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Era mattina e Katsuki era sveglio già da un po'. Si fece una doccia, si vestì e scese a fare colazione. Era taciturno, strano per uno come lui. Dopo quello che aveva ammesso a Kirishima e a sé stesso, non riusciva nemmeno parlare. Strano, ma vero. Si era appena seduto e fu subito seguito da Kaminari e Kirishima.

«Bakugou! Pronto per l'allenamento di oggi?!»

«Si.» disse fissando la tazza davanti a se.

«Va tutto bene bro? È successo qualcosa ieri?» chiese Kaminari.

«No.» disse guardando il rosso. «Va tutto bene.» disse alzandosi.

Non appena finì la frase successe un disastro. Mineta, per rincorrere le ragazze, aveva fatto rovesciare la sua colazione addosso a Katsuki. Quest'ultimo si guardò, guardò lui, sospirò e si andò a cambiare. Tutti rimasero di stucco. Bakugou non aveva reagito, non l'aveva fatto volare, non l'aveva insultato, non l'aveva fatto esplodere. Nulla.

«Bakugou ha appena...»

«Ignorato...»

«L'accaduto?! Ma che gli prende?!» chiese Kaminari. «Gli è successo qualcosa, ora ne sono certo.»

«Andiamo! In fila ragazzi! La UA ci aspetta, andiamo!» disse lida.

«Si, andiamo...» Kirishima sapeva, ma non diceva nulla, proprio come aveva promesso al suo amico.

Era mattina; il sole splendeva sulla città e sulle persone, specialmente su una finestra alla quale c'era un ragazzo affacciato. Si era svegliato da poco e quando aprì gli occhi, poté chiaramente vedere la sua camera, la sua casa.

Si era alzato perché sua madre lo aveva svegliato accarezzandogli i capelli, poi gli aveva dato il buongiorno e gli aveva portato la colazione a letto. Izuku era ancora intontito e forse non l'aveva neanche salutata, ma quello che importa ora è che il verde era a casa sua finalmente, dopo tanti mesi.

Si era alzato con l'aiuto della stampella; la madre gli aveva detto di aspettarla così da aiutarlo, ma lui aveva così tanta voglia di potersi affacciare di nuovo alla finestra che si alzò nonostante la sua raccomandazione. A piccoli passi si mosse e arrivò davanti alla finestra: l'aprì, si appoggiò con i gomiti al piccolo davanzale e incominciò a pensare.

Izuku's POV
È bello poter finalmente essere a casa, dopo tutti questi mesi passati in ospedale... mi sono passati davanti 6 mesi senza accorgermene. Quante cose mi sarò perso... anche le meno interessanti... anche le lezioni alla UA mi sono perso... che palle, mi è passato davanti il mondo e io non me ne sono accorto.

Mi è passato davanti il dolore che tutti provavano e non sono neanche riuscito a colmare quel vuoto che tutti sentivano. Sto male perché so che quando io ero in coma, tutti soffrivano e io non potevo fare nulla. Non parlavo, non mi muovevo; l'unica cosa che facevo era cercare di non morire.

Sto male per questo, perché pensando al loro dolore, capisco che hanno passato giorni, mesi interi a pensare a me e non a vivere le loro vite. Mi è passato davanti il tempo e lui non mi ha aspettato, se n'è andato e mi ha lasciato indietro. Ma ti ho raggiunto ora vedi?

"Non c'è un giorno in cui non ti pensi."

"Io non posso fare a meno di te."

Perché? Perché mi hai mentito? Perché di nuovo? Io pensavo veramente che quelle frasi fossero sincere, che le avesse dette il tuo cuore. Ma forse, mi sbagliavo. Se fossi stato sincero a quest'ora non sarei solo. Magari è a causa del tuo orgoglio che dici queste cose, non so magari è stata zia Mitsuki a obbligarti di venire a visitarmi.

My Healing || bakudekuWhere stories live. Discover now