9 - Incontri

42 6 0
                                    

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


L'arrivo a destinazione fu più traumatico della volta precedente. Roy provò un travolgente senso di nausea e fu colto da vertigini. Scivolò e batté il capo contro il terreno; tutto si fece confuso e perse conoscenza per qualche istante. Poi iniziò a sentire voci indefinite parlare tutte assieme, fino a quando non riuscì a distinguerne una, più forte delle altre che sembrava chiamarlo, seppur distorta da un eco fastidioso.

A poco a poco la voce si fece più distinta e il ragazzo riconobbe il proprio nome nell'inconfondibile timbro di Smogghel.

«Roy! Roy! Alzati! Tutto a posto?» diceva ora chiaramente l'alieno, sovrastando un animato brusio di sottofondo.

Il giovane si sentì sollevare di peso e solo in quel momento si rese conto di avere ancora gli occhi chiusi. Aprire le palpebre fu uno sforzo che gli procurò un'intensa fitta alle tempie, tanto che dovette fare diversi tentativi prima di riuscire a tenere almeno un occhio aperto.

«Ehi, ragazzo! Ci sei! Mi riconosci?» Il muso ancora un po' sfocato di Smogghel fu la prima cosa che gli apparve nel campo visivo.

«Che modi! Non si passa davanti così! Volete muovervi almeno? State bloccando la fila!»

«Si fa notte, qui! Volete darvi una mossa?» diverse voci sconosciute si materializzarono nei timpani del ragazzo.

«Allora, ci si muove o no?» sì sentì ancora incalzare con nervosismo.

«Ecco, ecco, andiamo, accidenti che fretta!» disse Smogghel, sorreggendo Roy. «Su, ragazzo, te la senti di camminare?»

«C-Che cosa?» biascicò il giovane. Ora riusciva quasi a mettere a fuoco il muso di Smogghel, e le fitte alla testa iniziavano finalmente a diminuire.

«Dobbiamo avanzare, siamo in coda per la registrazione» fece l'alieno, sorreggendolo. Roy provò ad avanzare, tuttavia le gambe faticavano a muovere persino alcuni piccoli, stentati, passi.

«Registrazione di cos...» Il ragazzo per la prima volta si guardò intorno per rendersi conto di dove fossero finiti.

Una folla eterogenea di esseri alieni si stava accalcando dietro di loro, e altri avanzavano davanti a poca distanza, incanalati in uno stretto percorso obbligato delimitato ai lati da un alto recinto di legno arancione che non consentiva di vedere nulla al di fuori. Roy alzò il capo e constatò che si trovava in un ambiente esterno, le nuvole in cielo erano simili a quelle della Terra, anche se il colore della volta rivelava una particolare sfumatura verdognola. Guardò meglio davanti a sé e notò che il percorso in cui erano incanalati portava dritto verso un'imponente costruzione che ricordava un enorme anfiteatro, circondato da rigogliosa vegetazione.

Non fosse stato per l'aspetto multiforme della folla che si stava accalcando e per l'odore acre che la stessa emanava, quella avrebbe potuto essere la tipica situazione all' ingresso di uno stadio per assistere a un evento sportivo o a un concerto.

Roy Rocket - La vera storia - Vol. 1Where stories live. Discover now