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Quando non sai più con chi prendertela o non sai più chi incolpare, te le prendi con te stesso. Pensi di essere la causa dei problemi e a volte è proprio così. Non ci vuoi credere, non vuoi accettare la realtà per com'è realmente. Vuoi solo scappare, fuggire, non vedere più nessuno. Urli nel tuo silenzio per non parlare e per non attirare l'attenzione.

Finché non crolli. Ti metti in un angolo da solo, con la testa fra le ginocchia e piangi. Piangi come non mai. Ti sfoghi finché non ne hai più voglia, finché non hai più lacrime. Rimani lì, in silenzio, fingendo che non ti importi. Quando invece ti importa. Inizi a capire che ti importa quando non fai altro che pensare a nulla se non alle persone più importanti. E quando capisci, è la fine. Io l'ho capito tardi e me ne pentirò a vita.

I never meant to start a fire
I never meant to make you bleed
I'll be a better man today

Non ho mai voluto far accadere tutto ciò, ma a quell'età pensavo solo a me, al mio quirk e a quanto fosse stupendo e unico. Tu non lo avevi, mentre io si; ero unico, un essere umano speciale. Nessun altro come me. Dovevo essere il migliore in tutto e per tutto, a qualunque costo. Poi sei arrivato tu.

Hai cercato di aiutarmi quando non ce n'era bisogno; mi hai posto la tua mano come se avessi avuto bisogno del tuo aiuto. Da quel momento ti ho odiato, tanto, forse anche troppo. Chissà alle medie quante volte il tuo cuore si è sgretolato eh? Quante volte l'ho fatto sanguinare senza accorgermene? Tante volte, troppe. Riuscirò a diventare la persona che hai sempre ammirato e con la quale non ti sei mai arreso. Neanche un secondo.

For all of the light that I shut out
For all of the innocent things that I doubt

Sono stato una merda.

Pensavo che quella scommessa fosse divertente e che intanto lui non avrebbe detto nulla. Pensavo, ma a quanto pare non l'ho fatto fino in fondo. L'ho trattato male e soltanto grazie al One For All il nostro rapporto era leggermente migliorato, ma poi io l'ho rovinato. L'ho distrutto, sia il rapporto sia lui. Non ho pensato che il suo sorriso potesse spegnersi, una luce in mezzo all'oscurità. Ho dubitato e questa è la conseguenza.

For all of the bruises I've caused
and the tears
For all of the things that I've done
all these years

Ma quante volte sei tornato a casa piangendo? Quante volte durante il tragitto ti eri imposto di non piangere? Quanti lividi ti ho fatto? Come sei riuscito a non dire niente a nessuno... immagino già il perché. Non hai mai detto niente a nessuno perché io ti avrei come minimo picchiato.

Quanti sorrisi finti hai dovuto fare? Ti intravedo lì, solo a cercare di ricacciare indietro le lacrime per non farti vedere così dalla zia Inko. Ti avrebbe chiesto troppe cose e tu le avresti raccontato una bugia. Mentiresti pur di non dirle che è sempre stata colpa mia. Io non so cosa tu intraveda in me nel continuare a sorridermi in faccia quando dovresti invece proseguire per la tua strada.

I'll be good, I'll be good
And I'll love the world, like I should
Yeah, I'll be good, I'll be good
For all of the times I never could

Ti prometto che cercherò di cambiare. Magari non del tutto, magari solo con te. Ma ci proverò e ci riuscirò. Non sarà più come prima, ne dalla mia ne dalla tua parte. Le cose sono cambiate, noi siamo cambiati. Tu sei cambiato a causa mia, io cambierò per te.

«Mi dispiace.»

Katsuki era seduto per terra, di nuovo. Ormai stava sempre lì. Decise di alzarsi per andare a farsi una doccia rinfrescante e smettere un istante di pensare. Si levò la maglia, i pantaloni, i boxer ed entrò in doccia. Si perché Katsuki come altri di loro, si erano fatti fare un bagno nella loro stanza.

Una volta finita la doccia si mise sul letto e ascoltò la musica. Forse essa era l'unica che riusciva a non farlo pensare a Izuku. O questo era quello che sperava lui, ma non funzionava mai. Non sapeva più che fare, era come paralizzato. Non aveva voglia neanche di urlare dietro a quelle comparse che bussavano contro la sua porta. Ma lui non si alzava, mai, continuava ad ascoltare la sua musica in silenzio. E proprio in quelle parole, ritrovava se stesso.

When did I become so numb?
When did I lose myself?
All the words that leave my tongue
Feel like they came from someone else

I'm paralyzed
Where are my feelings?
I no longer feel things
I know I should
I'm paralyzed
Where is the real me?
I'm lost and it kills me inside
I'm paralyzed

In quel momento era proprio paralizzato. Non sapeva più che fare sia con se stesso, sia con Izuku sia con gli altri. Stava male e questo lo avevano capito tutti nonostante alcuni pensassero che stesse solo fingendo per ottenere attenzione. Ma loro non sapevano. Non sanno. Non sanno come realmente lui stia.

«Bakugou, possiamo entrare? Vogliamo solo parlarti...» disse Kaminari.

«Bakubro, per favore...» continuò il rosso, ma nessuna risposta. «Ci siamo solo noi due qua, non c'è nessun altro. Ti puoi fidare di noi.»

I due ragazzi fuori dalla porta si guardarono un po' e non sapendo che fare stavano per andare via quando videro aprire la porta. Si ritrovarono davanti un Katsuki diverso dall'ultima volta. Non era trasandato, questo no, ma i suoi occhi lasciavano intravedere come stesse veramente. «Allora? Che volete?»

«Sapere come stai. Perché non scendi più? Saranno giorni che non stai con tutti noi...»

«Pikachu sono affari miei.» rispose.

«Ti abbiamo portato questo!»

«Cosa è capelli di merda?» domandò.

«Sappiamo che ti piace il cibo piccante e quindi ecco qua! Un piatto piccante!»

«Tsk... siete due idioti.» disse facendoli entrare nella sua stanza.

«Bakubro... come stai?»

«Se siete qua per sapere questo, ve ne potete anche andare. Avete gli occhi e avete un cuore, quindi lo vedete e lo percepite da soli; non c'è bisogno di chiedere.»

«Manca a tutti noi Midoriya... ma cerchiamo di non abbatterci e di andare avanti. Perché è quello che vorrebbe anche lui.»

«A quanto pare io non ci riesco. E non so perché.»

«Bakubro, perché stasera non esci e vai al-» Katsuki lo guardò male. «Ehm... non vai al bar con gli altri?»

«No. Ho altro da fare.» Katsuki aveva capito cosa volesse dire l'amico per questo decise che sarebbe andato dal nerd.

«Ma bakugou per-»

«No!» disse Kirishima prendendo Kaminari per il braccio. «Ehm.. se ha altro da fare, verrà con noi domani! Giusto bakubro?»

«No, non verrò domani.» sancì.

«Visto! Verrà sicuramente!» disse il rosso contento. «Noi andiamo allora Bakugou!» E chiusero la porta.

My Healing || bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora