"Ci siamo persi per riprenderci"

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《Non sono le nostre capacità a dimostrare chi siamo, sono le nostre scelte》

<Diana... sappi che qualunque scelta farai, io non smetterò mai di amarti.
Tu però non dimenticarmi mai.>
"Come potrei dimenticare colui che è morto per me?" Dissi sussurrando e abbracciandolo.
Rimanemmo stretti per quella che credo sia stata un' eternità ma che a me è sembrato un attimo.
<Diana Larissa Mcdilan, prima della tua scelta credo che ti chiederò ciò che non ho avuto  coraggio di chiederti in vita... vuoi fare una passeggiata con me? Credo che tu debba sapere tutto....>
"Certo." Dissi sorridendo imbarazzata.
Che effetto strano che mi faceva Gerome... lo stesso che avevo provato solo con un altra persona: Tom.
Chissà dov'era e a cosa stava pensando... a me? Al fatto che non mi vedrà mai più? Era arrabbiato perché ero scappata? Speravo che non stesse male. Mi aveva protetta per così tanto tempo... e ora non sapeva nemmeno dov'ero. Mi ricordai di quel giorno nel quale la mia altra me disse che Lui voleva vedermi... era il Diavolo in persona. Io ero parte di lui ora, diventava più potente ogni volta che... oh no. Lo avevo dimenticato:《un'ultima volta è morirai definitivamente.》
Probabilmente avevo un espressione di terrore puro in volto, forse caddi anche perché Gerome urlò il mio nome e si inginocchiò accanto a me.
Non sentii più nulla.

~Diana...~ Sibiló una voce nella mia mente. Stavo sognando? Ero in coma?
"Chi sei!" Urlai.
Davanti a me si stagliava una figura enorme con un lunghissimo mantello nero. Ghignava come solo Lui poteva fare... lo riconobbi subito.
"Ancora tu! Cosa mi hai fatto!"
~Sciocca ragazza! Io ti avevo avvertito... un'ultima volta e morirai. Pensi che stessi scherzando?~
"Cosa? Ma non c'è nessuno la fuori apparte Gerome, la mia altra me non è libera. Non ho sentito la solita sensazione!" Dissi con spavalderia.
~E chi ti ha detto che l'ultima volta sarebbe stata uguale alle altre, mh? Ora il mio demone sta massacrando il tuo Gerome... oh, dimenticavo, anche l'altro ragazzo è imprigionato. Il mio fedele Hardin lo tiene sospeso sul tetto della sua casa... se tu non morirai lui verrà gettato di sotto... a te la scelta. Morire o far morire?~
"Basta con queste scelte. NE HO ABBASTANZA! NON AZZARDARTI A UCCIDERLI... OPPURE VEDRAI DI COSA È CAPACE UN "INSULSA RAGAZZA".
~Tu affrontare me? Disse Lui ridendo.
Sai con chi hai a che fare, sciocca?~
"Oh si... lo so benissimo. Ho a che fare con colui che mi ha tolto tutto, che mi ha fatto passare per criminale anche agli occhi dei miei genitori, che ha ucciso Gerome, mia madre e mio padre facendomi fuori e creando quell'essere che pur essendo uguale a me ha qualcosa che gli manca."
Mentre pronunciavo quelle parole, rideva spensieratamente, come se stesse parlando con una bambina di 5 anni.
~E sentiamo, di cosa saresti capace, umana? Anche se riuscissi a isolarmi dalla tua mente, coloro che sono morti non tornerebbero in vita... oh non sarebbe una gran perdita! Sono solo degli sporchi umani... credi davvero che gli importi di te? Povera illusa... in questo mondo non c'è bene o affetto. Sarai sempre quella strana drogata con il padre assassino... vuoi davvero questo?~
Mi sentii ribollire di rabbia e notai che improvvisamente sulla mia maglietta era riapparsa quella stella. Era diversa stavolta: lucente e rossa, la toccai e mi scottai. Era incandescente.
Mi sentii pervadere da una forza sovrumana, d'istinto allargai le braccia e intorno a me esplose un aura rossa. I miei occhi divennero  grigi, i miei vestiti anche.
Lui era sbigottito, continuava a imprecare e a mormorare: ~Non è possibile...~
"COSA C'È? Tuonai. "Hai paura di una scicca ragazzina?" Nella mia mente sentii le voci dei miei genitori e di Gerome che gridavano all unisono: 《Sei più forte di lui, mostra la guerriera che è in te. Fallo per noi.》
~Credi davvero che io, Lucifero, Signore dell'inferno, abbia paura di te? Potrai anche essere lo spirito più potente mai generato, ma sei umana. E gli umani non possono vincermi.~
"Sai caro Lucifero, con il tempo ho imparato che i demoni si possono ammaestrare. Tu credi ancora che un clone malefico possa sostituire la persona stessa, ma ti sbagli perché le tue creature non conosceranno mai l'amore o l'amicizia... nemmeno tu. E mi dispiace per voi."
Con quelle parole stavo esternando tutto ciò che avevo dentro, intorno a me le persone che amo mi sorridevano orgogliose.
La mamma mi fece cenno di avvicinarmi, quando mi trovai di fronte a lei, mi baciò e mi disse la frase più bella che io potessi sentire:
°Diana Larissa Mcdilan, comunque vada noi ci saremo sempre per te... ne hai passate tante, ora puoi restituirgli il favore.°
"Noi?"
Da dietro la mamma sbucò mio padre, sorridente e orgoglioso di me e dopo tanto tempo mi disse quella frase che adoravo: •IL CONTROLLO È UN ARMA POTENTE, ORA TOCCA A TE MANOVRARE DOPO TANTO TEMPO CHE SEI STATA MARIONETTA.•
Sentii le lacrime scendere dagli occhi, volevo renderli orgogliosi della loro figlia. Colei che aveva sconfitto la Morte e che ora avrebbe sconfitto il Male.
È strano sapete, mi sentii protagonista del film più importante che avessi mai visto: quello della mia vita.
Guardai un ultima volta i miei genitori e poi Lui.
Ispirai, e lo rifeci: allargai le braccia e dal mio corpo uscirono le anime dei miei cari che assalirono Lucifero fino a farlo sprofondare nella Terra...
Ero Salva. Avevo sconfitto il diavolo. Mi sentii strana, vuota, ma di un vuoto positivo. Quello che non provavo da due mesi.
Mi chiesi dove fossero Gerome e Tommaso. Come per magia nella mia mente apparvero delle immagini: le più strazianti che avessi mai visto.
Ero stesa a terra, pallida e smunta. I miei genitori e Gerome stavano piangendo sul mio corpo. Tom non si vedeva.
"Strano... cosa sto vedendo? Se quella è la vita vera, dove sono io e perché loro sono vivi?
Poi ricordai: se tu muori loro vivono...
Sorrisi, ero morta del tutto, ma loro erano vivi.
Nessuno sarebbe stato contento di morire, ma io si, perché mi ero tolta dalle spalle il peso del rimorso.
ERANO DAVVERO RESUSCITATI.

𝙍𝙚𝙨𝙪𝙧𝙧𝙚𝙘𝙩𝙚𝙙Onde histórias criam vida. Descubra agora