10 - Linee di fuga

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La grande nave romboidale di Demorius solcava a velocità luce lo spazio tra la fascia di asteroidi di Grace Khalatron Uno e i planetoidi del sistema binario Marxia-Ammelia

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La grande nave romboidale di Demorius solcava a velocità luce lo spazio tra la fascia di asteroidi di Grace Khalatron Uno e i planetoidi del sistema binario Marxia-Ammelia. Una zona parecchio trafficata per via delle navi cargo che periodicamente univano i due sistemi, entrambi densamente popolati e molto attivi nella produzione e nel commercio.

Era facile passare inosservati in quel viavai continuo, dove si potevano incrociare i dischi deoliani da carico che effettuavano regolarmente trasferimenti di linea tra i pianeti del sistema e le profondità più remote e disparate dell'Universo.

Demorius si sentiva al sicuro su quella nave perchè viaggiare con vettori iper-luce lo metteva al riparo dalle rilevazioni del Centro di Controllo Deoliano, deputato a occuparsi esclusivamente del traffico dei dischi dotati di dispositivi D-Trax. Inoltre, la sua alterata conformazione genetica gli consentiva di non essere rilevato dai sensori a lungo raggio di norma presenti negli astroporti, quindi in buona sostanza non c'era modo per i deoliani di individuarlo, se non con una scansione di prossimità a corto raggio, eventualità assai improbabile, da quelle parti.

Adesso però era in attesa di trasferirisi su un disco da carico che gli avrebbe consentito di colmare l'enorme distanza che lo separava da un settore strategicamente più favorevole per i suoi piani, e l'operazione presentava margini di rischio non trascurabili. Demorius infatti non poteva sfuggire alle rilevazioni dei D-Trax presenti a bordo dei dischi, ma aveva la capacità, unica nel suo genere, di alterare i suoi dati biometrici facendo credere ai dispositivi di essere un comune deoliano per passare inosservato ai controlli. L'inganno però richiedeva grande concentrazione e un notevole sforzo mentale da parte sua, sarebbe stata sufficiente una piccola fluttuazione nel suo campo biometrico per mettere in allerta il Centro di Controllo.

Seduto comodamente su una grande poltrona della sala di osservazione della nave romboidale, Demorius stava meditando per raggiungere la concentrazione necessaria per affrontare l'imminente viaggio sul disco.

Dalla porta di fronte a lui risuonò il segnale di richiesta di accesso. Senza scomporsi, socchiuse appena gli occhi e inviò un comando mentale ordinando all'uscio di aprirsi.

Dymeus, a capo chino, fece il proprio ingresso.

«Signore, chiedo scusa...»

Demorius, richiudendo gli occhi, con un cenno invitò il servitore a proseguire.

«Mio signore» riprese allora Dymeus, «le confermo che è tutto predisposto per il suo trasferimento a bordo del disco da carico Satasius. Il comandante, Rasekkin, è da sempre un fervente seguace delle nostre posizioni. Quando ha saputo del vostro ritorno, non ha esitato a mettersi umilmente al vostro servizio.»

Un leggero bagliore e un impercettibile pulsare delle vene sulla fronte di Demorius segnalarono il principio della comunicazione telepatica con Dymeus.

-Quale destinazione è impostata per il viaggio della sua nave?-

Dymeus, sempre devotamente a capo chino, rispose a voce.

Roy Rocket - La vera storia - Vol. 1Where stories live. Discover now