quattro

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04. "fredda"
20 settembre

<Payton tra un'ora ti dimettono> annunciò Jessica, entrando nella stanza con il primo sorriso vero da settimane.
Quando alzò lo sguardo però, vide il ragazzo senza maglietta, con in mostra i suoi addominali.
Era passato tanto tempo dall'ultima volta in cui l'aveva visto così e, deve ammettere, che gli era mancato.
<oddio scusa io- scusami, ora esco>
<sei imbarazzata da me Jey? Non ricordi quante volte mi ci hai visto così?>
Payton fece una risata mentre l'unica cosa che riuscì a pensare Jessica in quel momento fu:
"in realtà quello che non ricorda sei tu".
<ehm sì, sì certo..che stupida> rise la ragazza, più che altro per cercare di convincere anche se stessa.

Dopo due ore erano giunti davanti a casa di Payton, ne aveva una sua prima che si trasferisse in Georgia per lavoro e più volte Jessica c'era stata, anche questa casa aveva fatto parte della sua adolescenza.
<dai piccola andiamo>
Payton strinse la mano della ragazza e camminò all'interno della villa, che non era cambiata per niente dall'ultima volta che Jessica ci era entrata, era tutto sempre uguale.

Poi Payton notò varie bottiglie di alcolici sulla penisola della cucina, tutte vuote; lui non aveva mai bevuto, almeno per quello che ne sapeva.
<amore, bevi?>
Jessica vide passarsi davanti tutti quei ricordi, tutte quelle notti in cui il suo ex era tornato a casa ubriaco, tutte quelle notti passate a colpevolizzarsi e a piangere fino a perdere il respiro. Era come se stesse passando tutto una seconda volta, tutto quel dolore era tornato.
<no io- io non bevo> la ragazza scosse la testa, cercando di mantenere un tono di voce normale.

<Jey perché sei così fredda con me? Cosa ti prende?>
Payton non riusciva più a vedere la sua ragazza comportarsi in quel modo, era sempre così distaccata e non riusciva a spiegarsi questo suo comportamento.
Dall'altro lato, Jessica stava facendo il possibile per non urlargli in faccia e sopportare anche tutti quei nomignoli dolci che le stava dando il ragazzo; per quanto in quel momento avesse voglia di litigare, aveva promesso alla famiglia di Payton che si sarebbe presa cura di lui..non poteva non farlo.
Tuttavia aveva bisogno di fargli capire qualcosa, che non lo facesse stare male ma che non facesse soffrire nemmeno lei, era tutto troppo grande e complicato da gestire.
<prima dell'incidente avevamo litigato Payton e mi serve solo un pochino di tempo, prova a capirmi>
Cercò di dirglielo con tutta la tranquillità possibile, non voleva rischiare di farlo star male.
<mi dispiace così tanto piccola, io non- non mi ricordo nulla> gli occhi di Payton si lucidarono, si sentiva davvero in colpa.
Quello però era sempre stato il punto debole di Jessica, il lato dolce di Payton che non riusciva a gestire, si scioglieva vedendolo così debole.
Per questo decise di lasciarsi andare, non poteva vederlo così.
<no hey, va tutto bene, non importa, è normale che tu non lo ricordi ma tutto tornerà alla normalità molto presto, te lo prometto>
Gli asciugò le lacrime sorridendo come poteva mentre Payton appoggiò le mani sopra a quelle della sua ragazza, guardandola intensamente in quegli occhi di cui era follemente innamorato.
<ti prometto che farò di tutto per ricordarmi cosa ci ha fatto litigare e tornerà tutto alla normalità Jey>
Jessica si sentiva così in colpa, sapeva che quel piano non avrebbe mai funzionato, ne sarebbero usciti entrambi ancora più distrutti; ma d'altronde era abituata ad avere qualcosa di tossico, ci ha convissuto per un anno.

<nel frattempo però ti farò innamorare di nuovo di me, cominceremo di nuovo tutto da capo>
Mentre Payton sorrise, Jessica tremò; era sempre più convinta che sarebbe finita male.

<o-ora devo andare a dormire Payton, sono davvero stanca>
Così fece l'unica cosa che poteva fare in quel momento: scappò in quella che si ricordava essere la stanza degli ospiti, si chiuse la porta alle spalle e scoppiò a piangere, uno di quei pianti liberatori che dovrebbero farti stare meglio ma che, alla fine, finiscono solo per lasciarti i sensi di colpa.

Payton restò fermo per qualche secondo, poi anche lui scoppiò a piangere, sentendo i sensi di colpa per non ricordare quel litigio ed aver ferito la ragazza che amava più di se stesso.

Jessica voleva scappare da questa situazione;
Payton voleva restarci, e amarla ancora più di quanto non si ricordasse.

hope | payton moormeier Where stories live. Discover now