracolla mentre ci frugo dentro per trovare il piccolo regalo per Benjamin.

Da quando il ristorante è di proprietà di Charlie, sono stato di nuovo assunto. Ora ho di nuovo un lavoro. La morte del padre di Charlie non ha portato solo cattive conseguenze, anche se detto così sembra crudele. Non ho mai adorato quell'uomo, ma non ne ho mai desiderato la morte, Charlie è stato malissimo per questo. E forse un po' mi mancano le sue ramanzine e le sue numerose occhiatacce.

Afferro il pacchetto di cioccolatini e lo sventolo davanti gli occhi di Benjamin che sorride entusiasta.

«Guarda un po' cosa ti ha portato lo zio Harry!» esclamo esaltato.

Katherine aggrotta la fronte. «Davvero? Questo era il tuo super-mega-fantastico indescrivibile-indimenticabile-attesissimo regalo?» il suo tono sarcastico è evidente.

Scuoto la testa e la ignoro. «Ti piace?»

Benjamin annuisce con foga e mi lascia un bacio sulla guancia. Sorriso e gli scompiglio i capelli.

«È successo qualcosa di importante?» sono le parole che escono dalle labbra di Charlie.

Katherine si fa seria e estrae un foglio dalla borsa. «Niente di importante, a parte l'ossessione che quella stronza ha per te.» posa lo sguardo su di me.

Charlie aggrotta le sopracciglia. «Ancora? Di nuovo?» è sconvolto quanto me. «Cazzo Harry, sono sei lettere in un mese!» esclama irritato.

«Non ha il tuo recapito telefonico a quanto pare, e fa cattivo uso dell'unica informazione che conosce, l'indirizzo di casa mia. Harry dovresti parlarle. Sono stanca di ricevere lettere dove ci sono scritte un mare di cazzate.» dice Katherine.

«Tesoro! C'è Benjamin!» la riprende duramente suo marito.

Respiro profondamente e afferro la lettera. I miei occhi scorrono lungo le righe mentre la ferita nel mio petto torna ad aprirsi e a sanguinare.

Non so come iniziare, l'unica cosa che so è che mi tremano le mani. Da quando ti ho rivisto, la tua immagine mi tormenta, ho capito che mi manchi così tanto Harry.. vorrei che tu conoscessi i miei figli, gli parlo spesso di te, e vorrebbero abbracciarti. Sai che anche io vorrei abbracciarti? Vorrei tornare indietro nel tempo, ho sbagliato nel fare alcune cose. Non ho pensato ai tuoi sentimenti e cazzo mi dispiace così tanto. So che non saranno le mie scuse a riparare i miei sbagli, ma voglio che tu sappia che sono pentita. E non pretendo il tuo perdono, ma vorrei solo incontrarti di nuovo. Quella sera non mi hai lasciato spiegare. Ti sei lasciato trasportare dalla rabbia e non mi hai ascoltata. Non ti biasimo ma voglio che tu sappia che io sono davvero dispiaciuta e non lo capirai attraverso una lettera. Dammi solo un'opportunità, ti chiedo solo di lasciarmi spiegare e poi potrai anche tornare ad eliminarmi dalla tua vita. Ma voglio che tu sappia. Voglio dirtelo di persona, che mi sono comportata egoisticamente. Tu non lo meritavi. Ero solo spaventata. Le mie scuse non saranno mai sufficienti, sopratutto riportate su una stupida lettera. In fondo al foglio c'è il mio recapito telefonico, nel caso lo avessi eliminato dalla rubrica. Pensaci, ho tante cose da raccontarti.

her brother » l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora