1 - Vacanze a Dreamkey

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Più veloce! Devo correre più veloce o sono morto

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Più veloce! Devo correre più veloce o sono morto... maledizione!

Non ce la faccio più, l'aria è irrespirabile, i piedi sprofondano nel fango e quella dannata cosa che mi insegue è ormai vicinissima! Anfry! Anfry aiutami, fa' qualcosa! Sbrigati!

«Corri, Roy! Svelto! Sta guadagnando terreno!»

Bell'aiuto, lo so da me! Ma mi manca il fiato e sento che non... AAAH!

Per poco non mi prendeva, mi ha strappato la maglietta, i suoi artigli mi faranno a pezzi la schiena! Sento addosso il calore e la puzza del suo alito, come fa a essere così veloce su questo terreno infuocato? Io...

AAARGH!

Mi ha colpito! Brucia da impazzire, è un dolore fortissimo! Sto per svenire, è finita, sono morto! Non voglio morire! La mia vita non può finire così, aiuto!

Aiutami, Anfry, aiuto! Anfryyy!

«A-Anfry?»

«Buondì, ragazzo,» lo salutò il leprotto, «sembra che tu abbia avuto un incubo con i fiocchi, a quanto pare; urlavi a squarciagola! Suggerirei di darti subito una rinfrescata, grondi di sudore.»

«U-Un incubo?!» Roy, frastornato e abbagliato dalla luce che filtrava prepotente dalle tapparelle, ci mise qualche secondo più del solito a prendere coscienza dell'ambiente che lo circondava.

Col cuore ancora a mille, schizzò giù dal letto accompagnato dalla risata compiaciuta di Wendi, apparsa sulla soglia della stanza insieme ad Anfry.

«Ah ah ah! Roy ha fatto gli incubi! Ha sentito la storia che mi hai raccontato ieri sera prima di andare a dormire, quella del brutto mostro del mondo di fuoco, e si è impressionato!»

Roy non la sopportava quando faceva così. A dire il vero non la sopportava quasi mai, pur volendole bene, ma questo era piuttosto normale vista la differenza di età. Lui, dall'alto dei suoi quasi quattordici anni si considerava ormai adulto; non poteva certo permettersi di essere preso in giro da una bimba di sei anni, soprattutto se si trattava di sua sorella.

«Piantala! Quelle stupide storielle del cavolo che ti racconta il tuo adorato Anfry non possono certo farmi paura!»

Due buffi ma severi occhi si frapposero tra lui e Wendi, fissandolo con sguardo di deciso rimprovero.

«Ragazzo, modera il tono! Alla tua età dovresti dare il buon esempio ed essere più accomodante. Basta adesso, preparati e scendi giù che è ora di fare colazione!»

Ecco un'altra di quelle cose che facevano andare su tutte le furie Roy: essere rimproverato da uno stupido e pedante leprotto meccanico che ora, per giunta, lo stava squadrando con aria torva.

Anfry, in realtà, era un automa unico nel suo genere: un prototipo di tecnologia animatronica assolutamente all'avanguardia. Moses Baldassar, il nonno di Roy e Wendi, lo aveva costruito qualche anno prima perché potesse prendersi cura dei nipoti come un vero baby sitter, compito che il leprotto svolgeva con zelo e professionalità.

Roy Rocket - La vera storia - Vol. 1Where stories live. Discover now