3 - Attacco al paradiso

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Il silenzio innaturale che accompagnava l'eclissi fu rotto all'improvviso da un cupo e inquietante frastuono proveniente dal mare

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Il silenzio innaturale che accompagnava l'eclissi fu rotto all'improvviso da un cupo e inquietante frastuono proveniente dal mare.

Gli strani veicoli vennero in superficie a un centinaio di metri dalla riva, saltando fuori dall'acqua come pesci volanti. Erano in tutto una decina, snelli e affusolati, neri come la pece. Appena emersi, diedero massima potenza ai motori facendo roteare velocemente le loro turboeliche.

Volavano a luci spente, le stelle più luminose rischiaravano a malapena il loro profilo facendone intuire l'aspetto, una sorta di incrocio tra un piccolo batiscafo e un elicottero monoposto.

Roy intravide sulle loro fiancate mitragliatori e missili, agganciati alle corte ali stabilizzatrici. Non c'era dubbio: quelle erano perfette macchine da guerra, veloci, agili, letali. Roy e Stephanie erano paralizzati dal terrore, nascosti nel buio al riparo della vegetazione e delle rocce che affioravano ai bordi della spiaggia.

I velivoli erano appena sfilati davanti ai loro occhi quando un altro fragore proveniente dal mare scosse la baia.

Un mastodontico mezzo blindato emerse a poca distanza dalla riva. Mosso da una dozzina di imponenti ruote indipendenti, approdò agilmente sulla spiaggia, puntando verso la strada che conduceva su per la collina. Le torrette armate di cannoni sulla sommità del veicolo ruotavano minacciose in tutte le direzioni, lasciando intuire la loro potenza di fuoco.

Chi diavolo poteva avere messo in campo una tale forza d'attacco e per quale motivo? Quale poteva essere il loro obiettivo? A quest'ultima domanda purtroppo non c'era che una risposta possibile: il laboratorio di Moses!

Roy si sforzò per un attimo di pensare ad altre possibilità. I segreti custoditi nel laboratorio dello scienziato erano così importanti da giustificare quanto stava accadendo?

Il mezzo blindato sparì dalla vista in direzione della villa di Moses, senza curarsi dei ragazzi nascosti tra le rocce. I due rimasero immobili, pietrificati dallo spavento e incapaci di muovere un solo muscolo. Nessuno poteva aver notato la loro presenza.

Fu Roy il primo a riprendersi dallo shock: «Il nonno! Devo avvertire subito il nonno! Ma come?» Certo! C'era una possibilità, il suo nuovo bracciale: Moses aveva detto che il piccolo oggetto aveva anche la funzione di telefono! L'avveniristico display era illuminato e funzionante; il ragazzo premette il piccolo tasto sotto lo schermo, pieno di speranza. Un'immagine comparve sospesa sopra il suo polso: una faccina olografica con un espressione triste sovrastata dalla scritta off-line. Niente da fare, erano isolati!

Stephanie scosse il ragazzo, strattonandolo per la camicia. «Tu sai che cosa sta succedendo? Cos'è quell'aggeggio che hai al polso? Che facciamo? Ho paura!»

«Mio nonno è uno scienziato, su alla villa c'è un laboratorio; credo che lo stiano attaccando!» rispose Roy senza tanti giri di parole.

«Attaccando? Ma perché?»

Roy Rocket - La vera storia - Vol. 1Where stories live. Discover now